Icona dell'Amicizia
Nella nostra chiesa di Taize' c'è la copia di un'icona copta del settimo secolo. Essa mostra Cristo con il suo braccio sulla spalla di un amico a noi sconosciuto. Con questo gesto, egli prende su di se' i pesi e gli errori degli altri; tutto cio' che puo' appesantire. Non sta di fronte al suo amico, ma piuttosto è al suo fianco; in questo modo, egli lo accompagna. Questo amico sconosciuto è ciascuno di noi. Già allora nel settimo secolo, era perciò noto che Cristo non viene per punire gli esseri umani. Egli scende in basso per raggiungere la massima profondità della nostra condizione umana. Non lascia riposare su di noi la benché minima parte di ciò che possa appesantirci.
(fr. Roger di Taizé)
Non posso davvero tacere, su questo blog, l'impegno che ho messo per organizzare il pellegrinaggio di questa Icona dell'Amicizia in Torino e dintorni. Adesso che scrivo, l'Icona e' gia' passata e l'impegno e' concluso... ma dal 22 Ottobre al 7 Novembre ho avuto molto da fare per accompagnarla qua e la' nella Diocesi. La' dove e' passata, sono nate piccoli e grandi momenti di preghiera e di meditazione sulla presenza di Gesu' come amico di ciascuno di noi, ed inevitabilmente anche sul fatto che possiamo, e dobbiamo, essere piu' amici gli uni degli altri... far fronte alle stesse difficolta'... camminare insieme verso una direzione comune. Son tutte cose che si possono capire benissimo anche senza scomodare la piccola teologia da parrocchia, anche senza parlar di Dio o di amore per il prossimo: il mondo intero ha bisogno di persone che sappiano collaborare, aiutarsi, condividere le proprie esperienze.
E in tutto questo, ricevuti tanti auguri prima della mia partenza, non posso che ringraziare Dio per tutti gli amici che ho... e sono tanti, tanti davvero!!! Ma specialmente la persona con cui ho speso la serata: grazie che ci sei, Chiara!!!!!!!!!! :)
