If you'll be by my side

Sep 09, 2014 00:25

TITOLO: If you'll be by my side
AUTRICE: Jinny82
FANDOM: Saint Seiya
GENERE: angst, angstissimo, massacrare l'ichiban è un lifestyle
PAIR: ancora da decidere (fufufufufufuh)
RATING: nc-17
DISCLAIMERS: a parte un piccolo simulacro di Shun (una povera action figure, cloth della serie di ade, costretta a sopportarmi) non possiedo nulla di tutto ciò
NOTE: credo sia ora di iniziare a drogarmi


Premessa: Questa cosa è nata di notte. Era in realtà tutto venuto da una serie di commenti assolutamente idioti e siparietti. Come sia diventata la cosa che trasuda angstume che ho tra le zampe non ne ho idea, ma tant'è. E' credo la cosa più completamente assurda e, anime/manghisticamente parlando, blasfema nel mondo delle fanfiction. Sottopremessa 1: E' la seconda volta che uso personaggi di manga o anime in una fanfiction, e per la seconda volta ho deciso di accanirmi su di loro (li sto studiando ...?) quindi saranno fori personaggio in maniera vergognosa. Sottopremessa 2: ho stravolto tutte le relazioni (di qui la blasfemia di cui sopra) familiari o meno. Perchè? Perchè SONO PAZZAAA (ehm, si, è effettivamente vero, ma forse potevo cercae una scusa un pelino migliore?) Sottopremessa 3: questa vale anche come sottogenere; solo la regina dei polpettoni scolastici *vede gente che fugge urlando NOOOOO o simili*, quindi aspettatevi ... un polpettone. Ragazzini con le paturnie come se piovesse! Universo alternativo (che in italiano continua a sembrarmi un nome da discoteca anni 90), quindi. Un bel po' alternativo, conoscendo i nostri ragazzi. Ma ormai il deliro è iniziato, quindi cercherò di ganbattare U_U (e se dalle premesse doveste essere quantomeno intimoriti, potete fuggire. E' u vostro diritto in quanto lettori.)

Ikki si girò a guardare Shun. Erano al funerale di loro madre. O meglio. La madre di Shun, con cui il padre di Ikki, rimasto già vedovo una volta, si era risposato quando i bambini erano ancora piccoli. Shun si girò un momento a ricambiare il suo sguardo, gli occhi verdi velati di lacrime che però tentava di trattenere. Ikki si chiese perché il suo fratellino si stesse sforzando così tanto. Solo quando suo padre gli porse un fazzoletto si rese conto di essere crollato. Si asciugò in qualche modo il viso, inutilmente, dato che nuove lacrime tornarono a rigarglielo, e quasi si aggrappò alla mano di Shun, che si era insinuata nella sua.
Quando la fila infinita di presunti amici e conoscenti si esaurì, il padre li mandò a sedersi, mentre sbrigava le ultime formalità. Ikki uscì dalla sala che avevano affittato per la cerimonia, e si lasciò cadere su una panca nel corridoio. Si sentiva infinitamente stanco. E stranamente fragile. Non si era sentito così nemmeno quando aveva perso la propria, di madre. Poi alzò di colpo lo sguardo su Shun, rendendosi conto che il ragazzo non aveva più nessun legame di sangue. Con nessuna persona al mondo … sentì l’istinto di proteggerlo. Non erano fratelli biologici, ma erano cresciuti insieme. La donna che li aveva appena abbandonati, li aveva cresciuti come figli, amandoli entrambi. Amando anche lui, dal carattere così difficile, come se si fosse trattato davvero di suo figlio. Shun era il suo fratellino. E lui aveva il dovere di proteggerlo ad ogni costo … si alzò e lo raggiunse, in pochi passi, stringendolo forte a sé. Shun però si staccò
<< No, nii-san …>> mormorò << Davvero …>> gli tremava la voce
<< Ma …>>
<< Se mi abbracci crollo.>> ridacchiò quello, stringendosi nelle spalle
<< Beh, ne avresti tutto il diritto … hai appena perso tua madre …>>
<< E tu, allora? >> chiese Shun, guardandolo dolcemente << Tu ci sei già passato, nii-san …>> mormorò. E Ikki capì, allora, perché si sentisse così sperso. Abbassò il viso, sbuffando
<< Giuro che poi torno normale …>> singhiozzò. Fu Shun ad abbracciarlo, stringendolo con una forza che mai si sarebbe aspettato da delle braccia tanto sottili. Inconsapevolmente gli si aggrappò, cercando di reprimere i singhiozzi. Shun gli accarezzava i capelli, rassicurante, e Ikki riuscì a calmarsi un po’. Si staccò e scompigliò i capelli chiari del più piccolo. Il padre, uscito in quel momento, posò una mano sulla spalla di Ikki
<< Andiamo, dobbiamo finire di preparare le valigie.>> disse, allontanandosi verso l’esterno. Senza nemmeno uno sguardo a Shun. Ikki si girò verso il fratellino, che si limitò a fare una smorfia
<< Andiamo.>>
<< Shun, aspetta …>> Ikki lo fermò, prendendolo per un polso. Shun alzò lo sguardo, e fece un mezzo sorriso
<< Andiamo.>> ripetè. Ikki fece una smorfia e lo seguì. Raggiunsero il padre, che li aspettava accanto all’auto, piangendo in silenzio. Shun si avvicinò all’uomo, istintivamente, per posargli una mano sulla spalla, ma quello lo allontanò violentemente, mandandolo a sbattere contro l’auto stessa. Ikki fece per slanciarsi, ma Shun lo fermò con un solo sguardo. Ikki sbuffò. Tutti credevano che fosse lui quello forte dei due. Quello che correva a salvare il fratellino quando veniva bullato. Invece … semplicemente non riusciva a non obbedire ciecamente a qualsiasi cosa Shun gli chiedesse. Il che lo aveva fatto essere sempre tra i primi a scuola, nonostante preferisse fare a botte che studiare, dato che Shun ogni pomeriggio lo costringeva a studiare insieme. Era anche diventato più calmo e riflessivo, dato che Shun, anche se solo con lo sguardo, molte volte gli intimava di pensare prima di reagire. Come in quel preciso istante.
Mordendosi la lingua si sedette accanto al posto di guida, mentre Shun saliva dietro. Si girò a guardarlo, ma il più piccolo teneva il viso basso. Il padre salì a sua volta in auto ed avviò il motore.  Si girò indietro un momento, ad osservare Shun, con lo sguardo che si faceva più duro ogni secondo
<< Non starai piangendo?>> borbottò. Shun si limitò a scuotere la testa, senza alzare il viso. Si stava trattenendo di nuovo. Ikki guardò il padre, che iniziò a guidare verso casa, in silenzio.
Quando arrivarono, Shun schizzò fuori dall’auto ed entrò in casa. Ikki si girò verso il padre
<< Che intenzioni hai?>> gli chiese, in tono anche piuttosto minaccioso. L’uomo sospirò
<< Non lo lascerò in un istituto, se è quello che intendi. Anche se nulla mi obbliga a fargli da tutore.>>
<< E’ il figlio della donna che ami, mi sembra un motivo più che sufficiente. E se sei geloso perché pensi che lei non abbia dimenticato il marito morto, beh lascia che ti ricordi che anche per lei avrebbe potuto essere lo stesso. Invece mi ha cresciuto senza battere ciglio. >>
L’uomo si girò verso il figlio, facendo una smorfia
<< Io non mi sono suicidato per tua madre, però.>> quasi ringhiò. Ikki serrò i pugni, poi scese a sua volta dall’auto, sbattendo con foga la portiera, seguendo Shun all’interno della casa. Lo trovò rannicchiato sul divano, il viso affondato in un maglione della madre. Ikki gli si avvicinò
<< L’abbraccio di prima adesso ci starebbe …>> mormorò il più piccolo. Ikki non se lo fece ripetere due volte, e si sedette sul divano, attirando a sé Shun, che si fece più piccolo che riuscì, iniziando a singhiozzare. Ikki alzò lo sguardo, vedendo il padre fermo sulla soglia, poi tornò a concentrarsi sul fratellino, cercando di dargli un minimo di conforto
<< Appena si calma, vorrei parlargli.>> disse, in tono secco. Ikki sospirò, prevedendo che sarebbe stata dura, di li in avanti. Molto dura. Shun gli si aggrappò, calmandosi leggermente. Poi si staccò, asciugandosi gli occhi
<< Non gli andrò mai a genio, vero?>> mormorò, abbattuto, portandosi istintivamente una mano ai capelli. Ikki gli prese la mano, stringendola tra le sue
<< Ci sarò sempre io con te, però. D’accordo?>>
Shun annuì, asciugandosi di nuovo gli occhi. Sbuffò e si alzò, posando il maglione sul divano. In silenzio, si avviò verso la cucina, e Ikki lo seguì. Il padre era seduto al tavolo, in compagnia di una bottiglia di whiskey
<< Non servi anche tu, Ikki.>> disse, bevendo in un solo sorso il whiskey che aveva nel bicchiere
<< Temo di si, invece.>> polemizzò il ragazzo. L’uomo alzò lo sguardo, furioso
<< Nii-san …>> supplicò Shun. Ikki lo guardò, poi serrò la mandibola ed uscì dalla stanza. Si fermò però subito fuori. Non poteva sentire all’interno. Ma sapeva che avrebbe dovuto raccogliere i pezzi, dopo …

<< Siediti.>> il tono dell’uomo era gelido. Shun sussultò, inconsciamente, senza riuscire a muoversi. Sentiva le lacrime premere per ricominciare a scendere, ma non voleva piangere davanti a lui. Lo sforzo di trattenersi lo stava bloccando completamente. L’uomo si alzò, girò attorno al tavolo, raggiungendolo. Lo prese per un polso e, in malo modo, lo lanciò su una sedia
<< Ti ho detto di sederti.>> ringhiò. Shun serrò gli occhi, quasi aspettandosi di essere colpito, ma l’uomo si limitò a tornare a sedersi, versandosi da bere. Shun si azzardò ad alzare leggermente lo sguardo
<< Domani traslocheremo, come avevamo deciso. Anche se senza di lei sarà … orrendo. Ma devo lavorare. Ikki è ancora minorenne. Ti farò da tutore, ma sai che non sono tenuto a farlo.>>
<< Grazie.>> mormorò Shun. Un sorriso gli nacque spontaneo. Non sarebbe stato lasciato indietro … lo schiaffo lo fece cadere dalla sedia. Shun ebbe appena il tempo di alzare lo sguardo, basito, che l’uomo lo raggiunse, tirandolo in piedi tenendolo per i capelli
<< Non sorridere, ragazzino. Tua madre s’è ammazzata, e per colpa tua, lo sai bene. Quindi non sorridere!>> gli ringhiò contro. Poi lo allontanò bruscamente
<< Tra due giorni inizierete la nuova scuola. Vedi di non dare troppo nell’occhio come tuo solito.>> detto ciò, l’uomo uscì dalla cucina. Shun, appoggiato al muro dietro il tavolo, si lasciò scivolare a terra. Sentì le braccia di Ikki stringerlo e gli si abbandonò contro. Si staccò, sorridendogli leggermente, ma il più grande si accigliò
<< Perché ti ha colpito?>> chiese, incredulo. Shun fece una smorfia
<< Quando ha detto che non mi avrebbe lasciato indietro ho sorriso.>> mormorò. Ikki fece per infuriarsi, ma Shun gi prese le mani
<< Nii-san. E’ tuo padre.>> disse, serio
<< Ciò non toglie che sia uno stronzo.>> mugugnò il ragazzo. Shun sbuffò
<< Non lo è. Sta solo molto male.>> rettificò. Ikki fece una smorfia, poi si alzò e si avvicinò al frigorifero. Aprì la parte adibita  freezer e ne tirò fuori del ghiaccio, che avvolse in uno dei due strofinacci che avevano lasciato fuori per usarli quella sera, e tornò ad inginocchiarsi di fronte a Shun. Gli posò il ghiaccio sulla guancia, dove stava iniziando ad arrossarsi. Poi, istintivamente, gli scostò una ciocca di capelli
<< Ti ha sempre trattato di merda.>> sbuffò poi, togliendo la mano prima di posargliela sulla guancia su cui non stava tenendo il ghiaccio. Shun fece per ribattere, ma Ikki lo guardò con severità
<< Non provarci nemmeno. Lo vedo, stai tentando di negare. Ma hey, ero qui anch’io, sai?>>
Shun sospirò, abbassando il viso. Poi lo rialzò
<< Su, dobbiamo impacchettare le ultime cose. Domani vengono a prendere tutto prestissimo … >> disse, alzandosi. Porse la mano a Ikki, aiutandolo ad alzarsi. Il più grande però, una volta in piedi, non lasciò andare la sua mano, e lo attirò a sé, stringendolo con fare protettivo. Shun si divincolò, con un mezzo sorriso
<< Grazie.>> mormorò, Ikki gli scompigliò i capelli ed uscirono dalla cucina. Il padre era in soggiorno
<< Andiamo a finire di preparare di sopra …>> avvertì Shun. L’uomo si girò a guardarlo. Come se si fosse trattato di un insetto ripugnante. Shun si morse le labbra e corse al piano superiore. Ikki guardò il padre
<< E lui ti difende pure.>> sibilò, scuotendo la testa, incredulo. Seguì il più piccolo, senza aspettare una reazione dall’uomo.  Shun era nella propria camera e stava effettivamente sistemando le ultime cose
<< Piccolo …>> il nomignolo lasciò le labbra di Ikki prima che questi riuscisse a ragionare. Shun si accigliò, fermandosi al centro della stanza
<< Vai a finire di preparare da te.>> disse, guardando un punto imprecisato a terra. Ikki però, questa volta, lo ignorò. Si avvicinò e strinse a sé il più piccolo, ma quello si svincolò
<< Hey …>>
Shun si limitò a scuotere la testa e riprendere a raccattare le ultime cose che aveva lasciato in giro per la stanza. E Ikki ebbe la certezza che qualcosa, dentro il suo fratellino, si fosse rotto. Sentendosi come se stesse affondando in qualcosa di freddo e viscido, si avviò verso la propria stanza. Finì di sistemare le proprie cose e si rese conto che era sera. Tornò nella stanza di Shun, e lo trovò intento a guardare fuori dalla finestra
<< Shun …>>
Quello si girò, sorridendogli
<< Ordiniamo una pizza? >> chiese Ikki, sorridendo.
<< Scusa, non ho fame …>> mormorò il più piccolo, con un mezzo sorriso. Ikki sospirò. In effetti anche lui non moriva dalla voglia di mangiare, al momento … entrò nella stanza e si sedette sul letto del più piccolo, facendogli segno di sederglisi accanto. Shun sospirò e si rannicchiò contro il più grande
<< Sai, prima otoo-san ha detto qualcosa di … beh, vero … >> mormorò << E’ colpa mia se mamma si è uccisa >>
<< Che cazzo dici?!>> quasi urlò Ikki. Shun chiuse gli occhi un momento, poi li riaprì. Aprì la borsa dei libri e ne tirò fuori un ritaglio di giornale ingiallito. Un articolo che riportava la notizia dell’arresto di un uomo che aveva violentato una ragazza … Ikki impallidì leggendo il nome della ragazza, già maggiorenne e sposata all’epoca del fatto. Si girò verso Shun
<< Che … >>
Shun si morse le labbra, poi prese fiato
<< Io sono figlio di quest’uomo.>> mormorò. Ikki si sentì gelare. Perché Shun era a conoscenza di una cosa simile? Da quando? Da quanto tempo quello che considerava a tutti gli effetti il suo fratellino sopportava da solo un peso simile?
<< Quando mamma ha scoperto di essere incinta ha cercato di abortire. Da sola. Due volte. Papà … beh suo marito … ha deciso che invece si sarebbe preso cura di me. Lui non poteva avere figli, e allora lei ha accettato. Ma non sapevano che danni avrei potuto subire … me la sono cavata con dei … colori strani ecco … un paio di mesi prima della data in cui avrei dovuto nascere è stata coinvolta in un incidente e non si sa bene come ma pare che siccome c’ero anch’io siamo riusciti a salvarci entrambi. La nonna mi ha raccontato quello che sapeva, i discorsi dei medici non li aveva capiti, mi aveva detto … però … mamma ha tentato di uccidersi due volte, una prima dell’incidente di papà, la seconda quando lui è morto … tutte due le volte mi ha detto che non avrei dovuto nascere. Vedermi le ricordava quello che le era stato fatto … tutte due le volte ho chiamato l’ambulanza. Tutte due le volte, quando s’è risvegliata, ha detto che l’ho salvata. Quando siamo venuti qui ha smesso di dirmi che non avrei dovuto esistere … ma … ha lasciato questa …>> mormorò. Ikki prese il foglio che Shun gli stava porgendo
<< Non abbiamo trovato niente … >> disse, leggendo il messaggio. Gli assomigli troppo. Non ce la faccio.
<< Shun … perché ti sei tenuto dentro tutto questo? E poi … la nonna? >>
<< La mamma di mamma …>>
<< E’ morta un anno dopo che siete venuti qui … Shun sono passati sei anni!>> Ikki era sconvolto. Come aveva potuto l’anziana donna rivelare cose del genere ad un bambino di 9 anni?! E … quella sera aveva percepito chiaramente che qualcosa dentro Shun era cambiato. Ma quanto tempo prima era iniziata?
<< Piccolo …>>
Shun deglutì, poi sbatté velocemente le palpebre ma le lacrime gli bagnarono comunque il volto. Le asciugò, con un gesto stizzito della mano, poi scattò in piedi. Recuperò il ritaglio e la lettera lasciata dalla madre e li rimise nella borsa dei libri. I stropicciò il viso
<< Se mi lavasi e andassi a dormire adesso sarebbe tanto grave?>> chiese
<< Non credo, no. Abbiamo finito di inscatolare tutto, gli asciugamani e le cose che ci servono stasera le raccogliamo domani … è stata una giornata … orrenda. Meglio dormirci su.>>
Shun sorrise al più grande
<< Bene, stasera faccio l’insubordinato e vado per primo!>> disse, correndo poi fuori. Ikki sorrise, scuotendo leggermente la testa. Dopo una ventina di minuti, Shun tornò dal bagno, completamente avvolto nell’accappatoio
<< Hai di nuovo otto anni …>> lo prese in giro Ikki. Shun fece un mezzo sorriso e gli si accoccolò accanto.
<< Sarà dura.>> mormorò dopo un po’ di silenzio
<< Lo sarà davvero.>> convenne Ikki
<< Ma se sarai con me, posso superare qualsiasi cosa, nii-san …>> mormorò il più piccolo. Ikki si girò a scrutargli il viso. Shun si era addormentato.

sirio, massacro di ichiban, crystal, ikki, hyoga, introspettivo, seiya, shiryu, angs, andromeda, shun, saint seiya, pegasus, phoenix, i cavalieri dello zodiaco

Previous post Next post
Up