Titolo: In centoventimila battiti.
Fandom: DC Universe, Green Arrow.
Beta-Reader: //
Genere: introspettivo
Personaggi: Lian Harper, Mia Dearden.
Rating: G
Avvertimenti: SPOILER! per quella cacata epocale che è Cry for Justice, ma solo nelle premesse, il resto è speculazione.
Riassunto: Mia non aveva mai immaginato di vivere tanto a lungo da diventare a sua volta un mentore
Challenge:
Rubrica dei prompt di
comics_italiaPrompt: Lian Harper, Mia Dearden - babysitter.
Fin dal primo giorno, Lian non ha pensato ad altro che ad imparare. Imparare in fretta, il più in fretta possible, tendersi come un arco nel tentativo di accellerare la sua crescita e piegare il tempo con i gesti; neutralizzare lo spazio, e sentirsi, per un attimo, più vicina a casa, mentre la corda si tende e la freccia taglia l’aria, azzerando ogni distanza che la sua mente riesce a immaginare.
Gli occhi di Mia la guidano, la seguono, la sua voce la istruisce meglio che può.
Prima della frattura temporale, Mia non aveva mai immaginato di vivere tanto a lungo da diventare a sua volta un mentore; non aveva mai immaginato di trovare qualcuno tanto inesperto da poter essere educato dai suoi insegnamenti acerbi. Mia non conosce le filosofie orientali e non ha che una familiarità approssimativa con la cultura dei nativi, non conosce la balistica bene quanto Ollie, non sa individuare, dalla sola osservazione di una ferita, che tipo di arco può aver scoccato quella freccia.
Ma Mia conosce bene quell’urgenza di sopravvivere, il mettersi davanti tanti piccoli traguardi, mete giornaliere per giornaliere speranze, obbiettivi da raggiungere prima che faccia sera per poter dire di aver conquistato un altro giorno.
Il tempo di chi aspetta con ansia si calcola sempre in giorni, e questo non cambia di settimana in settimana, di mese in mese, di anno in anno.
Lian corre, leggera e rapida come le sue frecce che tagliano il vento con precisione crescente, come le sue gambe che si allungano, come i suoi occhi lunghi che diventano sempre più abili e veloci nell’identificare ill bersaglio; una crescita progressiva che contrasta con l’indebolimento inarrestabile delle braccia, degli occhi, della voce di Mia. Non ci sono cure per lei, in quel tempo e in quello spazio, ma Mia è brava a darsi degli obbiettivi a breve scadenza, ed ogni giorno, insegna a Lian qualcosa, senza strappare i fogliettini dal calendario. E’ come se fosse ancora il primo giorno, l’inizio di tutto, e Mia non avesse mai smesso di essere la sua babysitter, anche se, da anni ormai, Mia è l’unica famiglia che Lian conosca, e man mano che la malattia corrode il suo corpo e la sua voce, Lian sente il mondo tremare sotto i suoi piedi. Allora corre più forte, tende più velocemente il suo arco, scocca con più precisione le sue frecce.
Lian sa che un giorno tornerà a casa, e quando arriverà quel giorno, vuole portare con sé tutto ciò che Mia può ancora insegnarli, tutto quanto, perché per quanto possa essere irrazionale, Lian non può fare a meno di pensare che Mia sta morendo anche a causa sua. Non si concede che un tempo minimo, tuttavia, per coltivare rimorsi: tesa come la freccia che decolla rapidissima dalla curva vermiglia del suo arco, Lian impara più in fretta che può, tende i muscoli, affina lo sguardo, addestra le orecchie a cogliere rumori sempre più sottili, sottili come la voce di Mia, che si affievolisce di giorno in giorno come fumo che sale verso il cielo…
Per chi aspetta con la loro ansia, il tempo è sempre un conto alla rovescia.
Note: Il cuore umano fa in media centoventimila battiti al giorno. Era un sacco che non scrivevo, ed è stato ...strano che mi sia uscita proprio questa. Era uno di quei prompt che non avrei mai pensato di usare, se non per disegnini pucciosi. Che giornata ricca di sorprese!