Fic: Loose lips sink ships - [Zlatan Ibrahimović/Luca Antonini]

Dec 20, 2010 21:46

Title: ‘Loose lips sink ships’
Author: jen_jm
Pairing: Zlatan Ibrahimović/Luca Antonini
Rating: NC-17
Category: slash
Word count: circa 1,400
Warnings: pr0n
Disclaimer: se mi appartenessero-- meglio che non finisca questa frase. Non sono miei.
Author’s Notes: Scritta per il p0rn fest @ fanfic_italia con il prompt RPF Calcio Luca Antonini/Zlatan Ibrahimović, "Borriello me l’aveva detto che eri facile, ma non pensavo dicesse sul serio."
Summary: “Luca ha un’opinione tutto sommato alta di sé, si considera un ragazzo intelligente, sveglio, anche furbo, quando serve.”

Crossposted

~~

Luca ha un’opinione tutto sommato alta di sé, si considera un ragazzo intelligente, sveglio, anche furbo, quando serve. Eppure nel momento in cui si ritrova con la schiena al muro e le mani di Zlatan sui suoi pantaloni, qualcosa gli sfugge. Ilperché, principalmente.

“Zla-- Zlatan, che stai facendo?” Luca cerca di liberarsi con una spinta poco convinta, ma si immobilizza quando il ragazzo china il capo e gli morde il lobo dell’orecchio.

“Non fare la ragazzina innocente,” mormora Zlatan contro il suo collo. “E’ tutto il giorno che ci provi.”

“Cosa?” Luca strilla quasi e un attimo dopo sente il viso andargli in fiamme più per il tono - effettivamente un po’ da ragazzina - che per la mano di Zlatan che gli sta slacciando i jeans. “No, ehi, io non ci stavo provando con nessuno, tantomeno con te.”

“Sì, certo,” Zlatan risponde ironico, e soffia una risata direttamente nel suo orecchio. “Borriello me l’aveva detto che eri facile, ma non pensavo dicesse sul serio.”

“Ehi!” Questa volta Luca lo spinge indietro e gli assesta un pugno in pieno petto, offeso. “Facile sarà tua sorella.”

“Non ti scaldare tanto, non è una brutta cosa, sai?” Zlatan gli si avvicina di nuovo e Luca non si oppone con troppa convinzione. “E mi ha raccontato tante cose interessanti.”

“Io lo ammazzo,” borbotta Luca, guardando torvo il compagno di squadra.

“Magari dopo, mh?” Zlatan gli afferra i polsi e lo guida verso il divano senza perdere il sorrisetto che gli incurva le labbra.

Luca lo segue senza perdere il broncio e un attimo dopo si ritrova a cavalcioni delle sue gambe. Per un attimo è tentato di assestare un pugno sulla faccia di bronzo che ha di fronte, ma l’istinto di conservazione prevale e si limita a liberare le mani dalla sua presa. Non ha grossi problemi ad ammettere che sì, ha già pensato a Zlatan in quei termini, ma il fatto che lui ne abbia parlato con Marco - quel bastardo infame gliela pagherà, oh se gliela pagherà - gli dà più fastidio di quanto non dia a vedere.

“Non ci stavo provando con te,” insiste Luca ancora un po’ stizzito, ma socchiude gli occhi quando Zlatan gli infila una mano nei jeans e si limita a rispondergli con l’ennesimo sorrisetto. “Fottiti.”

“Sei ancora qui, no?” lo sfida Zlatan, ancora più sicuro di sé quando Luca spinge appena il bacino per incontrare la sua mano. “Quindi sta’ zitto e datti da fare.”

“Mi hai preso per una prostituta, brutto scemo?” Luca gli assesta un altro pugno sul petto, ma tutto ciò che ottiene è una breve risata.

“Ti ho preso per uno che muore dalla voglia di farsi sb--” Zlatan è costretto a tacere quando Luca lo bacia, cacciando entrambe le mani nei suoi capelli; li stringe un po’ troppo forte e lo sente lamentarsi contro la sua bocca, ma tutto ciò che fa è stringere ancora di più.

“Taci,” gli mormora sulle labbra dopo qualche secondo, scivolando lentamente all’indietro fino ad avere abbastanza spazio per slacciargli i pantaloni. “O giuro che me ne vado.”

Zlatan alza le mani in segno di resa, divertito, ma quando vede Luca scivolare in ginocchio tra le sue gambe, si morde il labbro inferiore con tanta forza da farsi male. Luca sa che muore dalla voglia di dire qualcosa ed è grato che invece tenga la bocca chiusa; non sa bene come, ma è sicuro che Zlatan sia una di quelle persone in grado di rovinare la migliore scopata con la peggiore delle battute da film porno. E se proprio deve vendersi l’ultimo briciolo di dignità per farselo, vuole almeno che non ci sia nulla a rovinare il momento.

Lo prende tra le labbra senza troppe cerimonie e nel momento esatto in cui inizia a muovere la testa, Zlatan porta una mano tra i suoi capelli, cercando di pilotare i suoi movimenti. Luca si rifiuta di lasciarlo fare e gli lancia un’occhiataccia, solo per accorgersi che Zlatan ha la testa abbandonata contro lo schienale e gli occhi semi-chiusi fissi su di lui. Per un attimo sente il bisogno di alzarsi e andarsene, di lasciarlo in quello stato solo per ripicca, ma ci mette poco a cambiare idea, a decidere che, in fondo, avrà altre occasioni per vendicarsi. Occasioni che probabilmente includeranno Marco.

Zlatan resiste meno di quando Luca pensasse e dopo qualche minuto gli afferra una spalla, deciso a fermarlo. “Alzati,” mormora con la voce appena roca e Luca ha improvvisamente voglia di baciarlo, di zittirlo ancora nonostante debba ammettere che quel tono gli manda scariche di brividi lungo la schiena.

Si rialza senza lasciarglielo ripetere due volte e Zlatan fa lo stesso, afferrandogli le anche con le mani. Luca si lascia guidare e si ritrova in ginocchio sul divano, con le mani appoggiate allo schienale e i pantaloni gettati da qualche parte sul pavimento.

“Perché non l’abbiamo mai fatto prima?” mormora Zlatan contro la sua schiena nuda mentre gli toglie la maglietta.

“Perché sei uno stronzo e ti odio, ecco perché,” gli risponde Luca guardandolo da sopra la spalla, ma c’è un piccolo sorriso ad incurvargli le labbra che lo rende poco credibile.

“Tu non sei capace di odiare nessuno,” lo contraddice Zlatan divertito e gli accarezza la nuca con il pollice, appoggiando il palmo sull’incavo della spalla.

“C’è sempre una prima volta,” borbotta solamente Luca, osservandolo con la coda dell’occhio; ha a malapena il tempo di chiedersi da dove spuntino preservativo e lubrificante prima di sentire le dita di Zlatan contro la sua apertura.

Si sforza di rimanere in silenzio mentre lo prepara, deciso a non dargli la soddisfazione di vederlo arrendersi così presto. Stringe le presa sul divano fino ad avere le nocche praticamente bianche, e sembra quasi che Zlatan faccia apposta a prendersi tutto il tempo del mondo. Vorrebbe mandarlo al diavolo o dirgli di sbrigarsi, invece si limita ad abbassare appena il capo e a mordersi le labbra. Non resiste a lungo, ma proprio quando sta per scoppiare e gridargli qualche improperio, Zlatan decide che sì, ne ha avuto abbastanza.

“Muoviti,” gli sfugge dalle labbra ed è a metà strada tra un gemito e una supplica.

Zlatan non si degna nemmeno di rispondere, semplicemente si spinge dentro di lui e si ferma solo per pochi secondi; quando inizia a muoversi e si china per mordergli la spalla con fare possessivo, Luca riesce a sentire il tessuto dei jeans sul retro delle cosce e della maglietta contro la schiena nuda, e il fatto di essere l’unico completamente svestito, per qualche ragione, lo eccita.

“Sei un animale,” mormora quando Zlatan affonda i denti un po’ più forte del necessario, ma le sue parole vengono immediatamente seguite da un gemito poco decoroso, che le discredita senza appello.

“Finora mi sembra ti sia piaciuto,” ribatte lui, portando una mano all’erezione di Luca, accarezzandolo allo stesso ritmo veloce delle sue spinte.

Luca non risponde e si limita a stringere più forte lo schienale, muovendo il bacino il più possibile per seguire i suoi movimenti. E proprio quando pensa di aver trovato il modo per stargli dietro, Zlatan rallenta, angolando le spinte con un preciso scopo. Quando quello scopo lo raggiunge, Luca sente le gambe cedergli appena e si lascia sfuggire un gemito osceno, che cerca di soffocare premendo la bocca contro il braccio.

“Stronzo,” borbotta piano, e in tutta risposta Zlatan si impegna a mantenere esattamente quella posizione, colpendo il suo obiettivo ogni volta che la fortuna è dalla sua.

Luca sa che in quelle condizioni non durerà molto, ma non appena sente le labbra di Zlatan sulla nuca capisce che non durerà e basta. Non ha idea di come possa conoscere quel punto debole, ma ha come l’impressione che Marco c’entri qualcosa. Quando Zlatan lo morde esattamente in quel punto, infatti, l’ultimo briciolo di controllo svanisce e lui viene nella sua mano con un gemito nuovamente soffocato contro l’avambraccio.

Zlatan continua a muoversi, ma non ci vuole molto prima che anche lui ceda, afferrandogli con forza le anche quando si blocca e viene con un sospiro spezzato che fa tornare i brividi a Luca. Si lasciano entrambi cadere sul divano con il fiato corto, Zlatan sotto e Luca quasi sdraiato su di lui, incuranti del fatto che lo stanno con tutta probabilità irrimediabilmente rovinando.

“Dovrò ringraziare Borriello,” mormora Zlatan contro la sua spalla e, quando Luca si volta per lanciargli un’occhiataccia, scoppia a ridere.

“Sei uno stronzo,” borbotta Luca, tastando alla cieca sul suo fianco, per poi pizzicargli la pelle appena sopra l’anca, con il chiaro intento di fargli male. Giusto un po’.

“Mh,” commenta Zlatan, schiaffeggiando la sua mano. “Dimmi che non lo rifaresti.”

Luca esita a quelle parole e per esortarlo a rispondere, Zlatan muove appena il bacino sotto di lui, cercando di provocarlo. “Non è quello che ho detto,” si arrende dopo qualche istante Luca e non riesce a trattenere un sorriso al pensiero che la dignità, in fondo, non gli è mai servita a granché.

~~

A/N: direi che come inizio di p0rnfest potrebbe anche andare, dai. \o/

fanfiction, slash, fanfic: zlatan/luca (ibranini), fanfic: italian fiction, p0rn fest

Previous post Next post
Up