“Scommetto che so a cosa stai pensando.”
“Di’, tesoro, ti hanno mai fatto notare che questi modi di dire sono, solitamente, riservati a persone che NON sanno leggere nell’altrui pensiero?”, ribatté Verena. Un tentativo puerile di risollevare il morale come un altro. Ma io scommetto, scandì bene nella propria mente, che so a cosa sta pensando lui.
Cioè?
Che sei un cretino a lasciarlo partire così.
Non se lo permetterebbe.
Infatti ti ho detto quello che pensa, non quello che crede di pensare. La scelta, caro mio… è tua.
La scelta fu, come sempre, giusta e straziante allo stesso tempo.
Titolo: Un breve intermezzo
Fandom: The Legend of Zelda: the Wind Waker
Personaggi: Tetra, Sheik, Link
Rating: G
Conteggio Parole: 100 (Word)
Avvertimenti: Nessuno spoiler per tWW che Captain Obvious non dedurrebbe dalle prime due ore di gioco. La presenza di Sheik viene spiegata
qui e nelle altre mie fanfiction sulla serie.
Challenge: Scommesse
Un breve intermezzo
Tetra si sentì mancare per la forte emozione. Che non stava provando.
“Che c’è?”, domandò quindi al suo coinquilino mentale, spazientita per la distrazione: il pischello verdevestito era tornato e aveva un bisogno urgente di un discorsetto sulla vita marittima.
Sheik si ricompose e sorrise, indicandole proprio detto pischello.
“Mbeh? È un moccioso.”
“Non ti dice proprio nulla, amica mia?”
“Dovrebbe…?”
“Ha!”, esclamò lui, in preda ad un entusiasmo a lungo sopito. “Vedremo. Ma scommetto cinquecento rupie che il ragazzo è destinato a grandi imprese”, aggiunse sornione.
“Ci sto, perdente… comincia a pensare a come pagarmele, da là dentro.”
“Vedremo…”
Titolo: Va bene, hai vinto
Fandom: The Legend of Zelda: the Wind Waker
Personaggi: Tetra, Sheik, Link
Rating: G
Conteggio Parole: 100 (Word)
Avvertimenti: Quelli della precedente, più minimo spoiler implicito per il finale del gioco e grosso spoiler per il finale delle mie fanfic in merito
Challenge: Scommesse
Va bene, hai vinto
Link pensava di averle viste davvero tutte nella sua breve vita, ma una Tetra che prendesse un intero sacchetto di denaro - cinquecento rupie, una più, una meno - e lo gettasse in mare una gemma alla volta… quella gli mancava. Gli sarebbe piaciuto scoprire il perché di un tale gesto, ma ritenne più prudente rimanere in silenzio e limitarsi ad osservare mentre, una dopo l’altra, le rupie svanivano fra i flutti.
Il suo sguardo incuriosito però era già troppo per l’amica, i cui slanci di nostalgia avrebbero preferito maggior riservatezza.
“Cosa c’è?”, sbottò. “Mai visto qualcuno saldare un debito di gioco?”