Event: Sette giorni e tanti prompt! (by Torre di Carta)

May 22, 2016 11:58

Nei commenti i miei fill per questo event. Partecipate tutti che è bellissimoooo <3

adorabile spam, offresi prompt, fanfic

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kuruccha May 22 2016, 10:07:22 UTC
#3 - Segue dal precedente.

Prompt: Scottarsi mentre si cucina
Fandom: Ranma 1/2
Personaggi: Ukyo/Ryoga
Rating: verde
Conteggio parole: 412

Lo sente imprecare anche da lontano, e non è l’unica; anche il cliente davanti a cui ha appena posato il piatto, seduto lì al tavolino della spiaggia, solleva lo sguardo e cerca la fonte di quei borbottii che ancora continuano oltre il bancone della bancarella.
«Non si preoccupi» gli dice Ukyo, la voce ferma di chi ha già rassicurato milioni di clienti prima d’allora, e già nel sentirla lo sguardo dell’uomo torna sull’okonomiyaki, «È nuovo, sa. Ma è resistente. Non si è fatto nulla.»
Non lo dice solo per dire; ne è convinta davvero, anche mentre lascia ciondolare il vassoio vuoto tornando verso la bancarella noleggiata, augurandosi solo che Ryoga non abbia dato fuoco a nulla di fondamentale. Nulla che sarebbe costretta a rimborsare, per lo meno.
Lo trova con una mano immersa in un catino d’acqua. Poco lontano, sul bordo della piastra, una delle sue spatole. Ukyo sospira; non aveva nemmeno bisogno di controllare per avere la conferma che si è scottato.
«Certo che non ne combini una giusta» commenta, recuperando uno strofinaccio per riuscire ad afferrare il manico bollente della spatola. (Non glielo direbbe mai, ma anche lei si è scottata milioni di volte prima di imparare che non è lì che deve lasciarla quando ha finito di utilizzarla.)
Ryoga non risponde; rimane chino con la mano nel catino, immobile. Borbotta ancora qualcosa, ma a voce così bassa che nessuno riuscirebbe a distinguere le sue parole. Ukyo si affaccia oltre il bancone per rassicurare il cliente - va tutto bene, vorrebbe dirgli, mangi pure - ma quello ha già scordato tutto, troppo impegnato a masticare per prestare attenzione ad altro, e Ukyo deve ammettere che al di là dell’orgoglio per la bontà del suo piatto c’è anche un po’ di delusione per quella mancanza di considerazione.
Sarà per quello che si china all’altezza di Ryoga - certo che è per quello, si dice - e gli stringe il braccio all’altezza del polso, costringendolo a tirare fuori la mano dal catino, e un po’ s’impietosisce nel sentire i battiti del cuore così accelerati sotto la sua pelle bollente.
«Non così» commenta, osservando la scottatura. Due grosse vesciche si stanno già formando, una sul palmo e una sull’indice. «Mettici quell’unguento. Spalmacelo sopra e poi mettici delle bende.»
Ryoga risponde tenendo lo sguardo basso. «Grazie» borbotta, semplicemente, «Mi dispiace,» aggiunge poi.
Ukyo scrolla le spalle. «Imparerai.»
Lo vede annuire a capo chino. «Sì» dice infine, e per la prima volta non borbotta. «Imparerò.»

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