[FIC] ¿Sabes qué...?

Jul 16, 2012 00:30


Cioè.
Tecnicamente questo è un regalino per Hpixie e dovrebbe servire per sollevarle il morale dopo l'incidente che ha avuto ._. In realtà è una roba angst e nonsense che davvero, non so come sia uscita fuori, e che temo potrebbe fare più danno che altro. 
L'importante è il pensiero, dicono .-. Quindi, tesoro, rimettiti presto, ché è la cosa più importante ^^ Il titolo è in spagnolo perché... boh, non so nemmeno io perché, probabilmente perché mi piace il suono delle parole. 
Pairing: Abate/Ibrahimovic.


¿Sabes qué...?

Ignazio lo sa benissimo.

Sa che Zlatan non è mai veramente con lui. C'è il suo corpo, forse, ci sono i suoi discorsi vaghi, ma non c'è la sua anima.

Ignazio lo sa benissimo, ma nonostante tutto sa anche che quando Zlatan se ne andrà, sarà come perdere una parte di sé.

Zlatan gliel'ha detto mille volte, che lui, in un modo o nell'altro, non riesce mai a rimanere più volte nello stesso posto, che piantare davvero radici non fa per lui.

Ignazio è un po' geloso di Thiago, adesso.

Andranno via insieme, divideranno ancora lo stesso spogliatoio, la stessa squadra, la stessa città.

Lo stesso cielo.

Ma non è a Thiago che Zlatan appartiene.

Gli ha sentito mormorare più volte il nome di José durante i loro amplessi, o mentre dormiva stretto a lui, e ogni volta è stato come ricevere una pugnalata al cuore.

Non importa quante volte abbia fatto sesso con lui, come lo abbia toccato o gli abbia sorriso, Ignazio sa che per Zlatan sarà sempre e solo un amico.

Vorrebbe dirgli che gli amici non scopano come loro, non passano le notti abbracciati e non si danno appuntamento di nascosto anche solo per vedersi - baciarsi, toccarsi - cinque minuti.

Si è sentito un cretino quando ha cercato su Google come si dicesse Ti amo in svedese e poi ha passato ore davanti allo specchio per cercare di memorizzare quella frase assurda - jag älskar dig - per pronunciarla in modo che non sembrasse uno scioglilingua pronunciato come un automa.

Poi ha provato a dirglielo, ma la lingua gli si è annodata da sola mentre Zlatan sorrideva della sua pessima pronuncia e gli dava un bacio sull'angolo della bocca, così ha rinunciato.

Ha nascosto il viso nell'incavo della sua spalla e ha mormorato.

- Non voglio che tene vai.

Per quanto possa sembrare strano, è stato più difficile dire questo piuttosto che quelle tre parole in svedese.

Zlatan l'ha guardato negli occhi e lui ha sentito un po' freddo e le ginocchia che tremavano. E quasi si è aspettato di vederlo capitolare, di sentirgli dire che avrebbe rifiutato il contratto e sarebbe rimasto, prima che le sue parole infrangessero ogni illusione.

- Devo andarmene. Lo sai.

Ignazio lo sa.

Zlatan non è mai davvero stato suo, si è limitato a dargli un po' di calore e a volergli bene come avrebbe fatto con un amico un po' più speciale degli altri, ma non gli è mai appartenuto.

È stato una carezza sul cuore, qualche bacio appassionato e sesso che gli bruciava il sangue.

Avrebbe potuto dirglielo in qualsiasi lingua, Ti amo, ma non sarebbe stato sufficiente per legarlo a sé.

Così, mentre Zlatan lo spoglia per l'ultima volta, prima di baciargli il collo come solo lui sa fare, Ignazio non può fare altro che ricacciare indietro le lacrime e fingere che non stia finendo tutto.

In fondo sapeva.

Sapeva fin dall'inizio che tutto sarebbe finito in questo modo.

deliri, fanfiction, rps

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