Merda.

Feb 04, 2010 16:31

E' stata la prima parola che ho pensato, quando ho visto che il disco esterno proprio non ne voleva sapere di partire. Quando ho iniziato a preoccuparmi sul serio. Ieri l'ho portato da Tecnoufficio, sotto casa. Il tecnico ha detto: « Non voglio darti false speranze: non mi piace il rumore che fa. » Gli ho risposto che lo so, non piace neanche a me, ma che la speranza e' l'ultima a morire. La mia mente l'ha allegramente completata con un ma quando muore e' la fine. L'ho saggiamente tenuto per me quel pezzetto, che non era proprio l'occasione adatta per del cinismo filosofico.
Si', sono incazzata. Con me stessa, perche' se spendevo qualche euro di piu', se stavo piu' attenta, non sarebbe successo.
E si', sono triste e depressa. Ho pianto per tre ore di fila. Ne ho tutto il diritto, considerando che li' dentro ci sono otto anni di foto (mie, delle mie amiche, dei miei parenti e soprattutto del mio migliore amico e gemello felino, Nuvolino - no non potete ridere e se lo fate vi spacco la faccia -, morto un anno e tre mesi fa). Otto anni della mia vita, per non parlare di tutti i lavori grafici fatti con photoshop, sui quali ho sputato sangue e sudore e sprecato una notevole quantita' di ore, e che avevo religiosamente conservato sia in formato immagine sia in .psd. E per che cosa? Per vedermeli sparire per un'inettitudine, una sciocchezza. Ieri funziona, oggi no. Puff. E tutti i racconti che avevo iniziato e mai finito, e che non ho mai pubblicato. E le poesie. E gli aforismi. E i testi delle canzoni che inventavo sul momento. Sta tutto li', in quell'affarino di metallo, che ha il 90% di probabilita' di non funzionare mai piu'.
Volete sapere la cosa che fa piu' ridere?
La sera prima avevo appena finito l'header per il layout di questo blog - a mio parere uno dei piu' belli che avessi mai fatto.
Scazzo, scazzo, scazzo incredibile.

Per inciso, avevo Photoshop portable. Che era ovviamente sul disco esterno. Era.

scazzo

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