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Una delle principali regole del buonsenso, peraltro condivisa anche dal giornalismo professionale, prevede che sarebbe opportuno non pronunciarsi in merito ad argomenti che non si conoscono.
Un'altra delle regole del buonsenso, peraltro sempre condivisa anche dal giornalismo professionale, prevede che sarebbe opportuno non lanciare accuse infondate mettendo in croce persone (in questo caso cose, come i blog) che non si conoscono.
Passi il casino fatto subito dopo la strage di Erba.
Passino le teorie strampalate sulla morte dei fratellini di Gravina di Puglia.
Ma io trovo rivoltante che un giornalista professionista, come si definisce Bruno Vespa, si vanti, in diretta nazionale, di non capire nulla di blog per poi farli accusare in maniera comicamente ridicola da due "esperti" pescati a caso nel mazzo.
Oltre che ignorante, anche cafone.
Sarebbe carino, a questo punto, invitarlo a fare un giro su due blog di due sue colleghi,
Pino Scaccia e
Sandro Ruotolo, stipendiati entrambi, guarda caso, proprio da Mamma Rai.
Sarei proprio curiosa di vedere la sua faccia quando scoprirà che per accedervi non ci vuole nessuna password e che, soprattutto, non hanno nulla di erotico.
Se temete di perdere il monopolio sull'informazione (cosa che peraltro è già avvenuta) e con esso gli incassi della pubblicità (meno spettatori per la tv=minor ascolto=minori investimenti dai parte dei pubblicitari) trovate un'altra soluzione, magari che non vada contro l'etica del vostro albo professionale.
E pagate due redattori che facciano qualche ricerca sull'argomento del giorno, così, tanto per risparmiarsi qualche altra figura di merda in diretta nazionale...