Particolare della Nuova Pianta di Roma di G.B. Nolli (1748)
Il regalo di compleanno che mi sono fatta quest'anno è stato prendermi un'ora per andare a vedere una piccola mostra, "
Le meraviglie di Roma antica e moderna".
In pratica: la Biblioteca di Palazzo Venezia, che come ho scritto più volte è nazionale, ed è specifica per l'archeologia e la storia dell'arte, ha deciso di esporre gratuitamente alcuni dei suoi pezzi più pregiati, tra cui la serie completa dei rilievi del fregio della Colonna Traiana, la pianta generale di Roma del
Nolli (che è la prima, vera pianta della Roma moderna, ed immortala quella che è stata la grande trasformazione barocca), e incisioni di gente come
Alessandro Specchi (avete presente la scalinata di Trinità de' Monti?) e del suo maestro
Carlo Fontana, nonché di quel simpatico figuro di
Giovanni Battista Piranesi.
La mostra, in realtà, non è molto grande e non richiederebbe tantissimo per essere visitata, se non fosse che quelle simpatiche canaglie degli organizzatori hanno deciso di mettere a disposizione anche un computer dove è possibile sovrapporre la pianta del Nolli alla veduta aerea della città.
Calcolate che sono stata lì solo mezz'ora a smanettare, guardando anche in cagnesco una signora che voleva le cedessi il posto.
Che meraviglia, comunque.
Meraviglia perché osservando i disegni da vicino si percepisce tutta la straordinaria precisione manuale di chi li ha realizzati.
Ogni linea perfettamente verticale è un brivido, riesci a immaginare com'era la mano che l'ha tracciata, la persona a cui apparteneva.
Non credo che esista niente di più intimo di un disegno, sarebbe come leggere taccuini manoscritti al posto di libri stampati.
Se c'è una cosa che mi ha sempre seccato è di essere totalmente negata tanto in quello tecnico (manco completamente di precisione, e poi ho la mano pesante) quanto in quello più propriamente artistico.
È qualcosa che mi pesa anche più dell'assenza di talento musicale, o della coordinazione e agilità necessari per il ballo.
Forse è per questo che amo tanto l'arte figurativa, perché mi piacerebbe moltissimo potermi esprimere attraverso la combinazione di linee e colori, luci e ombre, anziché attraverso le parole
Vabbeh, pazienza, vorrà dire che mi consolerò scrivendo POV di Marcos (in realtà, ogni volta che parto con questo spirito, i suoi capitoli vengono sempre fuori uno schifo o comunque si incartano su se stessi).
A proposito di Marcos: quest'anno la tradizionale Corrida Goyesca di Ronda si svolge proprio il quattro, cadendo in questa data il primo sabato di settembre.
Nel caso mi immaginaste vogliosa di essere lì, sappiate che mai come quest'anno il non me ne po' frega' de meno regna sovrano: per carità, massimo rispetto per Enrique Ponce, ma Fran Rivera e Sebastien Castella possono fare a gara solo a chi è più insopportabile.
Meglio godersi una bella giornata di mare (mare, non piscine comunali varie ed eventuali), e magari condirla con una sana dormita di otto ore.
Intanto, giusto per non passare per egoista, dico subito che ho pronto pure un regalino per
xel1980 , visto che siamo nate lo stesso giorno: se il sonno della ragione genera mostri, cercare di abbattere l'insonnia a colpi di episodi di White Collar genera prodotti di dubbio gusto chiamati fanfiction.
Una sola, per essere precisi, piccola piccola (beh, no, sono tipo sei pagine), già terminata ma tutta da correggere, slashosa al punto giusto: "Just sleep".
C'ho provato a sfogarmi usando Matt Bomer per un personaggio originale ma niente, ormai mi sono impuntata tipo don Rodrigo dei Promessi Sposi: voglio la proprietà intellettuale di Neal Caffrey.
E voglio che ammetta che il grande amore della sua vita è Peter Burke, anziché questa Kate di cui non importa un fico secco a nessuno.
Suggerimenti per diventare sceneggiatrice di White Collar in tempi rapidi?
(Sempre bello notare che gli anni passano e anziché crescere e mostrarsi adulti, si finisce per tornare indietro).