Effetto Farrah Fawcett

Jul 02, 2009 18:18

I recenti avvenimenti mi hanno fatto riflettere di fronte a un fenomeno che ogni tanto capita ai personaggi famosi, ovvero ai casi analoghi a quello di Farrah Fawcett.

Non è che Farrah fosse una grande attrice, nonostante la sua pettinatura fosse stata copiata da tutte negli anni '80, ma al di là di Charlie's Angel è ben poco il lavoro in cui la si ricorda. Eppure, per chi vive sempre alla ricerca dei riflettori (nel suo caso mettendo anche in scena una terribile malattia), penso sia desiderabile anche nella morte essere ricordati, provocare qualche lacrima e continuare, almeno per qualche giorno, a far parlare di sé.

Non è successo alla bella Farrah, perché quasi contemporaneamente a lei un altro, incommensurabilmente più famoso di lei, le ruba la scena, morendo lo stesso giorno, ed esaurendo a suo discapito le colonne di giornale da dedicare ai lutti e la commozione delle persone comuni. (Peraltro è anche curioso notare come Elio, avanti anni luce, aveva già incluso Er Trilleraro nella sua famosa canzone I Mortacci. Oggi c'è di diritto.)

Il caso di Farrah non è ovviamente unico, e voglio dedicare questo post a tutte le persone famose che non hanno potuto godere di una morte altrettanto famosa, perché un altro gli ha rubato la scena. Naturalmente siete liberi di integrare la mia piccola lista, se vi ricordate qualche nome che a me sfugge.

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Cominciamo con uno dei casi più eclatanti. Il 22 Novembre 1963 Aldous Huxley l'autore di Il Mondo Nuovo, una delle più lucide e crudeli distopie mai scritte, per molti aspetti superiore al più famoso 1984, è sul suo letto di morte a Los Angeles. Non può più parlare a causa del cancro, riesce solo a scrivere su un foglietto "LSD, 100 µg, intramuscular". La moglie esegue l'iniezione, e lui se ne va in preda alle visioni. I Doors prendono il nome da un'altra sua opera, Le Porte della Percezione.

A un cinque-seimigliaio di chilometri di distanza, a Oxford, nello stesso giorno un attacco di cuore si porta via C. S. Lewis che magari all'epoca famosissimo non era, ma che oggi tutti conoscono come l'autore di Narnia.

Ma le morti di entrambi sono completamente ignorate dai media, perché il confronto fra due scrittori, pur famosi, ma comunque di nicchia, non regge se consideriamo che lo stesso giorno a Dallas il cervello di un presidente americano si spalma su una macchina bianca e sul vestito della First Lady, che in un istante diventa First Widow. John Fitzgerald Kennedy muore, e il tempo per ricordarsi di due scrittorucoli non ce l'ha davvero nessuno.

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Questo era il caso di un pezzo da novanta che si disfa di due pezzi piccoli, ma due anni fa abbiamo avuto l'opposto, ovvero due persone famose che con la loro morte contemporanea spazzano via la memoria di uno solo, non altrettanto degno di nota. Sto parlando di Michel Serrault, il bravissimo attore francese, da noi famoso soprattutto per essere stato la "moglie" di Ugo Tognazzi ne Il Vizietto. Michel muore il 29 luglio 2007. Qualcuno se lo ricorda, ha quasi un giorno di tempo prima dell'inevitabile beffa, ma quando si comincia a parlare di lui e a cercare i coccodrilli nelle redazioni, arriva la notizia col botto: muoiono uno dopo l'altro Michelangelo Antonioni e Ingmar Bergman, due dei più grandi registi mai esistiti. Questo esaurisce non solo le pagine dedicate ai "lutti", ma anche quelle dedicate al "cinema". Di Serrault non resta nemmeno un trafiletto in cronaca.

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Degna di nota è anche la morte di Darby Crash, anche se l'ha narrata molto meglio Gipi nella sua graphic novel "La mia vita disegnata male". Lo so, molti di voi si chiederanno "Chi??", e in effetti non è che i The Germs abbiano avuto chissà quale impatto sulla musica punk. Eppure la sua morte è comunque degna di nota, non fosse altro perché pare lui volesse morire in modo da essere ricordato assieme alla sua band.
Decide di andarsene con un'overdose di eroina, assieme alla sua fidanzata. Si chiude in casa, all'ultimo momento cambia idea e inietta alla sua ragazza una dose non letale, che la fa solo addormentare, quindi si stende a terra con le braccia aperte, come fosse un crocifisso, e si spara la sua ultima pera. Le convulsioni mandano a puttane l'effetto scenico, perché Darby finisce in posizione fetale, mentre provava a scrivere sul pavimento "qui giace Darby Crash", ma il mattino del 7 Dicembre 1980 qualcuno comincia a parlare di lui, come voleva.
- E' morto il cantante dei Germs
- Chi?
- I Germs!
- Ah, e che facevano?
- Mah, una roba tipo punk. Ma sta' a sentire come è mort...
- OMMMIODDDIO, HANNO SPARATO A JOHN LENNON!!!
- Cosa? - Come? - Aargh!! Non è possibile! - John, oh no, JOOHN!! - E' stata Yoko? Brutta troia giapponese! - No, non ci voglio credere!!!

Ciao ciao Darby Crash. C'è chi non ti ha dimenticato (ma chi cazzo è?)

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Per ultimo in questa triste galleria di beffe del destino, ci metto lui


Don Lurio, che se ne va il 23 gennaio 2003, il giorno prima di Gianni Agnelli. E su di lui non ho proprio nulla da dire, se non Testa spalla baby one, two, three.
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