[Fanfiction] Untouched

Jun 15, 2011 21:45

*Autore: margherota
*Titolo: Untouched
*Fandom: Glee
*Personaggi: Kurt/Blaine
*Genere: Introspettivo, Fluff
*Avvertimenti: Slash, One shot, What if...?
*Rating: Giallo/Arancione
*Prompt: The Veronicas - Untouched 
*Tabella: Proprio qua
*Challange: 1- Qui
*Conteggio parole: 790
*Note: Dunque, questa cosettina è nata semplicemente per il fatto che io sono una personcina davvero molto influenzabile e mi sono lasciata trasportare dall'entusiasmo °°' Per la challange farò una raccolta sulle "prime volte" di Kurt e Blaine, giusto per rimanere in tema p0rn che male non fa' X////////D
Dunque, qui non volevo mettere il genere "Erotico", perché mi sembrava esagerato ù///////ù alla fine, qui si può dire che c'è un "pre-slash", essendo il primo capitolo della raccolta, ovvero quel processo atto a descrivere il lento avvicinamento fisico tra i due ragazzi. Spero di essermi spiegata bene >_>'' Con i prossimi capitoli, ovviamente, farò qualcosa di più. Per ora godetevi questo preambolo, my dears (L)

Lo sentirono subito - sulle dita e sotto la pelle - quale fosse nel loro caso il significato di intoccato.
Non si parlava di baci, ma di far scivolare i polpastrelli oltre la semplice stretta delle mani, in un contatto sempre diretto ma ben più profondo e intimo. Questo nessuno dei due l'aveva mai sperimentato davvero, e nel ritrovarsi la prima volta ad accarezzare qualcosa di diverso e inaspettato, trovarono semplicemente naturale sorridersi in un movimento sincero e spontaneo delle labbra. Seppur nell'imbarazzo, seppur trattenendo forte il fiato nei polmoni.
Era stato Blaine il primo a muoversi, in un momento in cui nessuno dei due poteva davvero temere - lontani sguardi indiscreti, lontane persone indesiderabili. Aveva iniziato dal palmo della mano sinistra, in un lento vagare dell'indice lungo più superficie possibile. Era poi passato al polso, soffermandosi laddove sentiva il caldo scorrere del sangue. Ancora, il braccio, dove al singolo dito si aggiunsero altri movimenti paralleli e identici. Qualche secondo in apnea, e si ritrovarono entrambi - sia Kurt che Blaine - a ridere di quella ipnosi involontaria che li aveva tanto isolati da renderli estranei a tutto, a tutto tranne che proprio a quel braccio e proprio a quella mano. Avevano sorriso assieme, scoccando sulle loro labbra un piccolo contatto a forma di bacio per tornare quindi alle loro occupazioni, lasciando perdere il colore soffuso delle guance e le emozioni racchiuse dietro gli sguardi.
Era stato Kurt il secondo a muoversi, scelto il momento assolutamente giusto per farlo, con quell'attenzione per i particolari che gli era decisamente propria, tenendo conto di orari e impegni altrui e propri. Aveva cominciato anche lui dalla mano, abbandonata sulla superficie orizzontale del tavolo che li divideva, in un tocco più delicato e carezzevole, quasi uno sfiorare leggero dei polpastrelli. Ma non si era soffermato a lungo passando sul polso e sui muscoli dell'avambraccio, procedendo invece e fermandosi sul gomito caldo e poi in su, verso la spalla, là dove la vicinanza col viso di Blaine l'aveva frenato, lasciandolo immobile a mezz'aria, in attesa di non sapeva neppure lui bene cosa.
Dopo qualche secondo di incertezza, Blaine si era sporto verso di lui e gli aveva baciato le dita, gentile, poi gli aveva sorriso e aveva baciato anche lui, in un finale già conosciuto, sulla bocca, regalandogli un altro sorriso.
Per arrivare al collo, ci impiegarono diverso tempo - fu Kurt a raggiungerlo, mentre Blaine era impegnato a guardarlo, a baciarlo e a sussurrargli a bassa voce qualcosa di assolutamente fuori luogo riguardo una pizza assieme e un film fin troppo lungo.
Per arrivare al mento, ci volle da parte loro qualche altro sforzo - Blaine approfittò della distrazione di Kurt quando questi stava ammirando alcuni vestiti esposti in una vetrina, prendendolo quasi alla sprovvista mentre gli rideva contro la bocca.
Fu quando l'esigenza di toccare altro si fece impellente che assecondarono il bisogno di andare oltre l'imbarazzo e il pudore.
Si partì da un semplice abbraccio, un contatto tenero e innocente, per arrivare a mani che scivolavano sotto i vestiti e fremevano a contatto con la nuda pelle della schiena, del ventre, del busto. Ogni tanto, si rintanavano nella scusa del non pensare, come se semplicemente l'istinto potesse giustificare il desiderio di sentire di più, sotto e tra le mani. In realtà abbandonarono l'ipocrisia, entrambi ben presto, tanto che non trovarono nulla di male riuscire a spogliarsi assieme, fino a rimanere a petto nudo l'uno accanto all'altro.
Fuori dalla finestra della stanza di Hummel pioveva, e le loro braccia - le loro mani - sopperivano con un calore dolce ogni altra mancanza.
Se Kurt aveva linee più morbide, era anche vero che non per questo era meno virile. Se Blaine aveva curve più spigolose, non si poteva dire che per questo fosse meno piacevole da toccare.
Si persero nei minuti a guardarsi e a sorridersi, provando il leggero imbarazzo della prima volta che colorava le guance e rendeva tremolanti le carezze.
Blaine lo baciò sul collo, scendendo dal mento e dalle sue labbra, lasciando che un piccolo verso di sorpresa gli fosse versato diretto nell'orecchio. Gli sorrise, stringendolo ancora di più - ed era piacevole sentire il suo cuore battere contro il petto, mentre tutto diventava più confuso e assordante.
E quando gli carezzò i capelli, circondandogli con l'altro braccio la vita sottile, sentì Kurt fare lo stesso, indugiando con le dita lungo la colonna vertebrale, regalandogli qualche brivido di piacere sotto le unghie delicate e i polpastrelli mai fermi, isterici.
Non smisero un solo secondo di sorridere, mentre avvicinavano ancora i visi e sfregavano, lenti, i nasi. Socchiudendo gli occhi ad una placida e molle calma.

Non andarono oltre, quel pomeriggio, lasciando i pantaloni al loro posto, pur le gambe intrecciate assieme, quasi non si volessero più staccare o risolvere i nodi che le legavano, così strette.
Per il momento, bastava così.

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