Oggi ho sfruttato un'uscita anticipata da lavoro per visitare la
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, dove c'e' una mostra che chiude domenica prossima e che si intitola "Silenzio - Una mostra da ascoltare". Diciamo che mi interessava il titolo, e come e' stata presentata
nel loro volantino.
In sostanza all'ingresso mi e' stato dato un aggeggio simile ad un telecomando, al quale erano collegate delle cuffie di tipo professionale, quelle che coprono tutto l'orecchio per intenderci. Tramite il telecomando, digitando determinati numeri e cliccando schiacciando PLAY si poteva sentire una particolare traccia audio che era diffusa via radio. Lungo i muri c'erano talvolta delle televisioni in cui apparivano le immagini di un filmato: schiacciando il numerino, sentivo anche l'audio corrispondente e poi mi sedevo con calma a godermi entrambi. Oppure al posto delle TV c'erano delle proiezioni sul muro, e qua e la' degli stanzini appositamente dotati di surround o di attrezzature particolari.
Cosi' a memoria, vi elenco alcune delle rumorosita' che ho apprezzato... partendo da quelle che sto ufficialmente cercando :D
Un brano audio che mi ha colpito e' stato "There is nothing left here" di Susan Philipsz: cantato a cappella dall'autrice, stendeva tristi parole di malinconia che pero' finivano col tuffarsi in uno xilofono che lasciava presagire una debole speranza di ritornare all'allegria. Interessante come sviluppo sonoro (del resto anche noi ci canticchiamo una canzone senza avere l'orchestra dietro, o no? ^^), ed anche come "crescita tematica" all'interno del testo. Peccato che su Google non trovo nulla, almeno avrei potuto mostrarvi il testo :\
Nelle televisioni c'era un interessante filmato su una corale austriaca per studenti quasi completamente sordomuti, guidati da un maestro di musica e da due professionisti (un uomo e una donna) che fanno da "traino" per il canto degli studenti: non vinceranno a Sanremo, ma non era mica male come scuola di musica! :) Oppure ricordo benissimo quel documentario in francese sugli Inuit e sul loro tradizionale "canto di gola", che si sta purtroppo disperdendo: non chiedetemi come facciano, ma si mettono faccia a faccia in 2 o 4 per volta, e cantano con dei suoni gutturali decisamente insoliti e curiosi, ma che si armonizzano bene dal momento che ciascuno ha una voce diversa, e solo il ritmo li mette in comune. Ho notato che e' fatto solo dalle donne Inuit, non so se sia significativo ma di fatto non c'erano uomini nel documentario... tutti a fare gli igloo, i maschietti! :D
Tra le proiezioni, mi e' rimasta impressa la performance musicale di quattro signori di Berlino, uno dei quali suonava uno strumento che non so manco come descrivervi ma pareva uno xilofono a corde (O_o). E poi altri bambini in una scuola di canto, tutti intenti a realizzare "Magical World" di Johanna Billing -- di questo potete trovare qualche immagine
in questa pagina, e persino la canzone intera
su questa pagina di myspace, che ovviamente vi consiglio di sentire ;)
Una stanza era poi incentrata su un tavolo da cucina con cinque casse armoniche al suo interno (!) ... il tavolo poteva essere tranquillamente "suonato" con delle bacchette tipo xilofono, e mi immagino solo che delirio esce da una cena musicale di quel genere ^^ Contro il muro invece c'era una costruzione strana... due scarpe attaccate ad una tavola, delle corde che partivano dalla tavola e, ignorando un gancio sul muro, salivano verso una carrucola a cui, tra l'altro, era appesa una chitarra al contrario O_O In questo caso, bastava seguire la TV di fianco alla "cosa" per capire che un tipino nel 2005 s'era costruito questa forma d'arte per (A) legarsi i piedi alla tavola tipo monosci, (B) scarrucolarsi da solo fino a starsene appollaiato e fermo a testa in giu', ed infine (C) farsi una suonatina con la chitarra mentre la pelle del suo vivo passava da un rosa candido al piu' vivace rosso peperone. La chiameranno anche arte, OK, ma quell'uomo ha rischiato un ictus per farsi una suonatina... nemmeno io con mia sorella rischio altrettanto!!! :D
Comunque, in conclusione: bella mostra ma non tutto e' sempre godibile... dipende dai gusti.
E comunque chiude domenica 23, peccato non averla bazzicata prima! Non posso quindi consigliarvela, ma chissa' che non vi abbia dato qualche spunto di pensiero :)