House MD/Lost, Greg House, James Wilson and Lawrence Kutner Sull'Isola Di Lost

Jun 30, 2009 16:57

Titolo: Greg House, James Wilson and Lawrence Kutner Sull'Isola Di Lost
Personaggi: Gregory House, James Wilson, Lawrence Kutner
Pairing: House/Wilson
Rating: Rosso
Genere: Romantico, Soprannaturale, Suspance, Mistero, Avventura
Avvertimenti: Slash, Cross-Over  LongFic
Capitoli: 1-7/?
Note: Le parole in corsivo sono i flashback, probabilmente in futuro ci saranno anche le visioni future. Il pov cambia di capitolo in capitolo.
Disclaimer: House, Wilson, Kutner e i telefilm di Lost e di House md non sono miei, sarebbe bello se lo fossero e la storia non è a scopo di lucro, ma per mio puro divertimento personale.


Capitolo 1.

Perdo pian piano il controllo dell’aereo. Intorno a me è tutto buio. Perdo sempre più quota, stiamo per morire tutti e tre. Ormai non ci sono più speranze per noi… Vedo il mare avvicinarsi a me, e poi…tutto buio.

il paziente muore lentamente e non riesco a trovare quella maledetta malattia che gli collassa pian piano il cuore,nella lista trapianti l’unico cuore disponibile è a Sidney. La Cuddy non vuole mandarci nessuno,dice che non c’è tempo,ormai il paziente è spacciato. Al diavolo! Vuole dire che ci andrò io! Dopotutto so pilotare un elicottero no?

Ho bisogno di qualcuno che mi accompagni,posso chiedere a Wilson, ma ho bisogno anche di uno del mio team.

Tredici è esclusa, non violerebbe mai i voleri della Cuddy. Idem per Taub. L’unico che può seguirmi in questa impresa oltre a Wilson forse è Kutner.

Prendo dalla tasca della mia giacca il cercapersone e chiamo Kutner.

Nel giro di 5 minuti arriva da solo per fortuna, evidentemente Tredici e Taub sono rimasti con il paziente a tenergli compagnia nelle sue ultime ore,forse giorni di vita.

Mi rivolge la parola con una nota di impazienza,-mi hai chiamato?- si… la sua curiosità e il suo senso del rischio si legge nei suoi occhi,in quel momento mi ricordo perché lo ho assunto. Sfilo dalla tasca della giacca il flacone di vicodin e prendo in mano una pillola.- si,devi venire con me e Wilson a Sidney senza che la Cuddy sappia niente-.

Mi guarda con aria da una parte stupita e da una parte lusingata e mi risponde,-credo che verrò,ma posso sapere perché proprio io?-. Questa domanda me la dovevo aspettare.- sei l’unico del mio team che ha il coraggio di rischiare e lo ammiro.-

Annuisce con il capo,probabilmente sa che io conto su di lui -vai sul tetto dell’ospedale io e Wilson ti raggiungiamo subito.- Annuisce ancora e esce dall’ufficio.

Guardo la pillola in mano e la ingoio. Wilson sarà facile da convincere. Prendo il bastone e con una smorfia di dolore mi alzo dalla sedia del mio ufficio diretto alla porta.

Apro gli occhi,sono sdraiato a terra. Davanti a me ci sono degli alberi fittissimi,riesco a intravedere a malapena una luce filtrare tra essi. Il mio pensiero passa subito a Wilson e Kutner,erano vivi?se si,stavano bene?

Invaso da quelle domande mi guardo la gamba,che stranezza non sento dolore. Cerco di alzarmi sulle ginocchia e ci riesco come se la gamba non mi avesse mai fatto male. Mi guardo intorno:davanti a me l’elicottero,le eliche girano ancora piano,evidentemente siamo appena caduti,già...ma dove? Alla mia sinistra trovai Kutner e Wilson a terra come ero io prima.

Mi alzo in piedi senza difficoltà e per la prima volta dopo anni riesco a camminare senza sentire il dolore alla gamba, mi avvicino a loro.

Guardo Kutner,è ancora svenuto,ma per fortuna vedendo il suo respiro regolare mi rendo conto che sta bene. Mi avvicino a Wilson, o mio dio,il suo braccio sta perdendo moltissimo sangue!

Mi abbasso verso di lui e prendo tra le mie mani il suo braccio,una ferita profonda provocata chissà da cosa perde sangue. Probabilmente se non fermo il sangue morirà entro poco.

Prendo dalla tasca un fazzoletto e lo premo sulla ferita aperta. Funziona, soddisfatto del risultato lego il fazzoletto attorno al suo braccio facendo attenzione e mi rialzo.

Non mi ero reso conto che era passato del tempo e che Kutner si era svegliato. Mi guarda e con un misto di stupore e di preoccupazione,deve aver visto il sangue di Wilson e la mia postura senza il bastone.- cosa…è successo?-bella domanda,lo vorrei sapere anche io,ma mi ricordo molto (per non dire niente) di quello che è appena accaduto.

-non lo so,so solo che non siamo a Sidney - . La sua espressione si fa cupa,inevitabile.- che è successo a Wilson?- wow, l’unica cosa a cui posso rispondere con certezza al momento…-qualche cosa gli ha ferito il braccio,ma è vivo.- una pausa, -capisco.-

È preoccupato,per tutto. È impossibile non vederlo,mi volto verso di Wilson,si sente già meglio.

Apro la porta su cui è scritto “James Wilson” senza bussare come al mio solito ed entro. Wilson alza lo sguardo dai fogli che compilava prima della mia venuta. -so che nella tua testa non si usa mai bussare, ma a volte cambiare le abitudini non fa male sai?- Accenno un sorriso,è tipico di Wilson dire così, -le persone patetiche cambiano e io non sono patetico.-

Le mie parole non lo sfiorano di un millimetro,ormai è abituato alle mie risposte. -vado a Sidney a prendere quel cuore per il trapianto, viene anche Kutner,ti aggreghi a noi?- mi guarda e mette da parte i fogli. -sai che la Cuddy quando torneremo ci ucciderà vero?- Inarco un sopracciglio divertito. -sono pronto al rischio e tu lo sai,so anche che devo prendere la tua risposta come un si.-

Annuisce con il capo e insieme ci avviamo verso l’ascensore per andare incontro a Kutner,sperando di non trovare la Cuddy o gli altri lungo il tragitto.

Capitolo 2

Cosa sta succedendo? House sta perdendo il controllo dell’elicottero?

Stiamo perdendo quota, Kutner accanto a me è terrorizzato. Una botta e sbatto contro una parte dell’elicottero. Mi taglio di profondo il braccio e il dolore mi invade, acuto e bruciante. Non ho nemmeno la forza di urlare: svengo.

Perché House si ostina a voler fare il trapianto a un paziente ormai in fin di vita?

Ieri magari poteva ancora, è stato chiamato l’elicottero per il trasporto del cuore e ora è qui, ma ora è entrato in coma: è questione di ore prima che muoia. Certamente non partirà.

Spero che House non voglia fare una delle sue solite follie perché se mi chiedesse aiuto nel farle io non saprei dirgli no, non voglio lasciarlo solo.

Sono nel mio ufficio e compilo i fogli di una paziente con il cancro. La porta si apre e sulla soglia compare House con un’aria da “ti- devo-parlare- e- so -già- quello- che- dirai”

-So che nella tua testa non si usa mai bussare, ma a volte cambiare le abitudini non fa male sai?- sorride, mi aspetto già quello che sta per dirmi. -Le persone patetiche cambiano e io non sono patetico-. Una pausa, continua a guardarmi -Vado a Sidney a prendere il cuore per il trapianto,viene anche Kutner,ti aggreghi a noi??-

Come volevasi dimostrare…-Sai che la Cuddy quando torneremo ci ucciderà vero?-.

È un si, House lo sa -Sono pronto al rischio e tu lo sai, so anche che devo prendere la tua risposta come un si.-

Annuisco e insieme usciamo dal mio ufficio diretti all’ascensore.

Sento delle voci; apro gli occhi e mi ritrovo davanti House e Kutner che mi guardano: House sembra sorpreso, ma allo stesso tempo impassibile. Kutner guarda fisso il mio braccio. Ora ricordo meglio: eravamo precipitati; siamo ancora vivi, che sia un miracolo?

-Che cosa è successo?-. Kutner guarda da me all’elicottero. -Siamo precipitati, ma non sappiamo dove-. Mi giro verso House che continua a guardarmi impassibile e mi accorgo che si regge in piedi da solo, prima che potessi chiedergli alcunché mi rivolse la parola: -Hai un taglio profondo sul braccio e hai perso molto sangue, mi sorprende che tu sia già sveglio.-

Mi guardo il braccio e con una smorfia mi alzo in piedi. -Non fa tanto male…-

House non risponde, ma Kutner si gira di scatto verso di noi come spaventato da qualche cosa: -Non mi piace questo posto, dobbiamo andarcene di qui e subito!-. House si rivolge a lui scettico, -Che c’è? Hai visto un fantasma?-

Una botta, un boato… Kutner prende uno scossone. - O mio Dio SCAPPIAMO!-

Capitolo 3

Che casino. Fuori dal finestrino è buio e sento che stiamo perdendo quota. Stiamo per morire, lo ammetto sono terrorizzato… Sento una botta e mi giro verso Wilson: sta perdendo sangue… Un’altra botta questa volta più forte. Perdo i sensi.

Sono con Tredici e Taub nella camera del paziente  a tenergli compagnia nelle sue ultime ore. Ha perso la speranza: si capisce dalle sue parole… Mi suona il cercapersone: è House. Lascio Tredici e Taub con il paziente e corro da House, lo ammetto: sto morendo di curiosità. Perché non ha chiamato anche Tredici e Taub? Vuole che faccia per lui qualche cosa di importante? Bhe…almeno lo scoprirò presto dato che sono arrivato… Apro la porta e entro.

Eccolo lì. Impassibile come sempre, probabilmente in attesa che io sia il primo a parlare. -Mi hai chiamato?- L’ansia cresce… spero non si noti tanto. -Si devi venire con me e Wilson a Sidney senza che la Cuddy sappia niente.- Cosa? House mi sta chiedendo di accompagnarlo con Wilson in una delle sue pazzie?! Come posso dire no?per me questo…è una sorta di onore!

-Credo che verrò, ma posso sapere perché proprio io?- Probabilmente penserà che la mia curiosità non ha limite, ma dopotutto devo saperlo. -Sei l’unico del mio team che ha il coraggio di rischiare e lo ammiro.- Capisco, chissà perché davanti a quelle parole mi torna in mente i guai che ho causato con il defibrillatore…

Annuisco col capo convinto -Vai sul tetto dell’ospedale io e Wilson ti raggiungiamo subito- Annuisco ancora e esco.

Mi sveglio, sono sdraiato su un lato a terra. Davanti a me vedo House rivolto verso Wilson... Mi alzo in piedi, non si è accorto di me, è troppo occupato a... tamponare il braccio di Wilson?! Mi ricordo: Wilson si era ferito sbattendo contro l’elicottero! Dopo poco si rialza girandosi dalla mia parte. Ma... dove è il suo bastone?! Ok probabilmente siamo morti e ora siamo in paradiso… Ma perché voglio prendere in giro me stesso??

-Cosa... è successo?- La prima domanda che mi è venuta in mente: probabilmente non lo sa nemmeno lui. -Non lo so, so solo che non siamo a Sidney.- Appunto, non lo sa nemmeno lui: voglio rompere questo silenzio però -Che è successo a Wilson?- bhè io in parte lo saprei... -Qualche cosa gli ha ferito il braccio, ma è vivo.- una pausa. -Capisco.- House si gira verso Wilson per poi rigirarsi verso me e mi accorgo che Wilson sta riprendendo i sensi. -Hei guarda!- indico Wilson e House si avvicina a lui come se fosse stato illuminato.

Apre gli occhi e ci guarda con fare sorpreso e allo stesso tempo sollevato, deve essere ancora un po’ stordito... -Che cosa è successo?- Mi giro verso l’elicottero per poi tornare su Wilson. -Siamo precipitati, ma non sappiamo dove.-

È la verità. Perché mentirgli? Sembra che voglia dire qualche cosa ma non fa in tempo che House prende parola. -Hai un taglio profondo sul braccio e hai perso molto sangue, mi sorprende che tu sia già sveglio.- Con una smorfia si alza in piedi -Non fa tanto male...-

Sento venire dagli alberi dei sussurrii, sicuramente non sono ne House ne Wilson, ma allora chi è? -Non mi piace questo posto, dobbiamo andarcene di qui e subito!- House si rivolge a me scettico: -Che c’è? Hai visto un fantasma?-

Una botta,un boato… prendo uno scossone. -O mio Dio SCAPPIAMO!-

Iniziamo a correre nella foresta scostando le fitte piante al nostro passaggio. La paura, l’angoscia cresce sempre di più. Quella cosa ci insegue e noi corriamo il più velocemente possibile... Vedo un raggio di Sole filtrare nella foresta e continuo a correre. Sento come se non ci arriverò mai, non ce la faccio più, mi sento malissimo. È sempre più vicino e finalmente arrivo a quella che sembra l’uscita di questo incubo.

Il rumore di “quella cosa” che ci inseguiva ha cessato, mi fermo di scatto e mi piombano addosso prima Wilson e poi House di cui non ho idea di come abbia fatto a correre e scappare... -Per cortesia, vi potete togliere di dosso?- Pian piano ci ricomponiamo e mi guardandomi intorno mi accorgo che due uomini ci stanno guardando piuttosto stupiti.

Il primo, un uomo sulla trentina di statura media e con i capelli biondi si gira verso il secondo, che al contrario del primo era piuttosto alto e con i capelli castani. Si avvicinano e il biondo si rivolge ad House che li guarda anche egli curioso. -Voi chi siete?-

Conoscendo House  parlerà per tutti e tre. -Io sono il Dr Gregory House e loro sono il Dr James Wilson e il Dr Lawrence Kutner... ma ora mi farebbe piacere sapere chi siete voi…- -Io sono Charlie Pace e lui è Desmond Hume.-

Capitolo 4.

Guardo i due sconosciuti davanti a me: questi Charlie Pace e Desmond Hume. È strano, ma ho come la sensazione di aver già visto Charlie. Forse in tv o forse solo per strada, ma sono sicuro di aver già visto la sua faccia da qualche parte.

-Come siete arrivati sull’isola?- Chiede Desmond a Wilson.

Ottima domanda, peccato che lui sappia solo il 50% della risposta. Non che io ne sappia molto di più perché anche se ero io a pilotare l’elicottero, non ho idea del motivo per cui sia precipitato.

-Eravamo su un elicottero…e siamo precipitati.- Spiega Wilson.

-Capisco... ma perché correvate? Avete per caso visto qualcosa?- Domanda ancora Desmond.

No non abbiamo visto nulla, o almeno io non ho visto nulla: ho sentito solo una botta seguita subito dopo da un boato e il rumore di “quella cosa” che si avvicinava.

-Non lo so di preciso, abbiamo sentito degli strani rumori e qualche cosa che ci inseguiva.- Cerca di spiegare ancora Wilson

-Il fumo nero.- interviene improvvisamente Charlie guardando verso Desmond.

Cosa? Venivamo inseguiti da del fumo? Cosa è questo fumo nero? Mi giro verso Wilson che a sua volta si è girato verso me e mi guarda con una faccia da “o- era - un’allucinazione- o- siamo diventati matti.”

-Il fumo nero? Cosa è il fumo nero?- domanda nervosamente Kutner a Charlie.

- E’ il mostro dell’isola... Desmond dobbiamo portarli subito da Jack.-

Cosa è il mostro dell’isola? Siamo su un’isola? Chi è Jack? Quanti sono loro? Giuro che in tutta questa storia non ci capisco niente.

- Chi diavolo è Jack?- Chiedo io. Voglio sapere non posso restare nel dubbio, non io.

- E’ il nostro capo, un dottore come voi. Dovete parlare subito con lui.-  Risponde Charlie.

E così hanno un capo, mi fa pensare che sono tanti gli abitanti di questo posto. Un dottore, wow mi chiedo in cosa è specializzato. Che sia…

30 giorni fa

Sono nel mio ufficio, a guardare General Hospital sul mio microscopico televisore in santa pace. Wow l’infermiera è andata a letto con il primario e il loro capo gli ha scoperti. E ora che succederà? Improvvisamente quello che guardo viene sostituito dal telegiornale. Maledizione, non posso mai guardare il mio programma preferito in santa pace.

- interrompiamo il programma per trasmettere una notizia dell’ultimo minuto: è andato disperso l’aereo Oceanic 6  in volo da Sidney. Pare che sull’aereo ci fosse stato il celebre chirurgo spinale dr. Jack Shepard, l’assassina Kate auston e la rockstar Charlie Pace. Non c’è traccia ne dell’aereo ne dei passeggeri, dei sottomarini intanto stanno setacciando l’intero oceano, ma per il momento non hanno avuto nessun risultato. È tutto per oggi, buon proseguimento del film.-

Intanto passano le foto di queste tre persone che si sapeva che erano sull’aereo, chissà quante altre persone c’ erano sull’aereo.

Però wow… ho sentito molto parlare di Jack Shepard, è un ottimo chirurgo spinale invidiato in tutto il mondo. A quanto ho sentito nell’ospedale, è figlio di un altro chirurgo spinale morto a Sidney da poco. Probabilmente era andato laggiù a prelevare il suo corpo per portarlo a essere seppellito in America.

Ecco che ricomincia General Hospital, mi sistemo sulla sedia e riprendo a guardarlo da dove l’ho lasciato.

Seguiamo lungo la spiaggia Charlie e Desmond, non vedo l’ora di conoscere Jack e scoprire se è quello che penso, sicuramente lui saprà darmi delle risposte alle mie domande che tanto mi tormentano.

Kutner parla con Desmond chissà di che cosa mentre Wilson mi viene vicino, sicuramente è sorpreso nell’avermi visto correre prima nella foresta. Bhè ora sto anche camminando senza il bastone e non prendo vicodin, i dubbi li vengono naturali...

-Cosa credi ti sia successo? Cioè... non ti fa male la gamba?- mi chiede. Come volevasi dimostrare...

-Non ne ho idea, davvero. Mi sono svegliato e non mi faceva più male.- gli rispondo sincero io. È vero non ne ho idea ed è strano, quanti zoppi si svegliano improvvisamente con la facoltà di camminare di nuovo? Lui guarda in basso, dove i nostri piedi camminano sulla sabbia biancastra per poi parlare.

- Lo so che ti sembrerà assurdo e irrazionale, ma secondo me è successo qualche cosa. Quando stavamo precipitando sono finito contro una parte tagliente dell’elicottero e il braccio mi faceva così male che non avevo neanche la forza di urlare, poi mi sono svegliato in questa che se ho capito bene è un’isola e mi sento bene. Come me lo spiego?-

- E’ una cosa assurda.- rispondo semplicemente io. Già... Assurda quanto vera...

- Lo so, lo so, ma pensaci: la tua gamba a quanto vedo, non ti da il tormento e a me non fa male il braccio che, ti ricordo mi faceva male da impazzire. Non è strano?- ribatte lui.

- Ci sono un sacco di cose insensate e assurde, come il perché dobbiamo fidarci di questi due, o cosa è questo mostro dell’isola. Credimi voglio sapere quanto te.- cerco di spiegargli io. Sono serio, è raro che io lo sia, di solito sparo le mie solite battute sarcastiche, ma ora sono troppo concentrato sulle mie domande. Non riesco a non essere estremamente serio.

- Siamo arrivati.- Annuncia la voce di Charlie. Sembra allegro, come è possibile essere allegri in un momento come questo? Lui e Desmond la sanno più lunga di tutti e noi tre messi insieme sicuramente.

Sposto il mio sguardo da Wilson a dove indica Charlie, e vedo un accampamento tra la spiaggia e la foresta, dalle dimensioni sembra possa contenere un massimo di 50 persone circa. Continuiamo a camminare verso l’accampamento che mi viene spontaneo di domandare quanti sono in tutto e se sono le uniche persone qui perché se così fosse allora saremmo in un’isola desertica e questa è l’ultima cosa che vorrei, ma mi trattengo dal farlo. Preferisco sapere tutto da questo famoso Jack.

Intanto siamo arrivati nell’accampamento e, mentre passiamo la gante guarda da noi tre a Charlie e Desmond, alcuni con un’aria che sembra incolparli di aver portato la peste bubbonica nel loro rifugio e altri con un’aria interrogatoria verso tutti e cinque.

- Aspettate qui. Vado a chiamarlo.-  Dice Charlie prima di andare verso un tizio intento a parlare con un altro di loro. Vedo Charlie dirgli qualcosa a bassa voce, è probabile che non vuole che gli altri individui di questa piccola comunità lo senta. Vedo l’altro annuire e venire verso di noi senza Charlie. Deve averlo congedato.

30 giorni fa

La Cuddy mi ha chiamato nel suo ufficio con il cercapersone. Dannazione, oggi è stato deciso che non devo vedere General Hospital? Sbuffo e estraendo il flacone di Vicodin dalla tasca della mia giacca mi avvio verso il suo ufficio. Lascio la tv accesa per quando torno e mentre vado mando giù una pillola. Cosa diamine avrà da dirmi oggi? Vai in clinica a curare le povere vecchiette con il raffreddore di anticipo? O solo rimproverarmi per qualche cosa che ho fatto e non mi ricordo minimamente?Apro la porta del suo ufficio e la trovo sulla sua sedia, turbata.

- Hei che ti succede? È morto Wilson per caso?- Chiedo sarcastico io.

- Non fare lo spiritoso House, è successa una cosa terribile.- Ribatte fredda lei.

- Umm… devo pensare che Wilson sia morto veramente?- Continuo io.

-  Smettila. Hai sentito del disastro aereo?- Mi chiede lei.

- Certo che ho sentito! Hanno fermato General Hospital per parlarne! Dovrei protestare.-

- House smettila! Uno di quelli che erano sull’aereo era un mio amico.- continua sempre fredda lei.

-  Wow…fammi indovinare: era Wilson!!- scherzo ancora io. Ma ho un limite alla stupidità?

- No! Non era Wilson! Perché dovrei soffrire solo per Wilson??- Domanda sempre più acida.

-  Ah non lo so, sei stata te a dire che soffri... e comunque mio caro raggio di sole, se continui a essere così  freddina dovremo accendere il riscaldamento in pieno Agosto!-

- Jack Shepard, il chirurgo spinale di cui avrai sentito parlare per fama, era sull’Oceanic 6. era mio amico.- Mi spiega lei tornando più tranquilla.

- E perché lo vieni a raccontare a me? Mica lo conoscevo io. Era amico tuo non mio.- dico io. Cosa mi dovrebbe interessare se un amichetto della Cuddy ha avuto un incidente aereo?

- Ma non capisci? Forse il dottor Shepard si sarebbe trasferito in questo ospedale. Non capisci la perdita che abbiamo avuto? Non solo io come sua amica. Ma l’intero ospedale? È giusto che tu sappia House.- E’ esasperata. Sta soffrendo per la perdita del suo amico, non dell’ospedale e me ne vado, lasciandola sola.

Quando è abbastanza vicino da poterlo esaminare mi accorgo che è lui, Jack Shepard. Certo, è incredibilmente diverso da come lo avevo sentito descrivere, ma è sicuramente lui. Ne sono certo.

- E così dei nuovi naufraghi eh?- Fa per salutarci lui.

- Già... e immagino che tu sappia spiegarci un bel po’ di cose...- inizio io, non voglio aspettare altro.

-  Sono il Dr. Jack Shepard, so che avrete un sacco di domande che necessitano delle risposte, ma è tardi e ci vuole del tempo per spiegarvi tutto quindi spero non vi dispiaccia se le vostre domande attenderanno ancora il nuovo giorno.- Cosa?? Dovrei aspettare ancora? Per quanto diavolo dovrei aspettare ancora? Prima che potessi ribattere Wilson prende parola.

- Certo. Le domande possono benissimo aspettare.- Ma come fa a reggere la curiosità così? Mah.... avvolte mi sembra l’immagine della perfezione.

- ok. Sentite. In questa piccola comunità diciamo che bhe... non piacciono i nuovi arrivi, non sto parlando né per me né per Charlie o Desmond, ma molti sono sempre sospettosi. Abbiamo una tenda e un posto libero con John Locke. Due di voi dovranno dormire lì mentre uno con lui. Tranquilli gli piacciono le novità... è solo un po’ strano, ci farete l’abitudine. Per stasera restate nella tenda, ci sono dei problemi con il convincere tutti ok?- Si espone Jack.

- Se Kutner và nella tenda con il tizio strano a me va bene tutto.- Dico io. Non ci voglio dormire vicino ai tipi strani, e per strani intendo anche Kutner.

- Cosa? Hei!- Cerca di protestare invano Kutner.

- Non ho idea di chi sia Kutner ma va bene. La tenda di Locke è in fondo a sinistra, Desmond puoi accompagnarlo?- Chiede Jack rivolto a Desmond.

- Certo, vieni Lawrence. Da questa parte.- dice Desmond a Kutner facendogli il gesto di seguirlo con la mano. Hei come è che qui si usa di chiamare la gente per nome come se ci conoscessimo da un tempo immane?

- Mentre voi due,- Continua Jack. - Dovete andare fuori dall’accampamento, il tipo che abitava era piuttosto solitario, mi dispiace.- Spiega Jack

- O a me no... chiunque egli sia io sono più solitario di lui.-  Dico io dando un’ occhiata di sfuggita a Wilson.

- Non credo sia possibile... bhe... ora devo andare il dovere mi aspetta. E credo che mi aspetterà anche domani per spiegarvi il tutto. Che dire... Buonanotte? -

- Si. Buonanotte.- Dice Wilson e Jack ci indica la strada per poi dileguarsi. Io e Wilson seguiamo le sue istruzioni e troviamo una tenda in mezzo al nulla dove entriamo.

È piuttosto piccola e per dormire c’è un grande telo a terra con sopra delle coperte. L’escursione termica qui deve essere forte. Al posto del cuscino c’è una coperta raggomitolata lunga quanto quello che si può definire “letto”.

Wilson si siede da una parte del letto

- E così questa sarà casa nostra da ora in poi?- Dice lui.

- Che bella casa...- Dico io cercando di essere ironico. Sono stanco da morire e mi infilo subito sotto le coperte anche se a giudicare dalla posizione del sole fuori è tardo pomeriggio, probabilmente le 7:00 o giù di lì. Wilson fa lo stesso infilandosi sotto le coperte accanto a me. Inizia a fare freddo, avevo ragione qui l’escursione termica è forte. Mi avvicino di più a Wilson e rannicchiato vicino a lui mi addormento.

Capitolo 5.

È mattina e mi sveglio. Sento il corpo caldo di qualcuno rannicchiato accanto a me,House. Incredibile pensare che si sia addormentato appiccicato a me, non è da lui. Cerco di uscire da quella specie di letto e subito dopo sento un mugolio venire da House che sta mettendo il braccio dove poco prima c’ero io. Apre gli occhi.

- Buongiorno.- Dico io. House fa una smorfia e mi guarda male. - Hei, ma che hai?-

- Perché mi hai svegliato?- Chiede lui.

- Non è colpa mia se ti sei svegliato. Io mi sono solo alzato…- “E dato che mi eri appiccicato ti sei svegliato pure tu” Continuo nella mente.

- Ti sei alzato con la tua solita delicatezza da elefante immagino…- ribatte lui. Faccio una smorfia e mi avvio verso l’uscita della tenda facendogli segno di uscire.

- Aspetta Wilson!- Mi chiama House. Mi volto e mi siedo sul letto. Cosa avrà da dirmi?

- Dimmi.-

- Ho notato qual…- House si interrompe subito. Sento delle voci venire verso di noi. Qualcuno apre la tenda, Charlie.

- Buongiorno. Come è andata la notte? Immagino avete avuto freddo.- Davanti alle parole di Charlie mi giro verso House che teneva il broncio.

- Già… In effetti un po freddo faceva. - Dico io a Charlie.

- Sentite… Jack è dovuto partire verso l’accampamento degli altri, non abbiamo idea di quando tornerà… Mi dispiace. - Annuncia Charlie. Mi aspetto una reazione non molto amichevole da parte di House, ma per fortuna non arriva.

- Chi sono gli altri? - Domanda invece.

- Non lo so di preciso… so solo che non sono per niente amichevoli.-

- E Kutner?- Domando io. Strano che non sia venuto qui con Charlie.

- Lo vorrei sapere anche io. Lui e Locke sono spariti.-  Afferma Charlie. Cosa? Allora quando House ha detto che Kutner non è tanto normale aveva ragione!.

- Sentire… Jack non è ancora riuscito a placare le acque. Credo che finche non torna dovrete stare lontani dall’accampamento.- Questa non ci voleva.

- Fa niente.- Rispondo io prima che House parta con una delle sue.

-Intanto potete fare un giro. Io non posso venire con voi, la mia ragazza mi aspetta all’accampamento e Desmond è a pescare con Jin, un’ altro dei nostri.- Spiega Charlie. Ci saluta con la mano e se ne va. House attacca subito.

- E’ quello che stavo per dirti! Kutner è partito con il cervello, e solo una notte nella tenda di un pazzo è bastata per seguirlo chissà dove!-

- In effetti…, ma che possiamo farci?-

- Andarlo a cercare, ecco cosa!- Andarlo a cercare? È con un presunto pazzo e lo vuole andare a cercare? Forse devo credere che sia impazzito pure lui, ma non posso lasciarlo andare da solo. Tanto so che ha preso una decisone e ora è irremovibile.

- Andiamo  allora.-  Apro la tenda e faccio uscire House seguito da me.

- Ok, ma da dove iniziamo? Chissà quando è grande quest’isola!-

- Dalla foresta, non avrebbe senso cercarli lungo la spiaggia. Risponde House.

Entriamo nella foresta. È come me la ricordavo, fitta e piuttosto buia. Camminiamo per diverse ore senza una meta precisa. Inizio a pensare che ci siamo persi, non capisco più quale sia il nord e quale sia il sud. Sposto lo sguardo intorno a me e riesco a vedere della luce filtrare tra le piante.

- Hei, di qua.- Dico a House andando verso la luce.

Sento di nuovo il boato. Di scatto prendo il braccio di House e lo strattono all’uscita. Quando arriviamo fuori lo strano rumore si placa. Non siamo finiti alla spiaggia. Questo posto sembra un campo da golf. Mi fermo di scatto voltandomi verso House. Lui non se ne accorge e mi finisce addosso. Ha il fiatone, lo sento su di me. Hei, ma… si è addormentato sopra di me! Meglio non svegliarlo. Chiudo gli occhi e mi addormento anche io. Forse è la stanchezza generale, forse è che sono 2 giorni che non mangiamo, forse è che ci sto bene così, ma lo ho fatto. Sono sfinito. Istintivamente poggio una mano sulla schiena di House e dormo.

Capitolo 6.

Sento delle voci. Delle voci che stanno discutendo. Non riesco a muovermi, ma sento delle voci che non ho mai sentito fin ora. Non capisco perché sono finito addosso a Wilson, ma non sto dormendo,no sono in catalessi. Immobilità assoluta, non riesco nemmeno ad aprire gli occhi,e a quanto pare non sono l’unico in questo stato. Sento Wilson immobile sotto di me, come se qualche cosa ci abbia colpito all’improvviso senza che noi ci fossimo accorti di nulla. Cosa è successo? Chi o che cosa diavolo è stato a farci questo?

- Era proprio necessario Ben?- Chiede la prima voce, una voce maschile che non ho mai sentito.

- Non potevamo sapere se era uno di loro o no. -  Risponde la seconda voce di rimando alla prima; un’altra voce maschile che fin’ora non ho mai sentito.

A quanto pare chi ha risposto di Chiama Ben, ma chi è questo Ben? E’ solo il secondo giorno che passo su quest’isola, ma non ho sentito nominare da nessuno questo Ben. Qui o si è ottimisti o si è pessimisti, non ci sono molte alternative. Potrebbe essere uno dei tanti che vivono all’accampamento sulla spiaggia se si vuole essere ottimisti, ma potrebbe essere uno di quelli che Charlie ha chiamato “Gli altri” se si vuole essere pessimisti.

- Non credi di aver esagerato?- Chiede di nuovo la prima voce.

- No, la prudenza non è mai troppa. Inoltre non ricordo di averli mai visti questi due.- Risponde di nuovo la voce di Ben.

- Sono due miei colleghi. Eravamo sullo stesso elicottero, non sono loro.-Risponde per la prima volta la voce di Kutner?

Che ci fa Kutner con questi due che ci hanno fatto chissà cosa? E chi sono “loro”? Sono stanco di  tutti questi misteri. Non mi piacciono e tanto meno mi piace il fatto che Kutner ora faccia parte di essi. È una sensazione strana: credevo mi potessi fidare di lui,ma a quanto pare si è messo dalla parte di opposta alla nostra. Non gli importa per niente se siamo finiti in catalessi o se siamo appena fuggiti da quella cosa che ci rincorreva nella foresta; anzi, a quanto pare non prova il minimo interesse verso di noi e parla come se fossimo quasi a lui estranei… “Sono due miei colleghi.” .

Non siamo solo due semplici colleghi, io sono il suo capo accidenti! Mentre Wilson è pur sempre un suo superiore! La cosa mi da alquanto fastidio dato che non ha dato peso a quello che siamo io e Wilson… Che sia stato questo posto a cambiarlo? Mi sembra assurdo. Che questo Ben e il suo amico gli abbiano fatto il lavaggio del cervello? Improbabile… eppure è successo qualcosa…

- Va bene, ma ricordati una cosa: ogni persona che è finita in quest’isola c’è finita perché ha un preciso compito da svolgere per essa e tu sei uno di loro. Probabilmente puoi vedere Jacob, è stato lui a volere il tuo arrivo. Proprio come questi due. Per cui anche se li conosci non possono venire con noi. Non è il loro destino, e so che lo vuoi anche se non me lo hai ancora chiesto. Chiaro?- Risponde con prontezza Ben.

Chi è Jacob? Di cosa sta parlando questo qua? O sono finito in una sottospecie di manicomio o sto diventando pazzo o… c’è qualcosa di sensato in tutto questo. No, di sensato non c’è niente in questo posto. Da quando siamo precipitati sono successe un mucchio di stranezze inspiegabili, a partire dalla gamba che non mi fa più male a finire con questo Jacob che a quanto pare solo in pochi possono vederlo. Chissà a cosa starà pensando Wilson in questo momento. Probabilmente la sta pensando come me o probabilmente sta cambiando come Kutner. Non voglio perderlo, non lui.

- Si, chiaro.- Risponde Kutner di rimando a Ben.

- Dobbiamo muoverci ora, avremo tutto il tempo per le chiacchiere lungo il cammino. Abbiamo molta strada da fare.- Annuncia la voce di cui ancora non conosco il nome del proprietario.

- Si, è meglio se ci sbrighiamo. A Jacob non piace aspettare.- Risponde Ben.

Sento i passi dei tre uomini che sia allontanano verso chissà che direzione e rimango sopra di Wilson immobile. Non che mi dispiaccia stare sopra Wilson così, anzi mi fa sentire stranamente bene, la sua vicinanza provoca in me una strana sensazione… anche se mi potessi muovere sento che non vorrei interrompere questa specie di contatto, il che è una cosa stranissima. Non l’ho mai provata una cosa simile verso Wilson prima.

Sento di poter muovere di nuovo le punte delle dita e con un certo sforzo apro gli occhi e davanti a me vedo Wilson che tiene ancora gli occhi chiusi. Vedendolo così da vicino mi rendo conto di quanto sia bello nella sua semplicità, so di essere un uomo,ma cavolo non posso negare in nessun modo quant’ è bello. Quei lineamenti che lo fanno sembrare un santarellino, un uomo piuttosto timido e indifeso. Se si trovasse in mezzo a un omicidio chiunque non lo incolperebbe al solo guardarlo. Nessuno ha mai visto oltre quell’aspetto esteriore se non io , che posso vantarmi di averlo visto lottare contro le difficoltà senza arrendersi mai davanti a niente, nemmeno davanti alla prospettiva di finire in prigione per colpa mia durante il caso Tritter. Nessuno è perfetto,è vero, ma Wilson nella sua imperfezione sa essere incredibilmente perfetto.

Vedo Wilson fare una smorfia e poi aprire gli occhi. Dio quanto sono belli, di quel marrone autunnale che riesce a scaldare il cuore di chiunque. Profondi,sinceri, assolutamente perfetti. Non è l’aspetto di Wilson perfetto, è lui nel complesso che è perfetto, tutto in lui è perfetto.

Wilson fa per parlare, ma io poggio le mie labbra sulle sue con forza. Cosa diamine sto facendo? Sto baciando veramente Wilson o sto solo sognando? Mio dio, mi piace questa sensazione, ma lui come la prenderà la cosa? Se non ricambia i miei sentimenti non so se vorrà essere ancora mio amico. Non lo avrei mai detto, ma io, Gregory House ho paura della reazione che avrà James Evan Wilson davanti a questa sottospecie di bacio.

Sento le labbra di Wilson spingersi sulle mie con la lingua e io le schiudo senza opporre resistenza. La mia lingua contro la sua, scaturisce in me una marea di emozioni che non riesco a controllare. Metto le mie braccia vicino a lui in modo che possa abbracciarmi e spingermi maggiormente a se palpandomi. Ci stacchiamo per respirare, le sue mani ancora sul mio sedere e il mio corpo completamente disteso sul suo.

- G-Greg… - Cerca di dire Wilson che pare non sia per niente pentito di quello che è appena successo. Forse è un po’ imbarazzato, ma non pentito, lo capisco perfettamente, anche per me questo è una sorta di “novità”.

- Dimmi Jimmy…- Dico io cercando di essere il meno imbarazzato possibile.

- …-

- Ti è piaciuto?- Chiedo io. ma da dove le tiro fuori queste domande? Certo che gli è piaciuto! Altrimenti perché avrebbe dovuto rispondere al mio bacio?

- Io… si. - Mi risponde lui sempre più imbarazzato.

- Cosa dice il tuo cuore?-  Chiedo ancora io e Jimmy arrossisce. So cosa dice il suo cuore.

- Allora ascoltalo. - Dico io prima di baciarlo di nuovo.

Capitolo 7.

L’abbiamo appena fatto? Cioè… mi sono appena baciato con House? Con il mio migliore amico? Lui? Impossibile… Eppure è successo. D’altronde di cose impossibili negli ultimi giorni ne ho viste fin troppe. È  strano… Baciarlo ha scaturito in me sensazioni che non ho mai provato in tutta la mia vita. Sensazioni che non ho provato con nessuna delle mie tre ex mogli, mi sentivo, e mi sento tutt’ ora che sono sotto di lui amato.

Lo guardo negli occhi perdendomi in quel mare di ghiaccio infinito e mi ci perdo come non ho mai fatto prima. Anche lui mi guarda, curioso. Mi ha chiesto cosa diceva il mio cuore e il mio cuore mi dice di stare con lui. Di amarlo.

Con una mano mi carezza delicatamente la guancia destra, non lo avrei mai creduto così prima d’ora. Con la mia mano sulla sua schiena lo stringo più a me baciandolo di nuovo, ma vengo interrotto da degli strani rumori che pare vengano dalla collina più bassa e che pian piano risalgono verso di noi. Non sono le stesse di prima. Queste son ben distinte.

Riprendo l’uso completo di me stesso in un baleno e spingo House ad alzarsi da sopra me, non vorrei che qualcuno ci faccia tornare catalettici di nuovo! Già… Ed è stato Kutner a farlo, mi sento profondamente tradito dal suo comportamento. Non so se ha farlo è stato questo posto con tutte le sue stranezze al seguito o se lui è sempre stato un bastardo traditore, ma l’ha fatto! E questo è inaccettabile da parte sua.

Li vedo arrivare, sono in tre. Due uomini e una donna. Il primo alto, biondo e con un’aria che non ispira neanche un briciolo di simpatia. Il secondo è il suo esatto contrario: non molto alto, di 110 chili minimo, e i capelli castani. La donna invece di un altezza normale, con i cappelli mossi e castani e una pistola nella tasca dei pantaloni.

Immagino che anche il primo ne abbia una da qualche parte.

- Hei e voi due chi siete?! - Urla contro di noi l’uomo biondo estraendo dalle tasche posteriori dei pantaloni una pistola come quella della donna. Io e House alziamo le mani e House risponde subito.

- Siamo due dei tre naufraghi caduti ieri con l’elicottero! -  Urla di rimando.

- Coso, credo siano quelli di cui parlava Jack lasciali andare. -

- No, non ci credo. - Insiste tenendo ancora la pistola puntata su di noi.

- E’ vero Sawyer, sono loro puoi abbassare la pistola. Li ho visti all’accampamento. -  Cerca di convincerlo la donna.

- Come vuoi tu lentiggini, ma sappi che non mi fido comunque. La gente parla, il loro amichetto si è dato all’avventura con Locke - Ribatte ancora prima di abbassare la pistola e riporla nella tasca.

- Lui, non loro e comunque se l’altro è andato con Locke è perché ne aveva un motivo. -

- Ti fidi di Locke? -

- No, mi fido di Jack. -

- Hei noi siamo ancora qui! Possiamo sapere chi siete voi? No perché non vorrei che ci addormentaste anche voi come hanno fatto gli altri. -  Esordisce House.

- Gli altri chi? -

- Non avete risposto alla mia domanda. Chi siete? -  Chiede di nuovo House e prima che Sawyer possa ribattere l’altro parla per lui.

- Io sono Hugo Reyes, per gli amici Hurley, lui è James Sawyer (Chiamatelo Sawyer se non volete rogne) e lei è Kate Austen. -

- … Ora diteci chi sono questi altri! - Ribatte acido Sawyer.

- Il nostro amico, un certo Ben e… - Comincio io, ma vengo interrotto dalla voce di Kate.

- Ben?! Come è possibile? -

- Te lo spiego io lentiggini, Locke e Ben sono sempre stati d’accordo! E ora che sbucano dal nulla questi qua ecco che uno di loro si unisce a loro. -

- Tutto questo non ha un senso. Ben cerca di ucciderci tutti. Perché li avrebbe lasciati vivi? -

- Per il semplice fatto che c’èra il loro amichetto con loro. Sapevo che non dovevamo fidarci.

- No… Se fosse come dici tu a quest’ ora invece a essere in due quelli scomparsi sarebbero in quattro e uniti a Ben cinque. -

- Riportarli da jack non è una buona idea vero? - Chiede Hurley calmo.

- Si che lo è. È l’idea migliore. -  Risponde Kate sollevata da quella domanda improvvisa.

- Bene, - Dice Sawyer estraendo nuovamente la pistola e puntandola verso di noi. - Ma voi due starete in testa al gruppo. - finisce facendoci cenno di muoverci.

43giorni fa

Come tutte le sere in cui non ho turno in ospedale mi guardo il Tg nel mio piccolo appartamento. Niente di interessate… Solo qualche incidente, qualche rapina, ma niente di rilevante. Che noia…

- Ma passiamo ora a un omicidio. Pare che la trentenne Kate Austen abbia fatto esplodere la casa del patrigno: Sam Austen nell’ Iowa. Denunciata dalla madre ora l’FBI la sta cercando per tutto il territorio statunitense.

È tutto per questa sera vi lascio al film “Harry Potter E L’ordine Della Fenice” buonasera. -

Non che questo sia chissà che… una ragazza a fatto esplodere la casa dove abitava il suo patrigno. Magari c’è un motivo. Sicuramente è meglio Harry Potter di Questa roba.

- Eccovi! - Ci chiama Jack. - Ma dove siete stati? Sawyer abbassa la pistola. -

- Ora te la vedi tu con loro “dottorino” - Detto questo Sawyer se ne andò facendo cenno a Hurley di seguire il suo esempio.

- Dunque eravamo andati a cercare Kutner… - Racconto tutta la storia. È incredibile come Jack mi ispiri fiducia… forse perché è un dottore come noi. O forse solo perché lì è un po’ il “capo”. House tace guardandomi raccontare.

Con lui dovrò parlare dopo, e di cose più importanti. Per un attimo sono felice che Kutner se ne sia andato con Ben e (se ho capito bene) Locke.

Finite le spiegazioni Jack ci rassicura riguardo a Kutner e dopo averci dato qualcosa per la cena ci riaccompagna alla tenda.

- Dovete stare attenti, nemmeno io so cosa è il fumo nero. Cercate di starne il più lontano possibile. È meglio. Riguardo a Kutner… Non cercatelo più, so che è vostro amico, ma Ben è pericoloso. -

- Ormai non è più nostro amico. - Lo informa House prima di entrare nella tenda.

- Buonanotte Jack, grazie. - Lo saluto io prima di seguire House.

- Ciao. -

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