Jan 08, 2011 03:29
stanotte ho deciso di non lasciar fuggire i pensieri che, come catenelle tintinnanti, rieccheggiavano moltiplicandosi nella mia mente.
stanotte ho deciso di alzarmi e di lasciarmi fluire, senza pensare a come l'avrei fatto attraverso i tasti ma semplicemente facendolo.
u r u? chi sei tu?
c'è stata questa versione distorta di me per svariati anni... all'incirca 28 e per lo più 30... versione che, da poco più di un anno, s'è dissolta parzialmente facendomi scoprire una nuova me, o meglio, la vera me.
non so come meglio esprimerlo se non pensando a ciò che mi emoziona: le molteplici forme dell'arte.
ho avuto diversi dibattiti con mio padre sin da bambina ove sostenevo decisa che i rolling stones fossero migliori dei beatles. lui sorrideva felice, nascondendo il disappunto poiché, tutto sommato, ero pur sempre una figlia con la quale riusciva a condividere una grande passione.
ho continuato ad affermar ciò sino ai 26 per poi risvegliarmi in una realtà dove i primi non mi emozionavano un granché mentre i secondi mi erano palesemente nati dentro.
auguste rodin e camille claudel, sid vicious e nancy spungen... sono altri esempi di un'adorazione empatica dettata dalla mia forte attrazione per le difficoltà e la passione sofferta.
pensando ai rolling stones oggi comprendo che ciò che mi piaceva in loro era la grinta: quel par di palle britanniche che paiono quasi americane e che ti fan balzar dal letto coi nervi tesi convinta che ti abbiano dato la carica (mentre, quando ti dimeni ascoltandoli, dovrebbe esser palese che hai ancora molto da scaricare...)
sono certa che da bambina tutto quello sbrindellamento rollingstoniano mi divertisse assai e che non fosse una vera e propria passione...
vi sono molte più palle nei beatles, soprattutto se presi singolarmente.
pennellate delicate ma decise, un'intelligenza che non finisce di stupire dopo 40 anni, una perfezione che ammalia ad ogni nuovo ascolto.
ora non comprendo perché le persone abbiamo sempre la necessità di fare paragoni (ecco, questo è un pensiero fuori programma... quanto adoro la mente e il bianco e nero generato dalla scrittura quando gli viene dato forma su un pezzo di carta come su uno schermo).
che cactus di paragone vuoi fare tra beatles e rolling stones?
oggi so che non esiste. sono due universi opposti. potrei dire ciò che suscitano all'ascolto, giudicando i primi un concerto da camera ed i secondi una giornata in officina... ciononostante non escluderei dalla mia vita né gli uni né gli altri.
ho solo imparato a scremare... e so distinguere finalmente ciò che amo e mi appartiene da ciò che mi piace e mi distrae.
u r u?
mi sento finalmente un'armonia e non più una melodia.
controllo bene, le note non sono soltanto 2, non vi sono intervalli, sembrano un milione!
ho scoperto la mia armonia. ed, ahimè, capendoci poco di musica(-me), ancora non ho ben chiari tutti gli accordi... mi trovo a vacillare sulle scale, mi perdo in due ottave... oddio, che universo!
so che ci sono e sono molto diversa da quell'impostazione che volevo darmi a tutti i costi.
quell'impostazione è parte di me ma è solo una piccola, splendida e preziosa falla nel meccanismo che mi anima...
scrivere, scrivere, esprimere, vivere.
se solo sapessi scrivere musica... sarebbe un darsi l'opportunità di far uscire tutto, quando le parole non sono sufficienti.
e se anche le parole vibrano, nulla vibra come una singola nota.
sono innamorata.
(ergo chiedo venia per aver sparato a zero su argomenti che non mi competono affatto, musicalmente parlando)