Fic: Succhiotto - [Mike Carden/William Beckett]

Jan 05, 2008 20:25

 Okay, this is another Italian post, but I promise I'll post the English versions soon. *nods*

Title: ‘Succhiotto’
Author: JM
Pairing: Mike Carden/William Beckett
Rating: NC-17
Characters: Mike Carden, William Beckett
Category: Slash
Word count: 1650
Warnings: pr0n
Disclaimer: William e Mike non sono miei, anche se io nella lettera a Babbo Natale li avevo chiesti. ;_;
Non intendo offendere nessuno con questa storia, è tutta finzione gente.
Author’s Notes: Scritta per il p0rn fest @ 
fanfic_italiacon il prompt “RPS The Academy Is..., Mike/William, succhiotto”. Esisterà anche una versione inglese presto. *nods*
Beta: none
Summary: “Non vedo dove sia il problema, comunque, potrebbe avertelo fatto chiunque quel succhiotto.”

~~

“Mike, sei una testa di cazzo.”

“Che ho fatto stavolta?” Mike alza lo sguardo dalla sua chitarra e vede William in piedi di fronte allo specchio.

“Come cazzo lo spiego questo?” William indica qualcosa sul collo e anche dal letto Mike vede il succhiotto che spicca come un marchio sulla pelle chiara.

“Da quando ti preoccupi di spiegare?” Mike posa la chitarra e si alza lentamente, raggiungendo il cantante.

“Da quando abbiamo deciso che non c'è alcun bisogno che il resto della band sappia che scopiamo come ricci.” William lancia un’occhiataccia al chitarrista nello specchio, senza voltarsi a guardarlo.

“Non vedo dove sia il problema, comunque, potrebbe avertelo fatto chiunque quel succhiotto.” Mike gli circonda la vita con un braccio, e le sue labbra coprono il succhiotto, mordendo piano. “In fondo sei una puttana, no?”

“Fanculo.” William si libera dall’abbraccio e si allontana da Mike. “Ti odio quando fai il coglione.”

“Eddai, piantala di fare la ragazzina.” Mike alza gli occhi al cielo, raggiungendolo nuovamente.

“Non mi piacciono i succhiotti.” William lascia che il chitarrista lo abbracci di nuovo, ma non ricambia il gesto. “E non mi piace quando mi chiami puttana.”

“E da quando?” Mike sogghigna, divertito da quelle parole, ma William si limita a rivolgergli uno sguardo seccato.

“Da quando l’hai presa come abitudine.” William cerca di liberarsi, ma questa volta Mike non lo lascia.

“Ehi, non pensavo ti desse così tanto fastidio.” Il chitarrista cerca di guardarlo negli occhi, ma William scrolla le spalle e distoglie lo sguardo, testardo. “Bill, guardami.” William finalmente cede e guarda l’amico, le sue labbra serrate e l’espressione indecifrabile. “Lo sai che non lo penso sul serio.”

“Lo so.” William ammette con un piccolo broncio, e Mike non resiste alla tentazione di baciarlo. Il cantante non oppone resistenza e ricambia il bacio, rilassandosi e abbassando la guardia. Approfittando di ciò Mike lo spinge senza troppa delicatezza con la schiena contro il muro, e William si lascia sfuggire un mugolio di protesta. Il suono si trasforma in un gemito quando la gamba di Mike si fa strada tra quelle del cantate, e le divarica un po’ mentre i loro bacini si scontrano.

“Che stai facendo?” William chiede non appena il bacio si interrompe e Mike inizia a baciargli il collo.

“Mi scuso.” La voce di Mike è bassa e le sue labbra si separano lo stretto necessario dalla pelle di William.

“Dovrei essere incazzato con te.” Il cantante cerca di convincersi a respingere Mike, ma le sue mani, invece che allontanarlo, lo attirano più vicino.

“E invece lascerai che mi scusi.” Mike fa scontrare di nuovo i loro bacini, e William chiude gli occhi, abbandonando la testa contro la parete ed esponendo ancora di più il collo. Mike non esita a coprire di nuovo il succhiotto con le labbra, stuzzicandolo con i denti. Quando inizia a succhiare sul piccolo livido, William riapre gli occhi, furioso.

“Smettila.” William cerca di spingere via il ragazzo, ma Mike lo tiene intrappolato contro la parete con il proprio corpo.

“E va bene, lo lascio stare.” Mike gli sibila nell’orecchio, mordendo poi il lobo con decisione. “Ma a me piace vederti marchiato.”

William non risponde e questa volta è lui a baciarlo, una mano tra i capelli di Mike e una tra i loro corpi. Senza smettere di baciarlo, William preme la propria mano sul pacco del ragazzo, e il chitarrista risponde muovendo le anche verso quel contatto.

Senza esitare Mike interrompe il bacio e si inginocchia, sotto gli occhi sorpresi di William. Con un sorrisetto stampato in faccia slaccia velocemente i jeans del cantante, liberando immediatamente l’erezione ormai palese.

“Mike, che diavolo --” William non completa la frase perché Mike lo prende in bocca senza nemmeno preoccuparsi di abbassare i jeans e i boxer. “Oh, cazzo.” Il cantante getta la testa all’indietro, ignorando il tonfo sordo prodotto dall’impatto con la parete.

Mike non perde tempo e inizia a muovere la testa su e giù, le labbra strette attorno al membro del cantante e le guance scavate dalla forza con cui sta succhiando. Quando le dita di William stringono una ciocca dei suoi capelli, Mike afferra entrambe le mani del ragazzo e le immobilizza contro il muro. Senza lasciarsi distrarre dal gemito di protesta di William, Mike si ferma e ritrae la testa, lasciando che il membro lucido di saliva scivoli fuori dalle sue labbra.

“Vuoi venire, Bill?” Mike chiede con un sorrisetto perverso.

“Bastardo.” William cerca di liberare le mani, ma la presa del chitarrista si stringe.

“Ora ti lascio le mani, ma tienile dove sono.” Mike sussurra con una lieve traccia di minaccia nella voce, mentre si sposta verso l’anca del ragazzo, appena sopra i pantaloni a vita bassa. “O mi costringerai a legarti.” Le sue labbra su fermano contro la sporgenza dell’osso, e i denti mordono piano, in avvertimento. “Anche se a pensarci bene, l’ultima volta ti è piaciuto.”

“Fanculo.” William sente la presa allentarsi e rimane immobile, cercando di non muovere il bacino quando Mike sposta la maglietta di qualche centimetro e i denti del ragazzo riprendono a mordere delicatamente, qualche centimetro sopra l’anca.

“Ammettilo che ti piace.” Mike chiude una mano sull’erezione di William, strofinandola ad un ritmo volutamente troppo lento. Le sue labbra si chiudono sulla pelle arrossata dall’insistenza dei piccoli morsi, e iniziano a succhiare con decisione, con la ferma intenzione di lasciare un segno ben visibile. William non riesce a mettere insieme una frase di protesta quando la mano accelera i movimenti e lui chiude gli occhi con un gemito strozzato.

Una volta soddisfatto con il suo lavoro, Mike si sposta di nuovo verso il membro di William, soffiando sulla punta prima di prenderlo in bocca. Il cantante riapre gli occhi e guarda giù, cercando di capire perché il ragazzo non si muove. Quando vede lo sguardo divertito negli occhi di Mike, lascia perdere il controllo e muove il bacino, affondando nel calore umido della bocca del chitarrista con un forte gemito.

Mike lo lascia fare, poi porta le mani alle anche di William, immobilizzandolo di nuovo contro il muro.

“Fottuto stronzo.” William sibila a denti stretti, e Mike ricambia stuzzicando l’erezione nella sua bocca con gli incisivi, prima di lasciarla scivolare fuori nuovamente.

“Posso mordertelo se vuoi, almeno avrai una ragione per comportarti da ragazzina mestruata.” Mike guarda su verso il cantante con un sorrisetto perfido sul volto, e William lo fulmina con lo sguardo. “Oppure puoi ammettere che ti piace e lasciarmi finire questo dannato pompino.”

“E va bene, hai vinto. Adesso finisci.” Il cantante stringe le mani a pugno, senza però muoverle dalla loro posizione contro il muro. Nonostante il suo atteggiamento, sa che Mike ha ragione e sa che potrebbe anche morire sul posto se il ragazzo smettesse. “Riporta quella cazzo di bocca sul mio --” La frase si trasforma in un gemito sommesso quando la mano di Mike si sposta alla base dell’erezione di William, stringendo con decisione.

“Manca qualcosa.” Mike vede il cantante combattere l’impulso di tirargli un calcio, cosa che avrebbe potuto fare sin dall’inizio. Ma Mike sa che William non ha alcuna intenzione di farlo. “Coraggio, voglio sentirtelo dire.”

“Ti prego, Mike.” William riesce a sibilare, furioso ed eccitato allo stesso tempo, ma quando il calore della bocca di Mike torna ad avvolgere la sua erezione, si dimentica di tutto ciò che non siano le labbra e la lingua che lo stanno velocemente portando all’orgasmo finora negato. “Più forte, ti prego.” Si trova a mormorare, e questa volta è spontaneo.

Mike si lascia sfuggire un gemito e socchiude gli occhi, succhiando più forte mentre le vibrazioni causano a William dei brividi lungo la schiena. Diversi secondi dopo la mano di Mike abbandona l’anca del cantante e inizia massaggiare le base velocemente, seguendo i movimenti delle labbra.

“Mike…cazzo…” William cede completamente alle sensazione e viene nella bocca del chitarrista con un forte gemito, mentre la testa è di nuovo appoggiata al muro, gli occhi socchiusi. Mike inghiotte quello che riesce, e il resto gli scivola lungo il mento mentre si alza sotto lo sguardo indecifrabile di William. “Spreco.” Il cantante sussurra, leccando via quello che è rimasto sulla pelle dell’amico.

“Non tutti siamo allenati come te.” Mike cattura le labbra di William in un bacio veloce. “A proposito…chiediti come farai a spiegare questo.” Gli sussurra sulle labbra, divertito, mentre il suo indice solletica il punto sopra l’anca dove ora spicca un vistoso succhiotto. “Puttana.”

“Fanculo.” William soffia, fulminandolo con lo sguardo, ma le sue mani lavorano già sulla zip dei pantaloni di Mike. Con un movimento secco e nervoso si inginocchia, continuando a guardare il chitarrista. “Ti odio.” Sibila prima di prenderlo in bocca.

“Non è vero.” Mike si morde un labbro, socchiudendo gli occhi mentre una mano si posiziona sulla testa di William, tenendola ferma. Lentamente Mike inizia a muovere le anche, mentre il cantante rilassa la gola, lasciandolo fare. “Se tu mi odiassi, ora non mi starei scopando la tua bocca.”

William lo fulmina con lo sguardo, lasciando che i denti si facciano sentire contro l’erezione di Mike. Quando il chitarrista stringe la presa sui capelli di William in avvertimento, il ragazzo chiude gli occhi, rilassandosi nuovamente.

La sua mano raggiunge il punto sul suo ventre dove Mike ha lasciato il succhiotto, e il ragazzo realizza che non c’è modo che lui possa coprirlo durante il concerto, a meno che non indossi una maglietta particolarmente lunga. L’idea che tutti lo vedano dovrebbe mandarlo in bestia, ma semplicemente non è così.

Tenendo gli occhi chiusi preme le dita contro quel marchio, mentre un gemito gli sfugge dalle labbra. Se non fosse che adora far esasperare Mike, William gli urlerebbe quanto gli piace essere marchiato, specialmente da lui. Invece si limita a rilassare la gola, e a lasciare che la sua lingua usi altri modi per dimostrare il suo apprezzamento, mentre l’altra mano raggiunge inconsciamente il succhiotto sul collo.

~~end

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