Incominciò tutto per colpa di una rivista. Alec se l’era trovata sotto i piedi in camera di Izzy; era una di quelle riviste per ragazzine Mondane - un collage mal assortito di gossip e consigli di moda. Alec stava per gettarla sul letto della sorella, quando qualcosa aveva attirato la sua attenzione: la prima pagina era quasi interamente occupata dal faccione allegro di un adolescente. Alec non aveva idea di chi fosse, ne gli interessava scoprirlo, eppure c’era qualcosa in quel volto che gli impediva di distogliere lo sguardo. Una punta di disagio gli stuzzicò lo stomaco, mentre il suo sguardo studiava i bei lineamenti del giovane, i suoi capelli scuri e la dentatura candida. Aveva un bel sorriso: le labbra sottili erano increspate con fare allegro, in una maniera che gli ricordava qualcosa. I suoi denti non erano perfetti come aveva creduto a un primo sguardo. Erano allineati in maniera un po’ irregolare e un incisivo era sbeccato. Eppure, Alec non riusciva a fare a meno di trovare quel sorriso attraente. Il nervosismo tornò a punzecchiarlo. Inspirò con forza, passandosi una mano fra i capelli spettinati. Si sentiva a disagio, come se avesse fatto qualcosa di sbagliato. Solo perché trovava bello quel giovane, si disse, non significava che ne fosse attratto. In fondo, Izzy trovava belle diverse attrici Mondane, eppure era certo che a lei piacessero i ragazzi. In quanto a lui… Il suo sguardo tornò sul ragazzo in copertina: ancora una volta si sorprese a notare qualcosa di familiare in lui, qualcosa che lo rendeva stranamente piacevole da guardare. “Ah, sei qui!” La voce di Isabelle lo colse alla sprovvista, facendolo sobbalzare. Alec lasciò cadere la rivista sul letto, come se scottasse; la vergogna gli strinse il petto in una morsa. La sorella gli rivolse un’occhiata perplessa. “Siamo un po’ nervosetti, oggi?” commentò, lasciandosi cadere sul letto. “Ti stavo cercando” ribatté il fratello, mentre lei afferrava la rivista. “E nel mentre io cercavo te” rivelò la ragazzina, sfogliando distrattamente qualche pagina. Non convinta, la chiuse per soffermarsi sulla copertina. “Carino!” osservò, indicando con il mento il ragazzo sorridente che aveva attirato l’attenzione di Alec. Il fratello distolse lo sguardo: le sue guance erano più calde del maglione che indossava. “Hai notato? Ha un dente scheggiato come Jace” notò ancora Izzy, sorridendo divertita. Il ragazzo si irrigidì; il caldo che Alec aveva provato fino a quel momento svanì, lasciando il posto a un brivido di gelo. La familiarità di quel volto, le somiglianze che aveva notato… Tutto aveva a che fare con Jace. Ad attrarlo in quel ragazzo era stata la somiglianza con il suo migliore amico. Ogni organo contraibile che aveva in corpo sembrò contrarsi; il suo stomaco, ormai, sembrava in balia di uno schiacciasassi. “Io non…” Alec deglutì, le mani improvvisamente sudate: era nel panico e non aveva idea di come uscire da quella situazione. Non quando a metterlo così in difficoltà erano i suoi stessi pensieri. “… Non mi ero mai accorto che Jace avesse un dente scheggiato” mentì infine, avvicinandosi alla finestra. Con la coda dell’occhio intravide il sorriso malizioso di Isabelle. Il suo nervosismo aumentò: non gli piaceva quello sguardo. “Beh…” incominciò sua sorella, tornando a seppellire il naso nella rivista. “Nessuno è perfetto.” Alec si sforzò di annuire, sentendosi ogni secondo più stupido: il pensiero di Jace gli sfiorò la mente, ma lui lo ricacciò indietro. “Già” farfugliò, mentre il suo stomaco protestava con una seconda capriola. Evidentemente, il suo corpo la pensava diversamente.
Incominciò tutto per colpa di una rivista.
Alec se l’era trovata sotto i piedi in camera di Izzy; era una di quelle riviste per ragazzine Mondane - un collage mal assortito di gossip e consigli di moda.
Alec stava per gettarla sul letto della sorella, quando qualcosa aveva attirato la sua attenzione: la prima pagina era quasi interamente occupata dal faccione allegro di un adolescente. Alec non aveva idea di chi fosse, ne gli interessava scoprirlo, eppure c’era qualcosa in quel volto che gli impediva di distogliere lo sguardo.
Una punta di disagio gli stuzzicò lo stomaco, mentre il suo sguardo studiava i bei lineamenti del giovane, i suoi capelli scuri e la dentatura candida.
Aveva un bel sorriso: le labbra sottili erano increspate con fare allegro, in una maniera che gli ricordava qualcosa. I suoi denti non erano perfetti come aveva creduto a un primo sguardo. Erano allineati in maniera un po’ irregolare e un incisivo era sbeccato.
Eppure, Alec non riusciva a fare a meno di trovare quel sorriso attraente.
Il nervosismo tornò a punzecchiarlo. Inspirò con forza, passandosi una mano fra i capelli spettinati. Si sentiva a disagio, come se avesse fatto qualcosa di sbagliato. Solo perché trovava bello quel giovane, si disse, non significava che ne fosse attratto. In fondo, Izzy trovava belle diverse attrici Mondane, eppure era certo che a lei piacessero i ragazzi.
In quanto a lui…
Il suo sguardo tornò sul ragazzo in copertina: ancora una volta si sorprese a notare qualcosa di familiare in lui, qualcosa che lo rendeva stranamente piacevole da guardare.
“Ah, sei qui!”
La voce di Isabelle lo colse alla sprovvista, facendolo sobbalzare.
Alec lasciò cadere la rivista sul letto, come se scottasse; la vergogna gli strinse il petto in una morsa.
La sorella gli rivolse un’occhiata perplessa.
“Siamo un po’ nervosetti, oggi?” commentò, lasciandosi cadere sul letto.
“Ti stavo cercando” ribatté il fratello, mentre lei afferrava la rivista.
“E nel mentre io cercavo te” rivelò la ragazzina, sfogliando distrattamente qualche pagina. Non convinta, la chiuse per soffermarsi sulla copertina.
“Carino!” osservò, indicando con il mento il ragazzo sorridente che aveva attirato l’attenzione di Alec.
Il fratello distolse lo sguardo: le sue guance erano più calde del maglione che indossava.
“Hai notato? Ha un dente scheggiato come Jace” notò ancora Izzy, sorridendo divertita.
Il ragazzo si irrigidì; il caldo che Alec aveva provato fino a quel momento svanì, lasciando il posto a un brivido di gelo.
La familiarità di quel volto, le somiglianze che aveva notato… Tutto aveva a che fare con Jace. Ad attrarlo in quel ragazzo era stata la somiglianza con il suo migliore amico.
Ogni organo contraibile che aveva in corpo sembrò contrarsi; il suo stomaco, ormai, sembrava in balia di uno schiacciasassi.
“Io non…”
Alec deglutì, le mani improvvisamente sudate: era nel panico e non aveva idea di come uscire da quella situazione. Non quando a metterlo così in difficoltà erano i suoi stessi pensieri.
“… Non mi ero mai accorto che Jace avesse un dente scheggiato” mentì infine, avvicinandosi alla finestra.
Con la coda dell’occhio intravide il sorriso malizioso di Isabelle. Il suo nervosismo aumentò: non gli piaceva quello sguardo.
“Beh…” incominciò sua sorella, tornando a seppellire il naso nella rivista. “Nessuno è perfetto.”
Alec si sforzò di annuire, sentendosi ogni secondo più stupido: il pensiero di Jace gli sfiorò la mente, ma lui lo ricacciò indietro.
“Già” farfugliò, mentre il suo stomaco protestava con una seconda capriola.
Evidentemente, il suo corpo la pensava diversamente.
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