Terza Anonimeme Italiana!

Feb 23, 2011 23:43

Nostre carissime anonime e produttive scrittrici, come promesso torniamo da voi, dopo un'assenza di ormai quasi quattro mesi ( Read more... )

winter meme, tema: libero

Leave a comment

anonymous February 24 2011, 16:52:17 UTC
Ci ho provato. Non so se questo sia vagamente/lontanamente simile a quello che avevi in mente, ma ci ho provato. L'ho riletta, quindi spero non mi siano sfuggiti errori (e spero, soprattutto, che qualcuno ti scriva qualcosa di meglio D:).
---------------------------------------------------------------------

Nonostante tutti gli anni passati insieme - gli stessi anni che li avevano visti protagonisti di litigi e silenzi, risate ed uscite, battute, prese in giro e spalle prestate nei momenti di sconforto- Nakamaru ancora non era riuscito a capire come mai i suoi compagni di gruppo considerassero Junno come il meno serio tra loro. Certo, Junno faceva la sua parte, col suo sorriso splendente quasi sempre dipinto in faccia -come se gli fosse stato cucito addosso da un’entità superiore a loro sconosciuta-, ma Maru l’aveva trovato in diverse occasioni con un’espressione seria e corrucciata, mentre osservava fuori dalla finestra il mondo che scorreva lentamente, lontano da loro. Perché in realtà Junno non era così stupido come faceva credere, era solo che fingere di non capire che atmosfera ci fosse attorno a lui era spesso più facile dell’affrontare le situazioni che gli sembravano insormontabili. Nonostante questo, però, la tentazione di tenersi stretta addosso la sua solita maschera era più forte della volontà di lasciarsi andare.
Pian piano, con l’andare del tempo, Maru era stato quello che più degli altri aveva cominciato a stare vicino al suo compagno, discretamente e facendo a mala pena sentire la sua presenza: nonostante Junno se ne fosse accorto, non c’era mai stato un momento in cui non avesse cercato di dissimulare i suoi momenti di debolezza dietro al suo sorriso. E se da un lato Maru gliene era grato -un Junno sorridente era sempre in grado di strappare sorrisi a tutti anche nelle giornate più nere-, dall’altro ne era allo stesso tempo dispiaciuto. Junno era umano -come tutti d’altronde, pensava Maru- e non era giusto che proprio colui che faceva sempre di tutto per risollevare il morale a tutti quelli che gli stavano intorno non avesse qualcuno su cui appoggiarsi a sua volta. Per quanto Maru fosse considerato da tutti il fratello maggiore all’interno del gruppo, non era solamente quello il motivo che l’aveva spinto ad avvicinarsi a Junno in quel modo. Maru era intenzionato in tutti i modi a scoprire cosa realmente passasse per la testa del suo amico, anche quando i suoi sorrisi falsi venivano elargiti con così tanta generosità da sembrare quasi veri, in modo da potergli stare accanto nel caso ce ne fosse bisogno.
Ed era stato proprio con questo avvicinarsi lento, quasi in punta di piedi, che Maru era riuscito a scalfire un poco alla volta la corazza del suo amico, insinuandosi lentamente sotto alla sua pelle e permettendogli di mostrare le sue debolezze.

Probabilmente il tutto era cominciato quella mattina piovosa -era una di quelle giornate in cui uno sarebbe rimasto volentieri a letto a bearsi del suono della pioggia senza fare niente, lusso che però non era concesso a idol come loro-, quando Maru aveva trovato Junno già seduto sul piccolo divanetto scolorito del loro camerino, da solo. Appoggiato allo stipite della porta, il più vecchio dei due non aveva voluto disturbare quello che sembrava un momento di pace per il suo amico, un leggero sorriso disegnato sulle labbra e gli occhi quasi splendenti. Era un sorriso diverso dal solito, Maru aveva notato: per quanto non fosse ampio come uno dei soliti sorrisi che tutti conoscevano, era decisamente più caldo. Aveva un qualcosa di quasi intimo e per un attimo, un attimo solo, Maru si era sentito un intruso in quel piccolo spazio che sembrava di Junno e Junno soltanto, precluso a tutti gli altri -amici o estranei che fossero-.
Era stato a quel punto che Maru aveva deciso di scivolare via, chiudendo piano la porta dietro di sé, per ricomparire qualche minuto dopo con una tazza di caffè in più tra le mani e porgendola al suo collega -amico?-.

E per quanto Maru fosse solitamente lento a capire cosa pensassero gli altri, non aveva avuto dubbi quando un mattino, sereno questa volta, Junno si era presentato da lui con una tazza di caffè fumante ed un sorriso meno ampio del solito ma decisamente più caldo. Quasi intimo.

Reply

OP! anonymous February 25 2011, 02:18:08 UTC
Anon-san... ho i brividi .__.
Come già detto non sono una grande lettrice di fict sui Kattun, quindi non sapevo proprio cosa aspettarmi, ma neanche cosa volevo leggere XD
E ti assicuro che mi hai fatto venire i brividi. Sono impressionata dal sentimento che sei riuscita a descrivere!

"Perché in realtà Junno non era così stupido come faceva credere, era solo che fingere di non capire che atmosfera ci fosse attorno a lui era spesso più facile dell’affrontare le situazioni che gli sembravano insormontabili."
Questa frase mi è piaciuta moltissimo, penso sia la mia preferita. Non conosco così bene Junno, ma questa percezione della sua personalità l'avevo un po' intuita... con queste parole è descritta veramente al meglio.

"Junno era umano (..) e non era giusto che proprio colui che faceva sempre di tutto per risollevare il morale a tutti quelli che gli stavano intorno non avesse qualcuno su cui appoggiarsi a sua volta."
Anche questa affermazione mi ha colpita molto.

Mi è piaciuta molto e ti ringrazio per avermi fatto scoprire questa loro particolare amicizia :D

Reply

Re: OP! anonymous February 25 2011, 10:24:58 UTC
Evviva evviva! Sono un sacco contenta che ti sia piaciuta, ero nervosa da morire XD
Spero rispecchi un minimo la realtà comunque. Diciamo che queste sono le cose come le percepisco io D:
Però sono davvero contenta che ti sia piaciuta *_* contentissima è dire poco *_*

(adesso spero di non aver distorto la realtà -non del tutto almeno- XD)

Oddio come sono contenta che ti sia piaciuta *_*

Reply


Leave a comment

Up