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Asciutto: non credo serva dire molto altro per descrivere l'essenza di questo film.
Al massimo, volendo aggiungere qualcosa, si potrebbe provare con "spietato", anche se spietato presuppone una connotazione negativa che la pellicola, in fondo, non ha.
"Lord of war" descrive, semplicemente, il mondo per come gira, senza dipingerlo più nero di quanto non sia di suo.
Nicholas Cage è perfetto nei panni dell'altrettanto perfetto trafficante d'armi, e magnifico è anche Ethan Hawke nel ruolo dell'agente dell'Interpol Jack Valentine (l'ideale che cozza contro il reale, la giustizia sacrificata all'interesse).
Se penso al momento in cui Javier (la mia bestiaccia quasi preferita) ha deciso di passare dal ruolo di agente operativo a quello di infiltrato, penso a qualcosa di molto simile alla scena a 3:33 del filmato.
Che non è detto che non riesca a scrivere, prima o poi, dato che una scena di interrogatorio su Jav mi manca.
Intanto recuperatevi il film, perché merita, basato com'è su numeri reali, snocciolati all'interno di una sceneggiatura rigorosa.
Poi magari in settimana torno a farmi viva con qualche altra considerazione sul "magico" mondo della scrittura amatoriale.