Books | Film | Telefilm

May 19, 2011 23:06

Questa è la prima categoria aperta, promptate, miei intrepidi kinkers!
Fuoco alle polveri e si dia inizio alle danze! \o/

Ricordo che:
1. Un prompt per commento
2. Promptate nel MACRO apposito
2. Fandom - Pairing - Rating vanno nel Titolo
3. Kink e spiegazioni varie nel Commento

DOCTOR WHO/TORCHWOOD
GAME OF THRONES/A SONG OF ICE AND FIRE
GLEE
INCEPTION
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!aie on air, kinkpost: books/film/telefilm

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Fill: The voice of the touch 2/4 koorime_yu July 26 2011, 18:27:19 UTC
C’era qualcosa in quella figura ingobbita in trench che lo pugnalava direttamente al petto. Gli ricordava troppo l’angelo caduto pre Apocalisse, ma c’era anche qualcos’altro, qualcosa che accompagnava Castiel perennemente e che in quel momento sembrava essersi acutizzata.
Castiel si sentiva solo.
Il problema era che la fattura non aveva colpito semplicemente il vessillo, ma proprio Castiel, la sua essenza angelica, relegandolo e bloccandolo in quel corpo mortale, rendendolo inefficiente.
E la cecità doveva aver ingigantito quella sensazione di perpetua solitudine con cui doveva avere a che fare l’amico - davvero, non doveva essere semplice essere l’unico emotivo nel Paradiso degli insensibili e l’unico angelo in un mondo di uomini. Soprattutto se il suo mondo si riduceva a lui, Sam e Bobby - perché erano ore ormai che era fermo in quella posizione, impossibilitato a dare una mano con le ricerche. Doveva sentirsi solo e inutile, proprio come l’altra volta.
Dean si mosse con attenzione, scivolando sul bordo del materasso e sistemandosi accanto a lui.
Va tutto bene, ci sono io qui con te, avrebbe voluto dirgli, ma non poteva - e se avesse potuto forse non l’avrebbe neanche fatto - quindi fece l’unica cosa possibile: allungò una mano e gliela poggiò sulla spalla, stringendo appena la stoffa del trench sotto le dita.
L’amico alzò il viso su di lui e il nodo nella gola del cacciatore si ingigantì. Gli occhi di Castiel erano sempre stati la parte più espressiva di lui, quella che dava voce al suo intero essere, e sembrava che la fattura li avesse colpiti nel profondo. Erano ciechi e muti.
Dio, doveva sentirsi davvero solo.
Il cacciatore si sforzò di sorridere nel vano tentativo di infondere coraggio, ma si rese conto quasi subito che non serviva a niente. Quindi strinse la presa e Castiel stirò le labbra, prima di abbozzare un sorriso, che però si fermò appena sotto le rughe espressive che gli contornavano gli occhi. E poi fece qualcosa di non previsto: fece un piccolo sospiro e poggiò la testa sulla sua spalla.
Dean s’irrigidì, preso in contropiede, ma non ebbe il coraggio di scostarsi o allontanarlo, così, semplicemente, si impose di rilassarsi e lasciò che la sua mano scivolasse attorno alle spalle dell’altro, invitandolo a sistemarsi contro di lui come meglio credeva.
L’angelo lo assecondò e piegò il capo, strofinando piano le labbra contro il cotone della sua maglietta, in un gesto un po’ troppo intimo per essere un semplice ringraziamento, almeno da parte di un uomo - angelo.
-Ho trovato qualcosa!- urlò Sam, circondato di libri, dalla sua postazione al portatile, facendolo sussultare e scostarsi da lui.
Dean pensò bene di lanciargli l’involucro appallottolato del loro ultimo pasto - il cui recupero sarebbe rimasto nella top ten dei momenti più assurdi del Team Free Will, secondo il suo modestissimo parere - colpendolo su quella sua stupida testa intelligente.
-Ehi!- si lamentò il fratello, passandosi una mano in quei capelli odiosamente perfetti e guardandolo con cipiglio offeso. In un battito di ciglia divenne curioso e - Dean poteva giurarlo - malizioso, quando notò la vicinanza tra loro e la mano che ancora sostava sulla spalla dell’angelo. Ma non disse niente, probabilmente a causa dell’occhiataccia fulminante del maggiore e del cenno che gli rivolse per farlo continuare.
-Sì, giusto.- disse, sempre con il tono di voce un po’ troppo alto, prima di schiarirsi la gola e tornare con gli occhi sul libro tra le sue mani. -Ecco, qui. Ti ricordi la storia delle tre scimmiette, Dean?- domandò e quando quello annuì con incertezza, lui continuò: -Le tre scimmie sagge si tappavano occhi, bocca e orecchie per, rispettivamente, non vedere, parlare e sentire il male ed erano, per questo motivo, le guardie simboliche del mausoleo dello Shogun Tokugawa Ieyasu. Non ne sono certo, ma credo che sia in qualche modo collegato all’incantesimo della strega.-

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