Panico in seggio elettorale, dove mi sono recato alle 15:30 per le elezioni europee e le elezioni provinciali: per le prime, ho espresso la mia preferenza; per le seconde, ho rifiutato la scheda come accadde gia' alle scorse elezioni politiche del 2008.
Ricordate? Ci fu un ampio movimento, dai meetup di Beppe Grillo a siti come
riforme.info, che suggeriva di rinunciare alla scheda elettorale verbalizzando una motivazione del tipo "nessun partito mi rappresenta". Ebbene: io nel 2008 l'ho fatto. E nel 2009 mi sono ripetuto, senza che ci fosse alcuno a suggerirmelo come accaduto l'anno passato.
La presidente del seggio s'e' smarrita nei millemila fogli del Ministero dell'Interno per vedere quale angolino contemplasse il mio caso, tutt'altro che inedito: infatti ha dovuto chiamare in Municipio, ed e' saltato fuori che la Prefettura aveva diramato una circolare a beneficio dei rifiutanti, ma nessuno sapeva pronunciarsi sulla validita' di una circolare del 2008 rispetto alle votazioni del 2009. Che si fa, che non si fa... alla fine torno domani per capire anche io quale sia la mia situazione :D
Naturalmente spiego anche la motivazione del mio rifiuto:
fin dal 2008, il governo si sta impegnando per l'abolizione delle province, che sono anche
parte del programma attuativo del Partito delle Liberta' presieduto dal Presidente del ConSilvio. Capisco che il consiglio provinciale ha scaduto il suo mandato quinquennale, ma perche' rieleggerlo se si e' intenzionati ad eliminare l'ente provinciale? Perche', ovviamente, lo dicono per non farlo.
E contestatemi se sbaglio nell'aggiungere questo: l'unico luogo in cui io, cittandino italiano, sono titolato ad esprimere la mia personale opinione politica e' il seggio elettorale. Non una trasmissione televisiva o un sondaggio per strada, e nemmeno un comizio elettorale dove, logicamente, valgono le regole del contradditorio.
A margine, all'uscita dal seggio ho potuto assistere alla discussione di un candidato PdL e una candidata UdC contro un tizio che aveva parcheggiato di fianco alla scuola dove si tengono le votazioni con adesivi inneggianti al partito dei Pensionati applicati sulla sua maglietta e sull'automobile. Li ho lasciati discutere, sono rientrato nella scuola e ho chiamato i due agenti della Guardia di Finanza che la presidiavano, e che ovviamente sono intervenuti subito. Ma la meraviglia e' che il candidato PdL mi ha fatto i complimenti perche' "io sono un candidato del PdL e quella cosa non si puo' fare". Mia risposta: "io invece sono un elettore e, invece di discutere, ho chiamato la Finanza."
Ed ora avanti col teatrino, domani torno al seggio e vediamo se ci sono altri pisquani in libera uscita... :D
EDIT della domenica: la presidentessa di seggio ha accettato la mia dichiarazione di (non) voto, come gia' accaduto nel 2008. E' stato necessario chiarirsi con la Prefettura, ma e' tutto OK. A fine passeggiata, chiacchierata maxima con elettori, rappresentanti di lista e quant'altri partecipassero alla vita politica :)