Gli storni di questa mattina non si sono ancora scrollati di dosso il gelo della notte, e i platani che dormono l'inverno sembrano enormi piante di cotone nero.
Non un filo di vento.
Da dietro il palazzo vien giù planando un corvo. Non sbatte nemmeno le ali per non disturbare, ma basta il suo peso per renderlo goffo su un ramo pensato per ben altre grazie. D'incanto l'albero si sveglia, ma non è il freddo a farlo tremare: di comune accordo, nel silenzio artificiale del vetro, lo stormo si infrange nel cielo come una collana di perle senza filo.
Lui si guarda intorno, sul ramo che non ha ancora smesso di oscillare, fa finta di sistemarsi una penna, fingendo che non gli importi.