Jared non è un tipo che ama molto le foto. In particolare, non ama molto farsene fare e, quando può evitarlo, si tiene lontano dall’obiettivo di una macchina fotografica. Non è una cosa tanto normale, dato che passa tre quarti del suo tempo a sorridere e mettersi in posa per lavoro. Non è, nemmeno, che non gli piaccia riguardare le foto di quando era bambino, quelle con suo fratello e sua sorella, che gli ricordano del Texas e di tutti i momenti passati con la sua famiglia. Ed in fondo non gli dispiace, neanche, farsi fotografare per i fans. E’ solo che è come voler attuare una divisione tra la sua vita privata e quella pubblica. Quando è con gli amici o con la sua famiglia, preferisce non essere lui quello al centro dell’attenzione e davanti all’obiettivo. E se tutti gli eventi che lo vedono coinvolto davanti alle telecamere o col pubblico sono impressi nella pellicola, quelli intimi e più personali gli piace conservarli nella propria mente e nei propri ricordi.
Tuttavia, quando Jensen entra in casa, trascinandosi dietro la terza valigia e chiudendo la porta con un calcetto, e si mette ad urlare “Forza, Jay, vai a prendere la macchina fotografica e vieni qui ad immortalare il primo momento della nostra vita da coinquilini!”, Jared si limita a sbuffare ed alzare gli occhi al cielo. Nota Jensen che si sta già muovendo verso la cucina (alla ricerca di una birra, presume) e si rende conto che gli piace l’idea che conosca la propria casa come se vivesse lì da una vita (e no, il fatto che ci abbia passato talmente tanto tempo da essere quasi lo stesso, non conta). Così come gli piace l’idea di imprimere su pellicola quel particolare momento. E, magari, anche tutti quelli che verrano dopo.