Fandom: Axis Powers Hetalia
Titolo: E adesso dove andiamo?
Genere: slice of life, romantico (?)
Rating: verde
Conto Parole: 197
Personaggi/Pairing: Danimarca/Inghilterra
Avvertimenti: shonen ai, flashfic
Prompt: Possibilità illimitate - squadra 6
Note dell'Autore: coppia crack che (per me) più crack non si può, e che giustifico solo in presenza di abbondante alcol nelle vene. Però sanno essere bellini, in fondo.
“E adesso dove andiamo?”
Inghilterra ondeggia pericolosamente, come se lo sforzo di mettere una dietro all'altra una manciata di parole sia tale da fargli perdere l'equilibrio; per sicurezza, si aggrappa con più forza al fianco dell'altro. La testa gli gira come una trottola impazzita. E il bello è che non gliene potrebbe fregare di meno.
Danimarca rafforza la presa del braccio attorno le spalle dell'inglese, stringendolo a sé, mentre con passo altrettanto incerto continua a marciare per le vie notturne di Copenaghen, trascinandosi l'altro appresso.
Il loro equilibrio sfida le leggi della fisica, e della probabilità.
Ride sguaiato.
“Ma dove ci pare! A destra, a sinistra, avanti, indietro, sotto, sopra, fino alle stelle o in fondo all'Oceano!”
Sventola la bottiglia (vuota) di birra che regge in mano, con parsimonia di gesticolamenti insensati vari, simbolo della loro (ebbra) libertà.
“Abbiamo possibilità illimitate, noi!” ulula alla luna, sghignazzando poi come un disperato.
Inghilterra allora ride, anche lui, a pieni polmoni e fino a farsi male la gola, chiedendosi che gliene possa fregare alla luna, e dove cavolo siano tutte quelle decantate possibilità.
Inghilterra continua a ridere, e, per quella sera, decide che può anche evitare di cercare la strada giusta.
Fandom: Axis Powers Hetalia
Titolo: Fine
Genere: introspettivo, drammatico
Rating: giallo
Conto Parole: 185
Personaggi/Pairing: Francia, (Inghilterra)
Avvertimenti:
Prompt: "The ending has not yet been written" (Atrus, Myst) -squadra 6
Note dell'Autore: Seconda Guerra Mondiale. Capitolazione della Francia di fronte all'avanzata tedesca. Per usare un eufemismo, fu un brutto colpo per i francesi.
Come è potuto accadere?
Come è potuto accadere tutto questo?
Finito il pericolo, finita la tensione, finite le battaglie, gli spari, i boati, le urla, le grida, le corse, le vite, le armi... Finita tutta quella confusione - che pure sarebbe dovuta essere così familiare, e invece lo aveva travolto come un'onda maligna - Francia si ritrovò nel silenzio di una stanza nera. Da solo. Al buio. Nel silenzio che gli trapassa il cuore.
Due lacrime gli solcano le guance.
Finite le grida, finito il dolore. Finita la terra. Finita la Speranza.
Piange, Francia, mentre il mondo gli crolla intorno, mentre capisce, si rende davvero conto, che ha perso tutto, tutto, e non ha potuto farci niente.
Piange Francia, un pianto disperato e nero. Il pianto di chi sa che la fine è arrivata, beffarda, e nemmeno se ne è reso conto.
Piange Francia, e vorrebbe annegare in quelle lacrime, lasciarsi andare, sprofondare nel silenzio nero di quella stanza.
Una mano si stringe attorno alla spalla.
"The ending has not yet been written" gli sussurra una voce aspra.
Francia si piega su stesso, e continua a piangere tutte le sue lacrime.
Fandom: Axis Powers Hetalia
Titolo: A Sweet Family
Genere: commedia, slice of life
Rating: verde
Conto Parole: 342
Personaggi/Pairing: Canada, Francia, Inghilterra, Italia Veneziano, Germania, Prussia, Italia Romano
Avvertimenti: flashfic
Prompt: Pettorina - squadra 6
Note dell'Autore: In Canada le etnie maggiormente presenti sono formate da, in ordine, inglesi, francesi, irlandesi, tedeschi e italiani. (Fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Canada ) Povero Canada, che ha avuto come “tutori” prima Francia e poi Inghilterra, ritrovandosi come “zii” Germania e Italia... E poi vi chiedete perché è complessato, il ragazzo. ùù”
“Grazie per averci ospitato, mon petit!”
Sapete quelle pettorine per cani?
“Ehi! Mangiati quel 'mon', rana depravata! E giù le mani!”
Quelle là che usano al posto dei collari?
“Se vuoi le mani le posso mettere addosso a te. Ma per lasciarti due occhi neri!”
Sono state pensate per essere più comode, rispetto ai loro simili.
“Mein Gott! Per favore, piantatela voi due!”
“Ma ha iniziato lui!”
Almeno, in teoria, dovrebbero esserlo.
“Santo Cielo, mi farete impazzire... Kanada, avrei bisogno di un bicchier d'acqua...”
Invece gli danno proprio la sensazione di essere soffocanti.
“Veh! Canada! Canada! Dov'è la pasta? Ho messo a soqquadro tutta la cucina, ma non la trovo! Canada! Dove la nascondi? Dai, dimmi, dov'è! Devo preparare il pranzo! Veh!”
Non danno l'impressione di renderti una specie di burattino?
“West! È una tragedia! In frigo non ci sono le birre! Ni-en-te-bir-re!”
Con tutte quelle imbracature, quei ganci, quel guinzaglio che ti porta a passeggio come un peluche...
“E i pomodori? Dove sono i pomodori? Come faccio a fare un sugo decente senza pomodori?! Canada, ma la spesa con che testa la fai?! Qui non c'è nulla!”
Sì, gli danno proprio una brutta impressione.
Canada, ancora sulla soglia della porta della propria casa, chiavi sospese in mano, lì osservò.
Osservò Francia e Inghilterra che stavano litigando -nuovamente- nel suo salotto.
Osservò Germania che stava strillando più di quei due nel tentativo -vano- di sedarli.
Osservò Italia che zampettava per la cucina in cerca di pasta -che lui non aveva- cantando “avevo una casetta piccolina in Canadà...”
Osservò Prussia che, fallito l'attacco al frigorifero, si era sprofondato nella poltrona per guardare una partita di calcio in tv.
E infine Italia Romano, tutto preso a compilare una lista della spesa - chilometrica.
Canada lì scrutò tutti, scrutò quell'invasione bell'e buona, le chiavi ancora in mano.
E si sentì tanto avvolto da una pettorina, di quelle soffocanti e inutili, con bei sei guinzagli che lo strattonavano ognuno per una direzione opposta.
Sospirò.
Presto sarebbe tutto finito.
“Canada! È vero che ci ospiti anche per la notte?!”
Forse.