Jan 16, 2005 18:34
Finora della strage TSUNAMI non ho voluto scritto nulla, perchè già i media contribuiscono a bombardarci di immagini di bambini, di pianti, di misera, malattie nel quale ogni commento sarebbe fuori luogo.
Ieri però stavo leggendo il libro "A mio figlio all'alba del terzo millennio" di Gilbert Sinoué, 2000 e la mia attenzione si è soffermata su questa frase: "Rispetto alla media degli anni precedenti, la frequenza dei terremoti è raddoppiata. A causa dell'innalzamento del livello degli oceani, numerose zone costiere potrebbero venire innondate. Alcune isole delle regioni tropicali del Pacifico e dei Caraibi spesso non oltreppassano i tre o quattro metri di altitudine, e verranno sommerse. Le Maldive sono al primo posto, e anche le barriere coralline rischiano di scomparire."
La mia rabbia e indignazione nasce dal fatto che si sapeva, c'erano gli strumenti per avvertirlo e non si è fatto niente. La tragedia per i miedia sembra essere rivolta solo ai turisti, ai vip in vacanza e poco a tutta la popolazione indigena.
Ho apprezzato invece l'operazione della telecom con gli sms, intelligente e concreta.
La Natura soffre,
ma gli uomini non se ne accorgono.
Si ribella, soffoca, non ha più fiato,
sta per esalare l'ultimo respiro.
Non dovremmo forse dimostrare più rispetto,
come gli antichi?
A noi non vengono chiesti sacrifici umani
per placare gli elementi,
la natura ci chiede solo
di restituirle la sua dignità,
di smettere di sputare in faccia all'universo
i nostri ammmassi di detriti
e di soffiargli in pieno volto
l'alito fetido delle nostre città.
Ti diranno: ' Non è vero '.
Ti diranno che i capricci del clima
sono esistiti in ogni epoca.
Non crederci.
Come si può pensare che queste violenze ripetute
siano prive di conseguenze?