Il Meme Zero

May 19, 2008 00:00

Alzi la mano chi ha capito l'astuto gioco di parole del subject. Il dipartimento di psichiatria si trova in fondo a destra, hanno già i vostri nomi e vi stanno aspettando.

Da wikipedia: Un meme è una riconoscibile entità di informazione relativa alla cultura umana che è replicabile da una mente o un supporto simbolico di memoria - per esempio un libro - ad un'altra mente o supporto. In termini più specifici, un meme è "un'unità auto-propagantesi" di evoluzione culturale, analoga a ciò che il gene è per la genetica. La parola è stata coniata da Richard Dawkins nel suo controverso libro "Il gene egoista" ("The Selfish Gene", 1976).

Nessuno mi ha taggato per questo meme, ma il mio ego smisurato non poteva evitare di farsi coinvolgere da un fenomeno che mi è quasi omonimo. Quindi:

Le regole:
1-Indicare il blog che vi ha nominato e linkarlo: Nessuno, ma eleggo come mia taggatrice sottobosco.
2-Inserire le regole di svolgimento: Mi spiace ma l'autoreferenzialità è fuori moda.
3-Scrivere sei cose che vi piace fare: Tutto a suo tempo, giovane padawan.
4-Nominare altre sei persone affinchè proseguano il meme: Le regole sono fatte per essere infrante.
5-Lasciare un commento sul blog dei sei bloggers prescelti: Forse c'è qualcosa che non è chiaro nel punto precedente.

Uno: La scienza. Nonostante in questo momento il mio rapporto con la carriera di ricercatore non sia proprio un idillio, la passione per scienza è comunque la forza più potente e pervasiva della mia vita. Non solo come mestiere, ma come stile di vita. Che ci posso fare.

Due: Il jujitsu. Non è necessario essere bravi nel praticarlo per riconoscere che è una figata. E credetemi, è una figata.

Tre: I giochi di ruolo. Il tempo da dedicarci non è più quello di una volta, ma i giochi di ruolo sono e resteranno sempre una parte importante della mia vita sociale. Tratto dal libro del Baolian: Se i tuoi tempi non richiedono la parte migliore di te, inventa altri tempi.

Quattro: Le lingue. L'inglese innanzitutto, ma non esiste lingua al mondo che non vorrei imparare. La lingustica, parolona grossa per dire che sono sempre stato affascinato dall'evoluzione delle lingue e dal loro rapporto con la cultura e la psicologia di un popolo. E già che ci sono ci butto dentro anche la mitologia, che a mio parere con la linguistca è legata a doppio filo. Lo dice anche Tolkien: Una lingua senza una mitologia è una lingua sterile, incapace di sopravvivere e di riprodursi.

Cinque: I dolci. Sarà banale, ma una bella porzione abbondante del vostro dessert preferito è un'esperienza di assoluto orgasmo sensoriale con cui solo il sesso vero e proprio può competere (ma deve essere una bella scopata con tutti gli accessori, mica un sveltina così tanto per fare).

Sei: Farmi i cazzi miei. Anche qui cadrò nella banalità (e dire che avevo cominciato così bene, con tutte quelle cose culturali...), ma vi è una soddisfazione innegabile nel farsi i cazzi propri, da soli, con calma, senza nessuno che ti tritura le balle. Ah, che pace.

Ho tralasciato volutamente tutte quelle cose ovvie tipo stare con la fidanzata, uscire con gli amici, dare da mangiare al gatto, eccetera. Queste sono tutte cose di un'altro livello, nelle quali la compagnia spesso è più importante dell'attività in sè. In questo caso, mi sono voluto invece concentrare sulle cose azioni in se stesse, senza tenere conto delle relazioni personali e delle complessità che ne derivano. Tiè.
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