*Autore: margherota
*Titolo: Can't make good decisions
*Fandom: Axis Powers Hetalia
*Personaggi/Pair: Alfred F. Jones, Arthur Kirkland; UsUk
*Genere: Introspettivo, Romantico
*Avvertimenti: Shonen ai, Double Drabble, What if…?
*Rating: Giallo
*Parole: 220
*Challenge: Special n° 9
*Prompt regalo: Can't make good decisions (The Strokes)
*Note: Se questa è una raccolta, c’è un motivo. Nel primo capitolo spiego le conseguenze, nel secondo spiego le cause. Non fermatevi qui e continuate a leggere (L)
Tra l’altro, poco sono avvezza alla UsUk. Sono di un altro tipo di fan, io XD Abbiate pietà se è uscita una schifezza (L)(L)
Lasciarsi toccare da quelle mani - lo sapeva - non era stata affatto una buona decisione.
Forse persino accettare di stare accanto a lui non lo era stata, in fin dei conti. Perché, per quanto Arthur amasse raccontarsi favole, intimamente sapeva fin troppo prevedere le conseguenze di alcuni suoi gesti - specialmente quelli davvero stupidi, specialmente quelli che riguardavano lui e l’altro.
Lasciarsi baciare da quelle labbra sempre sorridenti - sempre stupide e forse volutamente ignare - era stata una cosa ancora peggiore. Arthur stava andando tranquillamente alla deriva, senza neanche avere l’accortezza di munirsi di ancora. Ed era doloroso e stupido, era umiliante lasciarsi piegare ancora una volta, come il più debole e dipendente degli amanti.
Ma non poteva che diventare rosso in viso quando la mano di Alfred si posava sul suo braccio, risalendo fino al collo e al mento e fermandolo lì, perché la sua bocca larga e sputasentenze non se ne andasse dove voleva, sfuggendo a ogni controllo.
Ma non poteva che diventare rosso in viso quando il corpo intero di Alfred gravava sopra di lui, facendo sentire la fisica carne di cui era composto - e il desiderio materiale di stringere i suoi muscoli e innalzare al cielo ogni singola cellula con la sola capacità delle sue mani.
Troppo forte per essere contenuto lì, tra loro.
*Genere: Introspettivo, Romantico
*Avvertimenti: Shonen ai, Double Drabble, What if…?
*Parole: 220
*Challenge: Special n° 9
*Prompt regalo: Can't make good decisions (The Strokes)
*Note: Arthur, per me, è complesso. Volevo sottolineare come per lui sia necessario convincersi di poter decidere per tutti gli aspetti della propria vita, senza tralasciare nulla - neppure l’amore. Per questo, il tema della “decisione” è qui rimarcato. Come una dolce bugia alla quale Arthur si lascia andare.
Spero che a drabble vi sia gradita (L)
L’aveva voluto lui.
Non era stata una buona decisione, ma l’aveva voluto lui, con ogni fibra del suo essere.
Non lo ammetteva con le parole, non lo ammetteva con la lingua - non lo ammetteva neppure con lo sguardo né con i gesti, così tesi a sancire l’indipendenza e la forza che sempre avevano caratterizzato la grande nazione che era stato.
Quel grassone quattrocchi non aveva fatto altro che lasciarsi trascinare dall’attrazione - forte, incredibile, irresistibile che provava per lui - senza pensare ad altro, senza dover far conti con la propria coscienza e il proprio orgoglio per infilarsi direttamente nelle sue mutande. Alfred non si era mai fatto alcun problema a riguardo, pensando unicamente a soddisfare i propri desideri: egoista esattamente come un bambino troppo cresciuto.
Ma Arthur aveva una testa - ed era fin troppo piantata sulle spalle. Per questo soffriva di dolore terribilmente ogni volta che quelle sue dannate dita incontravano la propria pelle e la accarezzavano, rudemente e con energia. Per questo soffriva di piacere ogni volta che quelle braccia si stringevano attorno al proprio corpo, goffe ma per nulla impaccate, sicure di un’inesperienza che sarebbe stata comunque solo e unicamente di Alfred.
Dentro di sé, avrebbe amato. Dentro di sé, avrebbe semplicemente assecondato la decisione più stupida di sempre - così pietosamente umana.