Jun 13, 2010 23:55
Stasera ho trovato il posto perfetto, un angolo di giardino un po' nascosto, con gelsomini, oleandri e fiori d'arancio.
Ombra, profumo, pace.
Nicchie intervallate da virgole, senza congiunzioni.
Tre piccole culle.
Non potevo stare lì, e di fatto non ci sono rimasta, ma ho appiccicato sotto al tavolo un pezzetto d'anima come promemoria.
Il prosecco m'ha fatto venire il mal di testa, non sono affatto abituata a bere.
Oltretutto, tendo a fare cazzate, tipo quella di accettare di tornare in macchina con Zio Gi, quello dei tatuaggi, della chitarra sopra il vecchio letto a casa di nonna, il poster di Marilyn, la fissa di portare fiori sulle tombe di Jim Morrison e Bob Marley.
Mi sembra assurdo che siamo stati solo io e lui ad ereditare lo spirito bohémien del nonno, e in forme così assurdamente diverse.
Ma comunque.
Mentre tornavamo a casa è partito assieme a noi un cd con pezzi dei Creedence Clarwater Revival.
Finestrini abbassati e aria che si faceva man mano più di mare.
Ho fatto scivolare timidamente le dita fuori, senza farmi troppo notare da Zia Esse e Cugina Occhi Dolci, giusto per sentire la carezza dell'aria, così tiepida da sembire il respiro di mille angeli.
Avevo voglia di cantare.
-Gi, abbassa questo dannatissimo stereo!-
-Perché?-
-Non lo senti che tua nipote Kuso sta parlando al telefono? La disturbi! Hai voluto un'ospite e ora cerca di trattarla come si deve.
-Ma...
-Niente ma! Abassa questo stereo e basta!
-Ma...
-Zia Esse, non ti preoccupare, non stavo parlando al telefono: stavo solo cantando.
-...
-...
-...
Come ho detto: non sono abituata a bere, tendendo poi a fare cazzate, l'aria era così tiepida che sembrava il respiro di mille angeli e io avevo così tanta voglia di cantare che la lingua, appena ha sentito che partiva "Run through the jungle", non ha resistito alla tentazione e si è messa a correre anche lei.
happy family,
piange il telefono