Day 3 sul pianeta alieno (aka UK) e sono ancora viva: oddio, più o meno!

Sep 25, 2011 23:18

Day 3 sul pianeta alieno (aka UK) e sono ancora viva: oddio, più o meno!
Sunday, September 25th, 2011

E sono qui. Aberystywth university, Wales. Yes sir! E sì sono sopravvissuta per ora; al viaggio che immaginavo tipo un’odissea interminabile, arduo e intricato e blablabla…. Ce l’ho fatta. Con qualche piccolo aiuto (la gentilezza di alcune persone e le stelline che mi proteggono da lassù), ma non mi sono persa, non ho perso bagagli, non mi hanno derubato o molestato in alcun modo xD Intanto l’albergo era caruccio, avevo un bel super lettone tutto per me e davano la 3x01 di Glee alla TV; mi ha tenuto tranquilla per un po’. Certo, non saprò mai come cavolo io sia riuscita a far funzionare quella benedetta card apri-porta, ma almeno per ora non mi servirà.  E il giorno successivo? Uhm diritta filata all’aeroporto dove ho conosciuto la mia “amicadifeisbuc” polacca e a cui poi si sono aggiunte tipo altre millemila persone della stessa nazionalità. Note to yourself: non fate amicizia con una persona che parla una lingua che non conoscete, ma che parlano in millemila o trascorrerete intere giornate ad ascoltare gente che parla roba tipo polacco senza capire una mazza, vi perderete e non saprete nemmeno di esservi persi, blablabla avete capito no?  Credo che inizierò a parlare loro in siciliano. Piccola postilla: c’era una tizia californiana (ma perché vieni qui con il culo che hai di vivere lì D: )e un tizio che somiglia un sacco a Dylan O’Brien. Tipo la cosa più adorabile di sempre e oggi mi ha pure sorriso e detto “hi” *___* Non so come si chiami, da dove venga, dove abita, se esiste oppure è solo una visione (non esageriamo XD) ma ecco, that’s that.
Btw, Aber è avvero meravigliosa, nonostante la pioggia, il vento, i polacchi che ci fanno perdere e la spesa da portare  per millemila chilometri fino al campus se si va in città. La mia testa a momento è un’accozzaglia di  parole in italiano e in inglese (ho iniziato a pensare in inglese, giuro!) e a volte ci sa che io dica “sì!” “Certo!” e “sticazzi”(no questo no) alla gente di qui mentre mi capita di incominciare i messaggi alla mia mammina in inglese. Dio sia lodato perché ha inventato skype con cui posso sentire la mia famiglia sempre comunque e “aldiavoloidindichestannofinendo”. A proposito qui è tutto un sacco costoso. E il cibo fa schifo: ho un mal di pancia tremendo, oggi ho fatto la prima cena decente da tre giorni ed era una lasagna di quelle surgelate: orribile; pure il cibo spazzatura è migliore in Italia.
In compenso, oggi ho raggiunto due piccoli traguardi: 1; mi sono accorta di essere capace di uscire di casa e raggiungere alcuni posticini vicini quali: Cwrt Mawr o come diavolo si chiama (una delle residenze), il supermarket più vicino e la reception a cui domani dovrei andare per portare il modulo di registrazione dal doctor. Traguardo due: finalmente ho chiacchierato con persone che non porlavano polacco tra di loro!Yay! è stata una cosa fighissima: gente incontrata per strada con cui si incominciava tranquillamente a chiacchierare perché magari “l’amica era amica dell’amica”. Una tizia mi ha fermato perché avevamo la stessa borsa XD “dove l’hai comprata?” “Emh in Italia donna, non penso che la tua provenga dallo stesso poso”. Ho conosciuto l’unica persona che probabilmente non beve in tutto il campus come me (molto cristiana, nel pomeriggio è andata in chiesa!), ma ho perso il suo numero cacchiarola. Spero si sbrighi ad addarmi su feisbuc; e abbiamo deciso che io progetterò materiale educativo per bimbi autistici e lei li produrrà u.u (studia computer-qualcosa).

Le cose più difficili da digerire (oltre il cibo) qui? Una piccola toplist.

  1. La lontananza da casa: ho pianto tre giorni di fila prima di partire. Da quando sono arrivata negli UK, non ho più frignato, ma mi commuovo ogni vola che tipo leggo un sms carino, guardo la foto del mio cane o sento le parole “mi manchi” e “ti voglio bene” oppure quando devo salutare qualcuno. Ma per lo meno me la sto cavando meglio del mio babbo che ancora non è riuscito a parlarmi al telefono perché ogni volta che ci prova si mette a piangere (da non crederci xD).
  2. La finestra! Dio la detesto!Intanto non ho ancora ben capito se la chiudo bene o no, ma poi cacchiarola sta tapparella che sembra una tovaglia che si srotola serve a niente, tanto la luce dei lampioni filtra lo stesso e la notte mi sembra di essere in mezzo a uno show di Broadway. Voglio una petizione per portare le persiane nel Galles!E il bidè <.< Mi manca u_ù
  3. Il phon che non mi sono portata dietro e come cavolo farò proprio non lo so.
  4. Quegli stronzi dei tizi di theunibox che mi hanno fatto pagare un botto e nello student-pack non mi hanno messo le lenzuola, gli asciugamani e gli attaccapanni; e non mi hanno ancora risposo ç__ç
  5. Altro che non mi viene in mente?
Oh sì, mi manca scrivere. Non mi sento ancora pronta a uscire la sera (in genere sono sempre molto stanca), ma anche se sono in stanza non ho mai tempo di fare un accidente, sono molto impegnata a “cercare di capire what the fuck I’m going to do the day after this”. Certa gente la capisco bene,altra no e allora parto con “yeah yeah yeah” e mi sa che l’hanno capito che è solo cortesia xD domani forse vedo l’unico ragazzo italiano del mio anno e un suo amico inglese, povera creatura, dovrebbe portarci in banca, ma boh. Il campus è un labirinto e io nonostante i miei piccoli traguardi ancora non riesco a fare più di 10 o 11 metri senza perdermi.
Ma ehi, sono all’inizio no? Questa settimana sarà la più intensa (un sacco di incontri introduttivi e cose così) e io devo muovermi per cercare un lavoro.
Una cosa per volta; nel frattempo gradirei conoscere il modo per farmi passare il mal di pancia xD
E adesso nanna!
Buonanotte Italia!

Laura (che non si pronuncia Loura ^^)





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