Mi hanno detto l'altro giorno in chat che i post lunghi non tirano per nulla. Nessuno te li legge, nessuno.
In fondo si sa che in rete tira più una foto che altro.
Se poi nella foto ci sei tu
magari sei carino/a
etc etc
allora avrai successo.
Le tette vincono su tutto,
ma di quelle non ne ho,
la mia ragazza non ne ha,
quindi - a meno di mettermi a fotografare mia mamma nuda -
non ne ho.
Un altro aspetto è: io non apprezzo i miei post autobiografici.
Tipo ieri sera ho fatto questo/ quello
ho visto x.
Mi divertono tanto quelli delle altre persone.
Trovo che i miei siano boriosi.
Dato che oggi mi sento come un ribaltabile
utilizzato per appoggiare cassette della frutta
anziché culi nudi ed eccitati,
scriverò un post lungo (ci provo) e autobiografico
(ebbene sì).
Ieri sera, fossato del Castello Sforzesco.
Non porto la macchina fotografica e me ne pento.
Sono lì per Audiovisiva,
suonano elettronica e sparano dei video da fulminati.
Ingresso 7 euro dopo le 20:30, glieli elargisco con disprezzo.
Percorro il fossato, freddissimo, umido.
I video sono a dir poco indecorosi, la musica
non è granché.
Però tengo duro.
Viene l'ora di Murcof, geniale technoman messicano
che sembra il barista-del-bar-sotto-casa.
Ci assale il dubbio che abbia messo il suo ultimo cd sulla piastra
e che dietro la console stia giocando con la PSP.
La barista mi piace non poco, mi sorride, facciamo un po' i cretini.
Ma poco. Gaia non apprezza. Mi controlla. Mi guarda in diagonale, dal basso.
Io rido imbarazzato.
Secondo me la barista ci starebbe.
Non bellissima, ma di quelle persone che a letto
ci si trovano bene, glielo leggi negli occhi.
FLASH: quarti d'ora dopo.
Tutti che ballano come indemoniati sotto la tensostruttura.
Fa quasi caldo, ora.
Gaia balla come un'indemoniata.
C'è una ragazza vestita di nero, mi piace come si muove.
Il ragazzo con la giacca gialla alle mie spalle
si muove lentissimo e robotico, quasi un dopato.
Credo che il suo sia un caso irrecuperabile.
Dodo mi si avvicina e commenta ad alta voce.
Incredibile la gente quanto è rincoglionita.
Che gli basta un po' di groove e urlano come dei coglioncelli.
È tutto molto Ibiza.
I trentenni vicino a noi si sono travestiti da delegazione Microsoft.
Sfiga scritto in fronte.
Fabio fissa gli schermi.
In realtà si aspetta che da qualche parte
esca fuori una ragazza per lui.
FLASH, II. Una settimana fa.
Deposito Bulk, ora imprecisata.
Nelle mie vene scorre più alcol che altro.
Ora sono io che ballo come un indemoniato,
nel cortilone interno.
Considerate la situazione: una folla sotto il palco.
Un malato di mente che boxa da solo davanti a un muro
colorato di graffiti.
Il malato di mente sono io. Sto benissimo.
Picchiare mi piace più di ballare.
Sento le caviglie mobili.
Una mano sulla spalla.
C'è questo tizio (tabbozzo rastamanno)
Il matto lo guarda scocciato, non si è calato, non ne ha.
L'altro non ci crede.
Una settimana fa, più tardi:
Ordino un panino con la salamella.
Quasi l'alba.
Il chiosco è invaso dai travoni che battono nella zona.
Un'invasione di tettone.
Accompagno Giordano in stazione,
ha il treno per Roma alle sette.
Torno a casa.
Passo la domenica a letto.
Non vomito, nessun mal di testa.
Ma l'alcol mi ha devastato la pancia.
Domenica notte mi alzo e credo di morire.
Lunedì sono ancora vivo.
Mi sembra strano.
Vado in università a lavorare.
Piscio degli strani filamenti neri.
Il cazzo mi fa male.
La pancia mi fa male.
Me ne frego e vado avanti, non mi faccio prendere
dalle paranoie.
IN SETTIMANA:
cade un pezzo di intonaco sul davanzale del terrazzo
della stanza dei miei.
Catapulta un vaso giù in giardino.
Il giorno dopo il palazzo è murato
da una gigantesca impalcatura.
Ho le sbarre fuori dalla finestra,
in pratica.
Se il vaso cadeva in testa a qualcuno
saremmo stati un po' nei guai.
IERI SERA:
Gaia balla davanti a me, come una disperata.
Io non mi muovo, mi tengo lontano dall'alcol.
Alle mie spalle la cameriera amoreggia
con una specie di D'Artagnan.
L'uomo robot in giallo ci sorveglia tutti quanti.
Al ritorno in bici mi si congela il cervello.
Stamattina mi sveglio intorno alle undici, e sto discretamente bene.
Solo un po' di confusione nel cervello.
Spero in un'illuminazione.