Jan 02, 2013 23:56
Da qualche anno a questa parte il Capodanno ha preso a piacermi più del Natale.
Da adolescente lo odiavo, e pure durante gli anni dell'università, convinta che a non partecipare a qualche veglione mi stessi perdendo chissà cosa.
In effetti, se penso a quello trascorso con Silvia e le sue amiche mi dico che qualcosa me la perdo, ma in generale ho capito che io tipo da veglione non lo sarò mai e che quel tipo di divertimento forzato -divertimento da "facciamo finta che non ci sia un domani così rendiamo più eccitante la nostra monotona esistenza."- non è il mio divertimento, non è la mia eccitazione.
Se mi trovo tirata in mezzo canto al karaoke (si veda alla voce: "matrimonio di Lu") e ballo sui tavoli ma è qualcosa di cui tutto sommato posso fare a meno.
Preferisco intorpidirmi di freddo fuori al terrazzo, guardando i fuochi artificiali che vengono dalle spiagge sgranocchiando torroncini allo Strega.
Quest'anno, in particolare, ero talmente stanca che non mi sono nemmeno premurata di cercarmi un film serio con cui fare l'alba, ripiegando sulla trilogia degli X-Men (quella vecchia), che mi è sembrata meno peggio di quanto ricordassi, a parte un paio di scelte riguardanti Magneto.
Volevo giusto uno spunto per terminare i due capitoli di Pastime Paradise che mi mancano, e in effetti uno dovrei riuscire a finirlo già entro domenica.
Fa morale iniziare l'anno nuovo con un qualcosa di concluso, spero sarà di buon auspicio per le due storie nuove su cui vorrei dedicarmi.
Per il resto non ho grandi propositi, ho più che altro degli obiettivi pratici, e tutti ad altezza uomo.
La promessa fatta a me stessa di non permettere più agli attacchi di panico di complicarmi l'esistenza.
Seguire il consiglio di Rita Levi Montalcini e liberarsi dei complessi, o almeno provarci.
Non è molto, ma come diceva un autore greco che ora non ricordo: "Se aggiungi poco al poco, ma lo fai spesso, presto il poco si trasformerà in molto."
progetto cerebro,
una stanza tutta per sé,
life during wartime,
l'amica della sposa