Prima di cominciare, ci tenevo a comunicarvi che siamo stati tutti scomunicati, e perciò andremo all'Inferno. Per tornare in Paradiso, dobbiamo trasformare in Paradiso quello che abbiamo qua"
Vinicio Capossela
Intanto mi appunto questa, che oggi pareva detta apposta, poi domani, su
u_e_p , vi racconto anche il resto.
O forse faccio prima a ficcare tutto nel capitolo nove, perché il capitolo nove è il ballo di San Vito, il cerchio che apre e che chiude, un po' come la dedica alla Pivano dopo il sacrificio del Minotauro, che non è che è stata perfetta, qualcosa di più.
Il cerchio, il circo (quello Medrano tanto amato da Picasso), il polpo d'amore e il polpo Paul, il Minotauro e l'Uomo Vivo, Edgar Lee Master, Hemingway e Tom Waits mescolati così, come viene: per la prima volta Anzio ha ballato davvero, per la prima volta il pubblico si è lasciato andare, seguendo il percorso catartico della musica di Capossela.
Che è matto da legare, ma uno di quei matti che ti fanno ululare alla luna.
Dentro al cerchio del voo-doo mi scaravento, e lì vedo che la vita è quel momento.
Scaccia, scaccia Satanasso, scaccia il Diavolo che ti passa,
scaccia il male che c'ho dentro e non sto fermo
Il ballo di San Vito