Titolo: A Drunk Train
Fandom: Glee
Personaggi: Blaine Anderson, Flint Wilson, Sam Evans
Genere: Introspettivo, Erotico
Rating: Rosso
Avvertimenti: OneShot, What if? (E se…), Slash, PWP, OOC
Conteggio Parole: 2179 (
fiumidiparole )
Note: 1. SpinOff di
La giusta punizione è il prezzo da pagare per i propri sbagli [Capitolo: 8. Slave Me] dell’autrice
queenseptienna , che ovviamente mi ha dato il permesso e che ha aspettato tanto questa fic<3 Spero non sfiguri con la sua >ç<
2. Il titolo è… oddio: una scemenzaXD Lo so. Ma l’ho voluto mettereXD
3. Si tratti di una PWP! I personaggi sono OOC per via della sbronzaXD quindi siete avvertiti ù_ù
4. Niente beta ç_ç
{ A Drunk Train ~
Erano ormai passati parecchi minuti dal termine del gioco della bottiglia ma nessuno pareva essersene reso conto, erano tutti o troppo ubriachi o troppo presi dalle strane coppie che si erano formate a causa degli alcolici - c’era anche chi era addirittura sparito dalla circolazione senza che gli altri se ne accorgessero.
Ma tutto questo pareva non importare particolarmente al padrone di casa, Sam Evans, ed anche se la sua abitazione era ormai diventata un porcile - bottiglie vuote che venivano usate per un bowling improvvisato da Puck e Finn ed era anche certo che il reggiseno di Quinn fosse finito sul lampadario del salotto - tutti i suoi sensi erano rivolti ad un qualcosa di più dolce ed appagante… e non aveva intenzione di distrarsi.
I suoi occhi erano infatti fissi sul sedere di Blaine Anderson che ciondolava accanto a lui, sorretto con difficoltà di un altrettanto ubriaco Flint Wilson. Camminavano tutti e tre a fatica, appoggiandosi spesso al muro e finendo ancora una volta per baciarsi e toccarsi - come se il restare lontani fosse uno sforzo troppo grande.
Mai come in quel momento a Sam la sua stanza parve lontanissima... tant'è che aveva già abbandonato maglietta e pantaloni per il corridoio, restando in boxer pur di guadagnare tempo e dare un po’ di sollievo al suo corpo accaldato.
Flint non faceva differenza, si era sbottonato la camicia frettolosamente non resistendo più al caldo e aveva mostrato ai suoi due compagni il suo petto muscoloso, già imperlato da piccole goccioline di sudore… da come Blaine lo palpava - a sua volta parzialmente vestito, aveva lasciato il maglioncino chissà dove -, pareva essere particolarmente apprezzato.
Dopo qualche altro metro poterono finalmente lasciarsi andare sulla porta della stanza di Sam che, socchiusa si aprì senza sorreggerli e facendoli ruzzolare per terra.
Emisero dei gemiti doloranti per la botta e lo stupore, ma l'eccitazione prese subito il sopravvento.
Erano in camera da letto, visibilmente eccitati e già distesi l'uno sull'altro: non c'era altro da aggiungere. E mentre Sam si avventava sul collo di Blaine - era davvero troppo invitante per essere lasciato senza altri segni rossi -, Flint cercava a sua volta di carezzare e spogliare il compagno di scuola che, senza aiutarlo, gioiva con dei mugolii lascivi a quelle attenzioni.
“ Kalin…”, mormorò poco dopo Evans, sulla pelle di Anderson, alternando altre parole in lingua Na’vi a dei lievi morsi.
Gli altri due lo ignorarono - solitamente riceveva occhiate confuse - ma non si demoralizzò e, continuando con i suoi complimenti nella lingua di Avatar riguardanti il profumo e la pelle di Blaine, aiutò Wilson a spogliare del tutto il ragazzo che si muoveva lussurioso sotto di loro.
“ Oh… Sam… hai una bocca… straordinaria!”, esalò Anderson, facendo sorridere il diretto interessato ed anche Flint che, afferrando per i capelli il biondo, lo costrinse ad un bacio - forse per saggiare la straordinarietà di quella bocca immensa.
Blaine li osservò baciarsi con gli occhi socchiusi, da una parte eccitato e dall’altra seccato per l’assenza di attenzioni - si stava scoprendo egocentrico, soprattutto in quel momento -, eppure erano così sensuali da fargli quasi dimenticare la lieve frustrazione.
Erano belli da vedere, dai colori opposti in tutto. Sam dalle pelle bronzea e i capelli chiari - tinti, ma era un dettaglio ignorabile - mentre Flint moro e con la carnagione più chiara.
Due bellezze decisamente diverse ma che Blaine si ritrovava ad apprezzare particolarmente, in fondo perché desiderarne solo uno quando entrambi erano stati sin dall’inizio ben disposti a divertirsi con lui?
Un gemito, che non apparteneva né a Evans né a Wilson, gli violò le orecchie mentre era in contemplazione di quelle lingue che duellavano tra di loro, ma lo ignorò - così come pensò di essersi immaginato i movimenti sospetti sul letto del ragazzo del McKinley.
Riuscì invece a sollevarsi quel che bastava per armeggiare con la cintura del suo compagno di scuola. Fortunatamente per lui i due ragazzi parevano avere altre intenzioni e, una volta terminato il bacio - e dopo aver anche aiutato Blaine a togliere i pantaloni a Flint -, si scambiarono un’occhiata complice che fece rabbrividire di piacere Anderson.
Wilson si fiondò subito sulle labbra del compagno, mordendole e succhiandole, penetrandole con la lingua per coinvolgere quella dell’altro in un umido combattimento. Blaine si ritrovò ad emettere un miagolio indecente a quel trattamento che divenne un mugugnò più acuto quando Sam iniziò a massaggiargli il membro ancora coperto dagli slip.
Blaine allacciò le braccia al collo di Flint come per sorreggersi - anche se dietro di sé aveva il pavimento si sentiva quasi cadere -, inarcandosi ed approfondendo il bacio fino a fargli mancare il respiro. Sarebbe rimasto incollato a quelle labbra anche senza più fiato in corpo - non erano immense come quelle di Sam, ma anche Wilson aveva una bocca stupenda - ma fu costretto a staccarsi, annaspando un gemito, quando una umida lappata attraversò la stoffa del suo intimo.
Entrambi i Warblers abbassarono lo sguardo su Evans che, prima di ripetere quanto aveva appena fatto, rivolse ai due un sorrisetto che poteva essere definito birichino. Blaine gemette ancora, afferrando con forza le ampie spalle di Flint che, incantato dalla bocca di Sam che donava piacere al compagno, trovò impossibile non commentare.
“ Ma… quanto è grande…”
Il giocatore di football non lo sentì - o forse lo ignorò - e, continuando a leccare e baciare il membro di Anderson da sopra gli slip, cercò di togliersi i boxer che sentiva tremendamente stretti.
Ci riuscì con non poche difficoltà - non voleva staccarsi da Blaine neanche per togliersi l’intimo - e, nel sentirsi finalmente libero emise un sospiro sollevato contro la stoffa umida dell’amico che, in risposta, miagolò ancora con voce sempre più roca.
Sam restò alquanto compiaciuto da quel verso che riuscì a strappargli e, ben deciso a rubargliene molti altri, si sollevò quel che bastava per spogliarlo del tutto, tornò ad affondare con le labbra sull’erezione di Anderson, imprigionandola e carezzandola con i denti.
Blaine, stupito, si inarcò in un grido acuto e più Evans si impegnava in quel lavoretto orale, più lui ritrovava a gemere e a delirare su quanto quella bocca, tanto gigantesca quanto accogliente, fosse il sogno di qualsiasi gay sano di mente - cosa che Flint, rimasto senza parole, trovò tremendamente giusta e sensata… era quasi invidioso, ma aveva di meglio da fare.
Allontanò con dolcezza Anderson - che andò a distendersi totalmente sul pavimento - e si spogliò a sua volta dei boxer. Lì prese possesso del petto del compagno di scuola, leccandogli un capezzolo fino a sentirlo duro sulla sua lingua, ignorando per principio l’altro bottoncino di pelle che chiedeva le stesse attenzioni, mentre alla cieca andò a cercare il membro teso di Sam, iniziando a carezzarlo con decisione.
Evans ansimò contro l’erezione di Blaine ma non si arrese e continuò a chiudervi sopra la sua bocca fino a quando non lo avvertì arrivare al limite. Lì si bloccò gemendo, e nonostante le mani di Anderson fossero andate a stringersi sui suoi capelli e provassero a spingerlo verso il basso emettendo di lagnosi lamenti frustrati, lui non gli concesse l’orgasmo che tanto anelava. Il suo posto infatti fu subito preso dalla bocca di Flint che, leccandogli con delicatezza la base, risalì fino alla punta, succhiandola e mordicchiandola.
Blaine strinse con più forza i capelli di Sam, spingendo il bacino verso l’alto. Non riusciva ad articolare più in pensiero coerente, neanche quando due dita umide di saliva lo penetrarono in una frettolosa preparazione.
Teneva gli occhi chiusi - non riusciva proprio a riaprirli - e scoprì che non gli importava scoprire chi fosse il possessore di quelle falangi che si spingevano il lui. Rispose invece al caldo bacio che Evans gli donò, mordendogli quelle oscene labbra capaci di regalargli tanto piacere.
Flint li osservò e, smettendo di punto in bianco di masturbare Sam - permettendogli in questo modo di preparare al meglio Blaine -, si dedicò all’orgasmo del compagno che esplose nella sua bocca. Strinse le labbra, gustando quello strano sapore che gli invase il palato senza rifiutarlo e, allontanandosi lentamente, sputò parte del seme di Anderson sulle sue dita.
Maliziosamente si chiese se anche l’interno di Sam era caldo e accogliente come la sua bocca e, spostandosi alle spalle di Evan, iniziò con il donargli dei baci su tutta la schiena spingendo le falangi all’interno del suo corpo.
Sam si tese e mugugnò sulle labbra di Blaine, ma accolse le dita senza fermare la preparazione di Anderson che, ormai, delirava in preda al piacere. Furono quasi certi di averlo anche sentito canticchiare il ritornello di “What What (In the Butt)”, ma erano troppo ubriachi per distinguere la realtà dalla finzione - così come, per tutto il tempo passato lì in quella stanza, era parso loro di aver sentito altre voci e gemiti unirsi a quelli che emettevano.
Un umido ed affannoso bacio di Evans bloccò i vaneggiamenti di Blaine che, allacciandogli le braccia al collo, iniziò a far ondeggiare il bacino alla ricerca di un contatto più profondo. Sentiva che il suo corpo non sarebbe stato pienamente soddisfatto se non fossero arrivati fino in fondo e, quando le falangi abbandonarono il suo orifizio quello che fino a poco prima era solo un’impressione divenne una certezza: desiderava fare sesso con Flint e Sam fino all’esaurimento delle sue forze.
Sinceramente non pensava di essere così libidinoso ma, in quelle situazioni soprattutto, l’alcol poteva essere di grande aiuto nel dare una spintarella alle parti più nascoste del carattere delle persone.
Lasciò che Evans gli sollevasse il bacino, strusciando la sua erezione tesa contro l’orifizio - cercando di non ostacolare l’opera che Flint stava facendo sulla schiena di Sam con succhiotti e morsi. Quel movimento strappo ai due un gemito che attirò l’attenzione di Wilson che, oltre a lasciare quegli adorabili segni rossi, aveva continuato a preparare il biondo.
Lo sentiva cedevole sotto le sue dita, con il respiro velocizzato per l’eccitazione, aveva sicuramente fatto abbastanza e in quel momento dovevano solo trovare una posizione comoda.
Non avevano mai fatto cose a tre - ne si erano mai immaginati di arrivare a tanto con qualcuno - ma grazie all’ubriachezza non pensavano tanto all’imbarazzo e ai vari problemi che si sarebbero presentati da sobri, per questo al dilemma della posizione trovarono subito una soluzione.
Blaine si voltò lentamente, mettendosi a carponi, sospirando nel sentire le mani di Sam carezzargli dolcemente i fianchi e poi quelle immense labbra posarsi per un bacio sulle sue natiche. Sentì le guance andargli a fuoco a quel gesto ma quando avvertì il membro di Evans posarsi con più decisione sul suo orifizio non riuscì più a pensare ad altro.
Nascose il capo ansimando e chiuse gli occhi quando sentì l’erezione spingersi lentamente dentro di lui.
Intanto Flint era rimasto fermo, torturando il collo di Sam con morsi e baci mentre attendeva le mosse di quest’ultimo. Anche se non ne avevano discusso - non che ci fosse qualcosa di sensato in tutto quello - erano dell’idea che non dovevano farsi male e Wilson avrebbe atteso che Blaine si fosse abituato al corpo di Evans prima di entrare in lui.
Avvertì un gemito da parte del suo compagno di scuola e, nel vedere Sam teso con un’espressione di puro sforzo per non muoversi troppo velocemente, gli morse il collo andando a spingere a sua volta l’erezione verso l’orifizio del biondo.
Evans emise un piccolo lamento, mordendosi le labbra, e strinse le mani sui fianchi di Blaine. Sicuramente il giorno dopo, oltre una forte emicrania, lui e Anderson avrebbero sentito vari dolori alla schiena che in quel momento erano attutiti dall’alcol ma, ancora una volta, le loro menti non restarono troppo su quei vaghi dettagli e tornarono a concentrarsi sul piacere e sulla lussuria che, dopo dei primi timidi movimenti, li travolse.
C’era un qualcosa di eroticamente proibito in quel rapporto, partendo da quei gemiti che si concedevano senza vergogna fino alle mani che cercavano un appiglio qualsiasi per sorreggersi, era un qualcosa di stupendo anche solo per il fatto che fosse proibito.
Blaine sul suo corpo sentiva i movimenti di Sam e di rimando anche quelli che Flint, e quando la mano di quest’ultimo si strinse sul suo membro, che si stava velocemente risvegliando, tirò indietro il capo emettendo un alto verso inarcando all’inverosimile la schiena.
Lontanamente sentì ancora i deliri di Evans in quella strana lingua che non conosceva e andandogli incontro con il corpo cercò di intensificare quel piacere che rapidamente li stava portando al limite.
Sam infatti strinse con forza i fianchi di Anderson, resi quasi scivolosi dal sudore, e venne poco dopo in un gemito. Il piacere riecheggiò nel suo corpo alle continue e secche spinte di Flint dentro di lui, sentiva i testicoli di questo sbattere contro di lui e la forza di quei movimenti abbattersi ancora su Blaine, estasiato da quella lussuria.
Resistette poco anche Wilson nel sentire i muscoli di Evans contrarsi e i versi di goduria dei due suoi amanti e, facendo raggiungere al compagno di scuola il suo secondo orgasmo, poté raggiungere anche lui l’apice di quel piacere.
Esausti ma soddisfatti si lasciarono subito andare per terra cercando di non farsi male in quella improvvisa mancanza di forza, restando ammassati l’uno all’altro in un umido abbraccio che li accompagnò fino al mattino successivo.