Perché le cose vengono al contrario.

Mar 07, 2012 02:06

Volevo scrivere qualcosa di allegro o comico, ma non so com'è che alla fine è uscita una cosa tristissima e da taglio combinato di vene.
E' una AU Steve/Tony, è lugubre e non ho nessuna voglia di mettere lo schemino con rating ecc, quindi sappiate solo che è la solita cosa non-sense angst.

CINQUE LACRIME SULLA MIA PELLE

Era partito in giugno, quando il tempo è mite e i fiori affollano i campi di colori vivaci che riempiono il cuore di allegria.

Ma il mio era in lutto, perché sapevo che con molta probabilità non l’avrei più visto.

Aveva capelli di sole, il mio dolce amore e occhi azzurri, limpidi come un cielo primaverile.

Mi sorrise, donandomi per un attimo il paradiso perduto, poi mi lasciò per andare la, dove la guerra imperversava, mietendo vite.

Nessun bacio, nessuna carezza, perché il nostro amore non era consentito.

Indegno, lo chiamava mio padre.

Aberrazione, lo considerava il suo.

Ma per noi era la porta del paradiso, quel posto magico, solo per noi.

Lo vidi sparire, oltre le porte di quel treno e per la prima volta in vita mia pregai.

Chiesi a quel Dio, che tanto avevo disprezzato, in onore della scienza, di rimandarmelo indietro sano e salvo.

Quella fu la prima e l’ultima volta che lo interpellai.

Passarono i mesi e venne il gelo, riscaldato solo dal fuoco ella speranza che mi bruciava dentro ogni volta che ricevevo una lettera con sue notizie.

Sarebbe tornato presto, diceva, in primavera.

Adesso è primavera e la brezza tiepida, carica d’odori che promettono estate, soffia da est, accarezzando ogni cosa, tranne me.

Osservo la lapide una volta ancora e il mio cuore diventa gelido, come quel marmo, come l’inverno.

Sfioro le lettere che incidono l’ornamento funebre, leggendole fino ad impararle a memoria:

“QUI RIPOSA STEVEN ROGERS

VALOROSO CAPITANO

MORTO PER LA PATRIA”

E cosa mai avrei potuto fare se non chinare il capo e andare avanti con quelle parole incise con il sangue dentro il cuore?

Null’altro, perché null’altro m’era rimasto.

Io, genio e miliardario, avevo perso l’unica cosa che né la ricchezza né l’intelletto avrebbero mai potuto darmi.

Mi avevano sempre detto che la vita è una e va vissuta con un sorriso.

Ma come puoi sorridere quando tutto ciò che ti è rimasto è un mondo in macerie ed un sogno in bianco e nero che sa di limone?

FINE

Note: Il titolo è una strofa della canzone 'Generale' di De Gregori, come vi avevo già avvertito è una merdacchia, ma tanto non è che leggano in molti sto LJ quindi non credo mi beccherò troppi pomodori virtuali, nell'evenienza preparo comunque l'ombrello.
Kia

steve/tony; angst

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