Fandom: Originale
Titolo: Quando l’inferno si ghiaccia
Rating: Arancione
Conto Parole: 499 (x°°D)
Personaggi/Pairing: RobertoxAngelica
Avvertimenti: Drabble, Linguaggio colorito
Prompt-Clichè: N° 7 - I due protagonisti si odiano, ma finiscono a letto insieme dopo una sbronza
Note dell'Autore: All’inizio aveva sforato almeno di 100 parole, quindi l’ho tagliata per la sfida, ma
sul mio lj c’è la versione non tagliata se vi va un’occhiata :)
- Grazie a
shu_maat e a
kuruccha per il betaggio
- Gli ossimori sono tutti condensati in una frase xD
- E HO FINITO GLI ESAMI, YEEEE *______*
Il primo pensiero razionale di Roberto da sveglio fu: “Ma che cazzo ci faccio qui?”.
Domanda abbastanza legittima, poiché si trovava a letto seminudo con Angelica Bianchi che dormiva con la sua maglietta Diesel.
La paradossalità del tutto non era tanto nella situazione, quanto nella ragazza coinvolta; nonostante il suo nome, Angelica aveva ben poco di celestiale: sempre in nero, capelli tinti di rosso, ghigno diabolico e inquietante.
Senza contare poi, che per cinque anni non avevano fatto altro che scambiarsi frecciatine, insulti e gestacci.
Era così irritante! Sempre a puntualizzare, sarcastica, troppo sboccata, per non parlare di tutta quella roba strana che leggeva.
Però.
C’era un però, che lo stava spiazzando.
Perché in quel momento, mentre dormiva, Angelica stava sorridendo -era come dire che l’inferno si era ghiacciato, che la Gioconda teneva il broncio e che i cannibali mangiavano biscottini con il tè.
E quello che più lo sconvolgeva, era che non poteva fare a meno di pensare che era bellissima.
Cercò di mettere ordine nella sua testa, ancora annebbiata dall’alcol della sera prima: erano stati affidati ad una prof svitata che li aveva lasciati in un locale sotto all’albergo, dicendo che erano grandi e vaccinati -e soprattutto maggiorenni.
Chissà come, erano finiti a giocare a obbligo e verità dove prima di parlare bisognava bere un bicchiere di vodka. Inutile dire che dopo qualche giro erano tutti sbronzi.
-Alloooooora, tocca a Bianchi! Pronta?-
- Sissignore signore! Scelgo verità signore!-
Marta sogghignò.
- Tu litighi sempre con Russo, maaaa non è che… ti piace?-
Roberto si preparò a ridere, sicuro che Angelica avrebbe negato con forza aggiungendo un paio di epiteti nuovi.
-…sì.-
Un silenzio tombale scese sulla tavolata. Lui la guardò, sconvolto: teneva lo sguardo basso, poi si alzò e corse via.
La rincorse senza pensarci fino all’albergo, dove la bloccò in corridoio.
-Lasciami subito Russo!-
- Quando mi dirai se è vero!-
Allora lei mostrò gli occhi colmi di lacrime.
- Che cosa, che sono una stupida che litiga col ragazzo che le piace per attirare la sua attenzione , anche se sa che è inutile? Se intendi questo sì, è vero.-
Roberto non sapeva che dire: dentro di lui era tutto molto confuso, e l’alcool certo non aiutava.
Ma una cosa era certa: il modo in cui lo guardava, fiera nonostante le lacrime, gli piaceva.
Da morire.
Non riuscì a pensare ad altro quando le prese il mento e la baciò. Dopo un primo momento di sorpresa, lei cominciò a ricambiare, mettendogli le mani tra i capelli. Le pause erano brevi e ansimanti, non riuscivano a smettere; quando la spinse contro il muro, premendo il suo corpo contro il suo, Angelica allontanò le sue labbra, per piegarle in un sorriso lascivo mostrando le chiavi della sua stanza.
Roberto sospirò, sprofondando nel cuscino. Tutto si spiegava allora.
Si girò di nuovo a guardarla dormire, per poi sorridere: beh, forse non sarebbe stato male abituarsi a quella visione ossimorica.