Il mio due Aprile è stato un cuore aggiuntivo in petto.
Il mio due Aprile è stato arrivare in stazione e andare a prendere un caffè con
miss_hale e
princess21ssj, prendere la metrò e ridere delle nostre fobie, perculare le ragazze in shorts e poi aspettare che arrivasse
loveispossible con la sua colomba per pranzare tutte assieme, è stato dare un giudizio al suo didietro ridendo agli ammiccamenti del barista, è stato sentirmi dire cose bellissime dall'unica interista della cricca, è stato telefonare il
Vite' e ridere come pazze, un po' isteriche e un po' invaghite di quella voce da "Romanzo Criminale" - a parte Prì, che se l'era immaginata più grave.
Il mio due Aprile è stato andare a mettere la valigia in macchina di Eli, lasciandoci sopra un bigliettino intimidatorio per chiunque avesse osato rubare i miei effetti, è stato ascoltare "Tranne Te" in autobus mentre si raggiungeva il centro, è stato tirare un cricco a caso a Sara, è stato fare la tanto ambita foto tutte e quattro senza badare a colori diversi, o pronostici, o scaramanzie.
Il mio due Aprile è stato raggiungere
whoa_nevermind e piangere con lei sull'€uro versato, è stato prendersi un gelato io, lei ed Eli costringendo quest'ultima a chiedere il prezzo perché se superava i due e cinquanta 'stocazzo che lo compravamo. È stato trovare del cioccolato in mezzo al pistacchio, è stato notare la differenza tra il tacco di sei centimetri della Caska e quello da cinque, è stato parlare di gente esteticamente discutibile, è stato comprare la maglia del mio Raggio di Sole e riporla accuratamente in una busta aspettando un po' con ansia e un po' con impazienza il momento in cui avrei potuto indossarla.
Il mio due Aprile è stato abbracciare forte la Caska e guardarla andare a prendere la gialla, col suo vestito impeccabile, è stato avviarsi verso lo stadio cominciando solo allora a realizzare la pressione a cui andavamo incontro, è stato telefonare di striscio il Vitello e urlare in coro: "A Vite', nun t'aregge a non scommettere!", è stato vedere in lontananza le orde di tifosi per poi immergercisi e andare alla ricerca di un fottuto tabaccaio che ci fornisse una quantità accettabile di nicotina, in modo da seguire la partita con almeno una valvola di sfogo a portata di mano.
Il mio due Aprile è stato raggiungere i nostri posti alle sette, indossare la maglia, parlare con Eli dei suoi seri problemi con l'altro sesso, è stato rifiutarsi di dire: "interisti pezzi di merda" sotto incitazione di due milanisti morti di figa, è stato ritrovarsi un fighetto affianco e finire per ridere di lui e con lui come nessuna delle due avrebbe mai pensato di fare, con addosso tutta quell'ansia. È stato parlare con mio padre, è stato desiderare di averlo lì con me, pronto a trattare la nostra squadra come fosse la sua donna; un po' una puttana, a volte, ma sempre e solo la sua donna.
Il mio due Aprile è stato la Curva, è stato il loro striscione, la loro fredda e perentoria sentenza, la loro sobrietà che non mi aspettavo, la loro bellezza indiscussa, il loro tocco. È stato girarsi verso Eli e dirle: "Dobbiamo vincere. Dobbiamo. Qui c'è troppo in ballo, c'è veramente troppo."
Il mio due Aprile è stato urlare ogni singolo nome dei miei giocatori, indicando il retro della mia maglietta quando lo speaker ha urlato il nome di Thiago Silva, è stato urlare come una dannata al quarantatreesimo secondo, Pato, Pato, Pato, il nostro Papero, in piedi, attaccata alla ringhiera, saltando e impazzendo e abbracciando Eli talmente forte da temere di starle facendo un male cane. È stato urlarle di volerle bene e sentirla fare lo stesso, continuando a ridere, è stato ascoltare quel pazzo del nostro vicino fighetto chiamare mezza famiglia sbraitando: "Mamma! Oh mamma qui se non muoio oggi d'infarto morirò di vecchiaia!", è stato commentare i suoi mocassini viola, è stato fumare come dei turchi sperando che il primo tempo finisse già al quarto minuto.
Il mio due Aprile è stato dirmi con totale sicurezza che stavamo giocando meglio, molto, molto meglio, è stato lasciarmi offrire una, due, tre, nonsoquante sigarette dal nostro nuovo compagno di tifo, è stato arrivare al fischio col fiato sospeso e la paura del gol dietro l'angolo. È stato non riuscire a parlare con Sara al telefono e nemmeno con mio padre, è stato vedere il quarto d'ora volare, è stato ricominciare ed è stato sentire il cuore fermarsi per lo sbaglio di Eto'o, è stato vedere il pareggio a mezzo passo, è stato mandare affanculo Cambiasso, ma anche Chivu, ma anche Sneijder, ma anche tutti.
Il mio due Aprile è esploso col secondo gol, con quella testata e poi quello sfrecciare della palla in rete, è stato urlare e urlare e urlare, abbracciare ancora Eli come non dovessimo rivederci mai più, e ancora urlare, seguire i cori, arrivare persino ad amare il nostro inno, che ho sempre odiato. È stato innamorarsi di ogni nostro passo in campo.
Il mio due Aprile è stato ridere a crepapelle sentendo un tifoso dietro di noi gridare: "Espulgilo!", è stato ricevere il messaggio del Vitello e ridere ancora, è stato volere del bene profondo a mia sorella per quello che mi ha scritto, è stato non rendersi conto che in campo ci fosse Milito, è stato riuscire ad apprezzare persino Abate, è stato amare, amare, amare Kevin senza riguardo alcuno, è stato morire al momento del rigore, per poi lasciarsi totalmente andare e fare di tutto, abbracciarci ancora, ridere e saltarsi addosso, seguire la Curva nel suo boato di adrenalina pura.
Il mio due Aprile è stato vincere, vincere, vincere tre a zero un Derby in cui nessuno, nessuno aveva creduto di vederci trionfare così. È stato uscire e parlare con
x_stateira_x al telefono, nello sclero generale, è stato andare incontro a Sara e abbracciarci tutte e tre, è stato avere Eto'o a due metri di distanza da noi, è stato ridere per chissà quanto tempo, è stato raggiungere la metrò e seguire i tanto attesi cori, saltando perché chi non salta interista è, è, chi non salta interista è, è.
Il mio due Aprile è stato raggiungere la macchina e mettere a tutto volume "Wheels" dei Foo Fighters, coi finestrini abbassati, solo dopo aver controllato se c'era ancora la mia valigia, è stato sorridere per un bel pezzo, ognuno per conto suo, è stato ripeterci che volevamo bere, cazzo, è stato riuscire finalmente a trovare un posto aperto in cui siamo persino riuscite a mangiare qualcosa.
Il mio due Aprile è stato bere, grazie a Dio, è stato pretendere della cazzo di vodka liscia, è stato dire al barista che eravamo milaniste e accettare di buon grado il suo giro gratis di shots, è stato lasciarci offrire delle sigarette che abbiamo persino fumato dentro al locale, è stato bere uno sbrilluccichino, o luccichino, o come cazzo si chiamava, con tutte le labbra che prudevano per via del peperoncino, ma tanto chissenefregava, eravamo troppo, troppo, troppo felici.
Il mio due Aprile è stato raggiungere casa di Sara e sentire il Marchesino già pronto ad abbaiare, è stato sedersi sui gradini per fumare l'ultima sigaretta con Eli, è stato parlare di sonnambulismo, è stato entrare e connettersi, esultare su Twitter, cercare Dahy e Sam, ai quali ho pensato così tanto durante la partita, è stato dichiarare amore al Vitello per la milionesima volta, è stato sorbirsi le paranoie di Eli salvo poi farle il solletico, come da copione, è stato leggere la Prì che parlava di alcolici sottobanco e volerle del gran bene, è stato dare la buonanotte a Sara, mettersi in pigiama, e infilarsi sotto le coperte, sempre sorridendo, con Eli di fianco che già dormiva perché figuriamoci.
Il mio due Aprile è finito alle quattro del mattino, ed è finito talmente bene che nemmeno il più buonista e ottimista film americano sarebbe riuscito ad eguagliarlo.
Io non so come sia stato il vostro due Aprile.
So che il mio è stato perfetto.
[Pics by
miss_hale.]
Forza lotta vincerai, non ti lasceremo mai.
Siamo di una bellezza che rende bella ogni cosa.