Non postavo da una vita, lo so. Ma solo perché non è davvero un bel periodo ç_ç scusatemi tutti.
Titolo: Deliria delira la notte - prima parte.
Autore:
izzieanneBeta:
ruka_nanjou,
eowie.
Fandom: Original
Personaggio/Coppia: Monica
Rating: PG13
Prompt: “Ed ogni istante pare infinito” {
syllablesoftime}
Conteggio Parole: Seicentosettanta parole {670 W}
Avvertenze: Più che capitolo in sé, definirei questo “primo passo” come un prologo. Non ci sono avvertenze particolari, se non che la vicenda vera e propria inizierà dal prossimo :P
Note: Ho già scritto a chi è dedicata questa storia, è forse il caso di ripeterlo?
Comunque sia, un grazie meritato va a
ruka_nanjou, con LA quale ho delineato la trama di quella che sarebbe dovuta essere SOLO una Oneshot - e che dopo si è trasformata in un clai. Senza di te non ci sarebbe stato niente di tutto questo!
Un altro ringraziamento va a
yoruko89, che ha scelto il nome di Gianluca. Grazie!
Disclaimer: I personaggi sono miei, quindi si prega di non toccarli. Non scrivo a scopo di lucro {sebbene mi piacerebbe se così fosse}.
Tabella:
Qui. *
È un ragazzo semplice, bruttino, stupido - anche se non c’è mai stato qualcuno che si è preso la briga di conoscerlo, per verificare quest’ultima ipotesi: ha quel tipo di volto che fa presupporre una certa stupidità.
Questo tuttavia non vuol dire che lui non abbia amici: Gianluca è chiaramente uno di essi e con il passare del tempo, anche Monica lo è diventata.
Tuttavia lei non sa dire se gli vuole bene o meno; forse è solo un po’ gelosa (di quella gelosia un po’ naturale, che forse è nata insieme a lei) del fatto che loro stiano sempre così vicini. Ma non se ne stupisce - del resto - sono cresciuti insieme.
Ogni volta che si incontrano, lui le rivela frizzanti particolari riguardanti il suo futuro e capita persino che lei lo ascolti seriamente.
Non sa come tutto questo sia cominciato: lui aveva iniziato a dire che c’era qualcosa nell’aria, qualcosa che lui riusciva a vedere; dopo poco, aveva iniziato a delineare tutto ciò che c’era nei suoi occhi, tutto quello che non poteva fare a meno di nascondere: lui era convinto di assistere al futuro.
E nonostante nessuno gli creda, tutti stanno zitti quando ne parla, perché c’è qualcosa di assolutamente ossessivo in questo.
Monica è un po’ la prima tra questi “fan”: lei semplicemente ama sentire, ama pensare a ciò che dice e adora immaginarsi in quei panni (quelli del suo futuro, di una lei matura e con più vicende sulle spalle. Di una lei che ha già visto tutto, e che non ha più nulla da desiderare).
Una volta, lei gli si è avvicinata - in uno di quei pub che Gianluca adora, e dove li trascina entrambi troppo spesso - e gli ha chiesto che cosa sente realmente.
“Che cosa dovrei sentire?”
Non ha risposto, perché è rimasta sorpresa: non si aspettava quelle parole, perché appaiono come specchi di una condizione vuota.
L’ha fissato attentamente - i capelli castani scompigliati e sporchi, gli occhi scuri - e ha sentito il bisogno di ridergli in faccia.
Non l’ha fatto, solo per rispetto di ciò che aveva creduto. Ma oramai ha deciso che lui li sta solo prendendo in giro.
Eppure, continua ad ascoltare le sue storie.
Monica presta sempre attenzione a tutto, cerca di trovare punti che non hanno niente a che fare con la realtà, che segnino una bugia. Eppure non li trova mai: sono tutte cose possibili, cose che si possono avverare.
Gianluca, dal canto suo, ha preso una certa lontananza da quelle “previsioni”: è l’unico che non sta mai a sentire e che si allontana sempre da loro, quando l’amico inizia a parlare.
È una persona sarcastica - nel suo modo di fare si scorge sempre un certo cinismo - e non ha bisogno di quelle parole; inoltre, giudica queste cose un po’ troppo limitanti.
È una persona contorta, quando ci si mette. E molto semplice, quando non si impegna.
Certe volte da come l’impressione di essere spaventato da quello che stanno diventando (ripetitivi, impazienti, inquieti: sempre negli stessi posti, sempre ad ascoltare sogni di un futuro che probabilmente non avranno, sempre più infelici per ciò che sono), ma poi pensa che si può cambiare e sorride un po’.
Questi cambiamenti non sono ancora nell’aria, però, e sa che non ci saranno per molto tempo.
Rimarranno così per ancora dei mesi, fino a quando non si stuferanno e magari si divideranno: fino a quando finirà tutto. Ma i secondi sono lenti, come se volessero lasciarli così per molto.
Come se non volessero separarsi da ciò che è.
Monica ha spesso pensato che si tratti di destino, di tempo, di una questione di spazio. Perché da troppo tempo a loro non succede nulla ed è così affamata di novità, che non sa se riuscirà mai ad aspettare. Forse un giorno prenderà quella specie di sedicente sensitivo e lo costringerà a far avverare una sua visione, sente che potrebbe farlo.
Sente che potrebbe farlo, se non succede nulla alla loro vita.
Ma succederà.
Oh, qualcosa succede sempre, se la preghi.