Books | Film | Telefilm

May 19, 2011 23:06

Questa è la prima categoria aperta, promptate, miei intrepidi kinkers!
Fuoco alle polveri e si dia inizio alle danze! \o/

Ricordo che:
1. Un prompt per commento
2. Promptate nel MACRO apposito
2. Fandom - Pairing - Rating vanno nel Titolo
3. Kink e spiegazioni varie nel Commento

DOCTOR WHO/TORCHWOOD
GAME OF THRONES/A SONG OF ICE AND FIRE
GLEE
INCEPTION
Read more... )

!aie on air, kinkpost: books/film/telefilm

Leave a comment

Re: FILL: Sherlock Holmes (2009) - Holmes/Watson - R/NC 17 manubibi July 21 2011, 15:58:29 UTC
La quarta volta John Watson è di pessimo umore. La quarta volta stringe i denti come a volersi fermare dal dire qualcosa di cui si pentirà. La quarta volta è notte, ed è proprio quella prima del matrimonio. Ogni sua fibra è tesa dal nervosismo, ogni suo gesto è quasi uno scatto e per di più l'improvvisa angoscia di andarsene dal 221B l'ha reso ancora più intrattabile.
Così intrattabile che lo guarda e per un attimo vorrebbe solamente fargli del male. Così, senza motivo, solo perché gli sta rovinando il matrimonio prima ancora di celebrarlo, e semplicemente esistendo. Non sa perché debba essere così negativamente carico proprio prima di quello che dovrebbe essere il giorno più felice della sua vita, ma lo è. Lo è e non può nemmeno trattenere le occhiate di puro veleno che gli rivolge mentre Holmes, invece, pare assolutamente calmo, scrivendo qualcosa per una delle sue monografie.
E poi lo sguardo di John Watson, quasi come spinto da qualcosa di esterno, si posa di nuovo sul suo frustino per cavalli, uno dei tanti ricordi di guerra, di quando cavalcava attorno agli accampamenti col fucile in resta, pronto a scendere con un salto appena lo avvertivano di un uomo da ricucire. E non sa perché proprio il concetto di cavalcare gli sia rimasto in testa, ma quella unica parola prende a ricorrersi come un cane che cerca di mordersi la coda. Vortica così veloce che spazza via ogni altro pensiero o preoccupazione, così veloce che il sangue del resto del corpo pare confluire verso un punto decisamente più basso, dove non pensava mai potessero svegliarsi tali desideri, e proprio in presenza di Holmes.
Holmes lo fa arrabbiare, perché non pare minimamente toccato dalle ansie e dalle angosce che invece animano i pensieri di Watson. Holmes dovrebbe essere triste, Holmes dovrebbe chiedergli di rimanere.
Conta così poco, per lui? Non gli importa niente che il proprio compagno di anni di avventure, misteri e pericoli potenzialmente mortali si disinteressi completamente della sua partenza? E non che desideri necessariamente il dramma, ma almeno un discorso sentito, almeno qualche segno che gli ricordi che il suo Holmes è un essere umano. Ma non lo è, riflette la sua parte più triste. Non lo è e non sei riuscito a renderlo neanche un po' umano, lui non sente nulla in quel suo cuore freddo.
Rimane seduto, attendendo e continuando a pensare che dopotutto, se Holmes pare così indifferente, dovrebbe comportarsi anche lui in quel modo. Ma non ci riesce, e questo lo fa arrabbiare ancora di più. Con se stesso, e soprattutto con Holmes. Lo guarda in silenzio, mentre scrive appassionatamente sul suo taccuino. Ma certo, a lui interessa quello, ora. Gli interessa il suo caso, nient'altro. Gli interessano i morti ed i criminali più dei vivi e delle persone oneste. Comprensibile, certo. Ma non si aspettava tanta freddezza, questo no.
Guarda altrove, verso i libri, riflettendo sulla possibilità di mettersi a leggere, ma il rumore di quel continuo scribacchiare lo distrae facendolo sospirare di nervosismo e chiudere gli occhi.
Gladstone li guarda, come incuriosito da quella nuova dinamica fra i due che è tutta un silenzio e tutta un lanciare messaggi strani. Niente parole, niente suoni. Ma poi torna a sdraiarsi nel suo angolo nell'altra stanza, pianificando una bella dormita fatta di soddisfazione e pace, dato che i due inquilini per una volta paiono quieti.

Reply

Re: FILL: Sherlock Holmes (2009) - Holmes/Watson - R/NC 17 manubibi July 21 2011, 15:59:01 UTC
Paiono, perché non c'è niente di più falso nell'affaccendarsi di Holmes e nello star seduto di Watson, col ventre teso ed il piede che si muove da solo, come se avesse fretta di fare qualcosa. Sospira di nuovo per la tensione che improvvisamente si è creata nel proprio corpo, e si massaggia piano le tempie, cercando di eliminare quella parola - "cavalcare" - dalla propria testa. Ma proprio non ci riesce, e pare che quel verbo si debba per forza abbinare alla figura scrivente davanti a lui. Forse sta cercando di dirsi qualcosa, dopo anni che aveva messo in silenzio tante piccole voglie che aveva sviluppato nei confronti del detective: accarezzargli la mano, sedersi più vicino a lui, abbracciarlo come avrebbe voluto. E la rabbia aumenta quando riflette che dall'indomani non potrà più desiderare nessuna di quelle cose, nessuna. Ed aumenta ancora ed ancora quando si rende conto che a lui, certi impulsi, non dovrebbero venire. Ed è proprio la rabbia contro Holmes e contro sé stesso che lo porta ad alzarsi lentamente. Guarda per caso il frustino, di nuovo, prima di afferrarlo una buona volta ed osservare Holmes che, come se non si fosse accorto del movimento - e forse è così - continua a scrivere imperterrito, probabilmente la centesima pagina da quando ha iniziato nel primo pomeriggio.
Ma persino Holmes è costretto a distrarsi quando la punta della frusta che nessuno ha mai usato in quella casa accarezza piano la sua gamba. Con gli occhi scuri alza lo sguardo sul magnete che sembra posto dietro quelli chiari di Watson, che a sua volta lo guarda molto più carico di tensione di quanto non sia mai stato. E non dicono nulla, ma il primo si limita a poggiare il taccuino di lato, l'altro muove il polso in modo che le frange tocchino ed accarezzino lievemente la stoffa e si muovano lentamente su e giù per la sua gamba, accarezzando l'interno coscia quando, inavvertitamente, Holmes lascia che le sue gambe si schiudano appena, ricordando forse ben altre sollecitazioni da parte del dottore, negli anni trascorsi insieme. Ma deglutisce, atto di difficile interpretazione, che Watson preferisce recepire come una sopita voglia che sembra risvegliarsi piano, come se quella parte di Holmes fosse rimasta congelata dall'ultima volta e come se quel lievissimo tocco di cuoio la stesse riscaldando velocemente. Ma dal suo sguardo pare non cambi nulla, anzi c'è una nuova freddezza nei suoi occhi che pare nascondere un conflitto fra la disapprovazione ed il desiderio di vedere che cosa succederà dopo.
E Watson sembra aver trovato il motivo per cui era così nervoso. Perché quel corpo gli manca troppo ed al pensiero di non averlo più sotto le sue mani, fra le sue cosce, intorno a lui e sotto di lui, pare desiderarlo più di quando erano insieme senza alcuna Lady Morstan fra loro. E ricorda che a Holmes piace guardarlo mentre inizia a sudare, portando le dita alle sue guance e limitandosi ad osservarlo come se anche duratte l'atto più istintivo dovesse analizzare ogni singola reazione, come un esperimento chimico.
Ma ora è il dottore a sperimentare, ed onestamente si stupisce di toccare un gonfiore appena accennato al livello della cucitura dei pantaloni. Sorride appena, mormorando.
«Non le manco già?»
Holmes lo guarda da sotto in su, senza dire nulla ma mostrando sempre più un forte conflitto fra sé e sé, mentre sospira e si rilassa parzialmente, stringendo però le mani a pugno.
«Watson... Domani...»
«Lo so.»

Reply

Re: FILL: Sherlock Holmes (2009) - Holmes/Watson - R/NC 17 manubibi July 21 2011, 15:59:37 UTC
Non aggiunge altro, ma lascia che sia l'oggetto lungilineo e flessibile che ha in mano a persuadere Holmes ad ammorbidirsi. Ad arrendersi, a lasciarsi andare. E non è veramente una novità che anche se quel frustino ora gli procura dolore infrangendosi per tutto il suo corpo, il detective non voglia ribellarsi. Perché è legato ad un letto, sotto le inaspettate e lente torture di Watson, che sa di star pagando per ed insieme approfittando di una punizione che gli spettava da tanto tempo.
Ed è quando Watson avverte di nuovo il corpo tonico, umidiccio, salato, suo, sotto il proprio mentre si muove sopra di lui e mentre lo guarda negli occhi scuri ed ancora misteriosi, che comprende la portata della scelta che sta per fare.
Mai più notti insieme, mai più il suo corpo asciutto e bello da usare, mai più gli occhi che fanno sempre fatica a scaldarsi ma che, alla fine, quando ogni traccia di matematica lascia il suo viso, si sciolgono come i ghiacci polari. E John Watson forse è troppo arrabbiato - con se stesso, con l'uomo sotto di lui, con Mary e con il mondo in generale - per fare caso alle poche sillabe che lasciano le labbra sottili di Sherlock Holmes proprio mentre, tremando ancora in parte riluttante, riversa sostanze trattenute troppo a lungo - e con esse anche una parte di sé, quella calda e torrida ed umana - dentro il corpo e forse anche un pezzo d'anima dell'uomo che, primo e ultimo nella sua vita, l'ha posseduto.
E finalmente, una volta soddisfatte entrambe le represse e diverse necessità, fra le lenzuola stracciate e l'odore persistente che culla le loro percezioni, Sherlock Holmes apre gli occhi sulle spalle voltate contro di lui, come se l'altro uomo fosse troppo impegnato a pensare altri pensieri. E come non ha fatto mai lo cerca, con le dita, con le gambe e col ventre, limitandosi solo nel silenzio ad ascoltare i suoi respiri irregolari, forse intuendo quali ansie stanno ora popolando le immaginazioni di quell'uomo così semplice eppure così complesso, l'unico che non ha mai capito e l'unico mistero rimasto irrisolto. Lo cerca e trova solo pelle, fiato caldo e stanco, un odore familiare ma che, lo sa già, appartiene a qualcun altro. E se non è quello il rumore di un cuore che si rompe come un ingranaggio delicato, allora non sa proprio cosa sia.
E Watson volta il proprio corpo con delicatezza, come se ora non volesse ferire di più l'amico e l'amante ed il fratello ed il padre, tutto in una persona sola e tutto in un corpo solo, prendendogli la mano ed accumulando il coraggio necessario a guardare il suo viso, i suoi occhi di nuovo freddi ma bugiardi, deglutendo e toccando la sua spalla che subito trema. Comprende che in questo momento Holmes non ha più corazze, ed un lieve ma soffocante senso di colpa lo afferra tutto intero, dandogli l'esigenza di sentirlo accanto, di confortarlo solo un po' per permettergli di ricomporsi.
«Io non voglio che se ne vada» Mormora Sherlock Holmes, chiudendo gli occhi ed assopendosi poco dopo, lasciando che il freddo torni a circondarlo come una crisalide invisibile.
«Nemmeno io» Risponde dopo lunghi minuti John Watson, riempiendosi di mille dubbi ed angosce che probabilmente, anche dopo l'indomani e dopo anni forse ancora non lo lasceranno.
Dopo di ciò, niente più parole.

FINE

*Collassa*

Reply

Re: FILL: Sherlock Holmes (2009) - Holmes/Watson - R/NC 17 hmirai July 28 2011, 22:35:54 UTC
NON COLLASSARE *stringe e venera* *____* scusami il ritardo nella risposta ma sono appena tornata da Londra! Ho letto e mi piace tantissimo *_* domani faccio un commento migliore, promesso <333

Reply


Leave a comment

Up