Quanto sei bello, Roma ... [Parte 5] [Ultima]

Feb 20, 2012 17:42



Lovino mosse la mano ancora qualche instante, perché se c'era un'ulteriore cosa che gli dava immenso piacere era sentire il seme del suo fratellino scorrere tra le sue dita ed essere coscio di essere stato lui a dargli quel piacere. Perché solo lui lo poteva fare. Lo baciò nuovamente sorridendo, ripentendo un'altra volta quanto lo amasse, uscendo poi lentamente da lui, mentre Feliciano si mordeva le labbra sorridendo appagato nel sentire il caldo seme dell'amante scorrergli lungo le natiche.

- Sei meraviglioso, Feli … - gli sussurrò nuovamente - … ti amo così tanto … - continuò, appoggiando poi la testa sul petto nudo del più piccolo.

Feliciano sorrise, piegandosi per baciare la testa scura adagiata proprio dove stava il suo cuore, sussurrando un "anch'io" al suo orecchio. Chiuse gli occhi un istante, guardando poi sorridendo il soffito, tentando di recuperare un ritmo regolare nel suo respiro.

- Wow … - sorrise felice ed appagato, continuando ad accarezzare il bel viso del fratello che stava tentando, anche lui, di riprendere fiato curvo sul suo petto - Questa era l'unica stanza dove ancora non avevamo fatto l'amore, vero Lovi … ? -

Il meridionale allora alzò il viso, rivolgendogli un'espressione prima di sorpresa, poi di rassegnazione e poi piena di dolcezza, chiedendosi come fosse possibile per il suo adorato Feliciano uscirsene con cose sempre totalmente inappropriate in qualunque momento, ricordandosi poi, pochi momenti dopo, di quanto amasse anche quello di lui, di quanto amasse tutto di lui.

- Già … abbiamo rimediato anche a questo problema, visto? - rise dolcemente, avvicinandosi e posando un bacio pieno d'affetto sulla fronte sudata del suo amato.

E Feliciano allora scoppiò in una risata che presto coinvolse anche il fratello, poiché era il primo a rendersi conto, immediatamente, quanto le sue domande fossero spesso totalmente fuori luogo e inappropriate al momento.

- Siamo proprio bravi! - continuava la sua risata cristallina, carezzando il suo amante, quasi in un implicito ringraziamento per non averglielo fatto notare nemmeno questa volta, amante che a sua volta lo guardava con tutta la dolcezza possibile, liberandogli la fronte dai bei capelli ramati.

Il più giovane baciò le labbra al fratello, poi tentò di tirarsi sui gomiti, facendo però una smorfia quasi infastidita: quasi sempre, dopo che avevano fatto l'amore, faceva un po' fatica a muoversi. Un po' perché Lovino era sicuramente molto passionale, cosa che faceva totalmente andare fuori di testa Feliciano, ma una volta finito il tutto … beh il suo fisico non era proprio al massimo della forza. Un po' perché … semplicemente perché Feliciano amava essere coccolato dal suo fratellone, vederlo preoccupato per lui, caso mai farsi tenere tra le sue braccia e allora, implicitamente probabilmente, tendeva ad esagerare un poco i fatti.

Lovino invece ogni volta a vederlo così in difficoltà si preoccupava seriamente per lui, sentendosi anche in colpa, anche se forse intuiva un poco la realtà delle cose, ma non per questo gli lesinava tutto l'affetto che comunque gli avrebbe dato.

- Ehi, ehi Feli … fermino .. ! - Lovino bloccò i movimenti del fratello minore, impedendogli di alzarsi, afferrando poi una coperta che stava abbandonata sul divano e avvolgendola intorno a lui, amorevolmente, come si addice ad un buon fratello maggiore. Si morse le labbra nervosamente a quel pensiero. Che contrastava così tanto con quello che gli aveva appena fatto. Con quel seme che ancora colava lungo le natiche nude del fratello.

Il dolce sorriso di Feliciano fu però abbastanza per allontare quel pensiero. Quel rimorso. Che non doveva rovinare quel momento così bello e perfetto.

- Grazie! - Lovino sorrise al tono vittorioso del suo adorato fratellino perché era come se entrambi stessero giocando un gioco segreto, ma a Lovino non sarebbe dispiaciuto perdere a questo gioco. Lo prese tra le braccia infatti, guardando la mano di Feliciano carezzargli il viso e camminò con quel tesoro tra le mani verso il divano, sedendosi e tenendo il suo fratellino sulle sue gambe.

Feliciano guardò fuori dalla finestra, ammirando il meraviglioso tramonto romano, dondolando un po' infantilmente le gambe .

- Stiamo un po' qua … ti va … ? - Lovino quasi si sentì in colpa per aver disturbato quel bellissimo profilo sognate del fratello che però si voltò sorridendo e muovendo affermativamente il capo.

- Non potrei chiedere di meglio! - lo baciò, accoccolandosi poi al petto del maggiore, facendo passare la coperta anche sulle spalle nude, coperte solo dalla pittura tricolore, del fratello, avvolgendo i loro corpi in un unico caldo abbraccio - Sei la persona più dolce, buona e bella del mondo, lo sai Lovi? - rideva, guardandolo arrossire a quelle parole, tenendolo stretto a sé, appoggiando la testa al suo petto e chiudendo gli occhi nel sentire la bocca del fratello stampare un bacio sulla sua testa ramata.

- Anche tu lo sei, ma ora smettila ok? - ridacchiava un po' imbarazzato, tendendolo a sua volta stretto e cullandolo al ritmo di quella canzone che aveva ripreso nuovamente a girare nello stereo, quella canzone che era stata la colonna sonora in quel tardo pomeriggio primaverile.

Feliciano, con la testa sul petto del meridionale, iniziò nuovamente a canticchiare quelle parole, guardandolo con un sorriso pieno d'amore.

- Quanto sei bello Roma quanno è sera … -

Lovino, nel sentire la voce del fratello cantare nuovamente quei versi, sentì il suo cuore riempirsi ancora una volta di tutto l'amore possibile, portando due dita sotto il suo mento, facendo sì che quei dolcissimi occhi castani si riversassero su di lui.

- Ti amo Feliciano … non hai idea quanto … -gli sorrise dolcemente, carezzandogli il viso con le stesse dita - ma il tuo accento romano … è veramente pietoso … -

Feliciano lo guardò dapprima un attimo sorpreso, anche un po’ deluso, perché in effetti credeva che il suo accento non fosse poi così male. Poi però scoppiò in una risata allegra e innamorata al contempo, prendendo il suo viso tra le mani e poggiando la fronte su quella del fratello.

- Perché Lovi? Credi forse che il tuo accento veneto sia migliore? -

E allora questa volta fu Lovino a scoppiare in una di quelle risate che solo Feliciano gli poteva procurare. E lo baciò nuovamente, ridendo, tirandolo stretto a sé, guardandosi negli occhi, come se esistessero solo loro due al mondo.

E come se il destino non fosse già stato in precedenza abbastanza beffardo nei loro confronti, la seguente traccia della loro speciale compilation era una vecchia canzone di De Gregori. Pressappoco contemporanea a quella precedente di Venditti. Una canzone che fece scoppiare entrambi in una dolce e innamorata risata, stringendosi ancora più forte, con le mani tra i capelli l'uno dell'altro, con le bocche unite in un unico respiro, i corpi avvinghiati in un unico tricolore. Una canzone che ad un certo punto faceva esattamente così:

"Viva l'Italia,

l'Italia tutta intera"

*

Ci avrebbero creduto alla loro Italia.

Alla loro Italia unita.

Ci avrebbero creduto per sempre.

Nonostante tutto.

Nonostante tutti.

Come quel 17 marzo di un lontano 1861.

… "nella buona e nella cattiva sorte"...

Uniti.

*



personaggio: sud italia, personaggio: nord italia, fandom: hetalia, titolo: quanto sei bello roma ..., pairing: itacest

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