[Takachii] Le cose che non dici

May 07, 2012 22:00

Titolo: Le cose che non dici
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Pairing:Takachii
Rating: R
Conteggio parole: 1.013 (fiumidiparole wordcount)
Warning: slash
Note: storia scritta per il Badwrong Weeks indetto da maridichallenge con il prompt “Underage” e per la community mmom_italia.
La storia è ambientata agli inizi del 2008, per cui Chinen aveva 14 anni e Yuya 18.
Il titolo della storia si ispira all’omonima canzone di Tiziano Ferro.
Disclaimer: gli HSJ non mi appartengono, non li conosco personalmente e quanto di seguito descritto non vuole avere fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.


Yuya sapeva quanto tutto quello fosse sbagliato.
Sapeva che non andava bene approfittarsi in quel modo della situazione, perché Chinen si fidava di lui, lo considerava come un fratello e lui non avrebbe mai voluto fargli del male, mentirgli, privarlo della sua innocenza con l’inganno.
Quel pomeriggio Chinen era andato a trovarlo come succedeva spesso da un po’ di tempo a quella parte, presentandosi alla porta di casa sua con un sorriso e un dvd in mano con l’ultima novità in uscita nei videonoleggi, perché sapeva che, anche se lui non ne era grande appassionato, al più grande faceva piacere.
Come ogni volta si erano seduti sul divano, vicini l’uno all’altro e avevano fatto partire il film.
Solo che qualcosa era diverso quel pomeriggio, Yuya sentiva a pelle che Chinen aveva qualcosa che non andava e quindi, da bravo fratello maggiore, gli aveva chiesto se gli andasse di parlare.
Chinen l’aveva guardato in un primo momento dubbioso, poi si era inginocchiato sul divano voltandosi verso di lui e, guardandolo con aria seria, gli aveva chiesto: “Tu ti fai le seghe, Yuuyan?”
Yuya era sbiancato, sconcertato da quella domanda, e aveva iniziato a boccheggiare.
Il più piccolo si era immediatamente scusato per la domanda indiscreta, imbarazzatissimo, tornando composto e Yuya aveva iniziato a parlare prima che un impacciato silenzio dovuto a quell’assurda situazione potesse essere fonte di maggiore imbarazzo per entrambi.
“Chii, perché mi fai questa domanda?” gli aveva chiesto, cercando di mantenere una parvenza di calma.
L’altro aveva abbassato il capo e a voce bassa aveva cercato di spiegare.
“Yama-chan me l’ha chiesto per primo. Mi ha detto che lui e Dai-chan lo fanno a volte quando sono insieme. Ho pensato che sia una cosa che si fa solo con la persona con cui sei innamorato, ma lui mi ha detto che si fa anche se sei da solo” riassunse velocemente.
Yuya ascoltò la spiegazione di Chinen, iniziando a capire come mai gli fosse venuto quel pensiero, e allungò una mano accarezzandogli i capelli con fare protettivo.
“Mi dispiace, lo so che è una domanda scema. Io non ci avevo mai pensato ed ero solo curioso” spiegò, prima di guardarlo negli occhi con cipiglio fin troppo serio. “Ho pensato che potevo chiederti di, ecco, insegnarmi se non ti dispiaceva che fossi io” confessò finalmente.
Takaki lo osservò, mentre mille pensieri gli si agitavano nella testa, costringendolo a mordendosi un labbro indeciso. Non doveva farlo, Chinen si stava esponendo in quel modo perché si fidava di lui, perché sapeva che se anche gli avesse chiesto una cosa tanto personale, Yuya non l’avrebbe deriso.
‘Se non ti dispiace che sia io.’
Era esattamente quello il punto, si sentiva così agitato dalla situazione proprio perché era lui, proprio perché si trattava di Chinen e non di qualsiasi altra persona.
Sospirò pesantemente, mentre il più piccolo aspettava una sua risposta, maledicendosi mentalmente per la propria pochezza di spirito, prendendo l’altro per un polso, attirandolo verso di sé.
“Vieni qui, Chii” mormorò con tono morbido, facendo sedere l’altro di traverso sulle proprie gambe, sorridendogli incerto, prendendogli il mento tra le dita, facendolo voltare meglio e sfiorandogli le labbra dolcemente.
“Yuuyan…” Chinen lo guardò con occhi grandi, mentre Yuya gli depositò una scia di piccoli baci sulla guancia e con la mano scese verso il basso, fino a posarla sul cavallo dei pantaloni del più piccolo, spostandosi verso l’elastico.
“Yuri” lo richiamò fermandosi un istante. “Yamada ha ragione, queste sono cose che fanno le persone che si vogliono bene. Quando hanno un certo rapporto” cercò di spiegargli, cercando anche di convincere se stesso che lo stesse facendo per il bene di Chinen. “Sei sicuro che vuoi che sia io?” domandò.
Yuri annuì senza indugio.
“Io mi fido di te, Yuuyan. Io ti voglio bene” affermò e in quel momento Yuya si sentì morire un po’ dentro.
“Va bene” gli disse, sorridendogli, tornando a baciarlo sulle labbra, facendo in modo che le schiudesse appena, posandovi sopra le dita.
Iniziò ad accarezzarlo in modo lento, sentendo il corpo di Chinen reagire istintivamente a quelle attenzioni, dopo poco. Osservò il volto del più piccolo che, attento, studiava i movimenti della mano di Takaki sul proprio sesso, iniziando ad ansimare.
“Yuuyan” si sentì chiamare, con voce bassa e pensante.
Takaki fece risalire l’altra mano dalla schiena ai capelli, facendogli poggiare la testa contro di sé, mentre aumentava i movimenti su di lui e stringeva il pugno con più forza sul suo membro.
Yuya sentiva il proprio corpo scaldarsi e reagire fin troppo velocemente alla situazione: infondo era quello che aveva sempre desiderato, in modo sbagliato e perverso, una situazione che fin troppe volte si era ritrovato a immaginare solo nel buio della propria stanza. Mentre continuava a muovere la mano su Chinen, mentre i suoi gemiti gli riempivano le orecchie, Yuya si eccitò, non riuscendo a trattenersi. Fece scostare leggermente il più piccolo da sé e si slacciò i pantaloni, liberando la propria erezione, prendendo nuovamente Chinen per un polso e chiedendogli di toccarlo.
“Fai come me, Chii” mormorò, sentendo subito le dita inesperte del più piccolo muoversi su di lui, seguendo i propri movimenti.
Yuri lo strinse alla base, risalendo verso l’alto, prima di scendere di nuovo e ricominciare da capo, sempre imitato da Chinen. Con un braccio circondò il corpo del più piccolo, abbracciandolo, inspirando il profumo della sua pelle, aumentando la stretta e la velocità dei movimenti, sentendo la presa di Chinen su di sé diventare più debole fino a lasciarlo del tutto quando lo sentì irrigidirsi e venire tra le sue dita.
Lo abbracciò maggiormente, mentre Yuri riprendeva fiato poggiato contro la sua spalla e con la propria mano ancora sporca dello sperma del più piccolo, riprese a toccarsi in modo rapido, fino al raggiungimento di quel piacere effimero e sbagliato.
Quando aprì gli occhi e alzò il viso per guardare quello del più piccolo, leggermente arrossato, lo trovò però che gli sorrideva. Ricambiò debolmente, accarezzandogli una guancia e disapprovando ancora di più se stesso quando Yuri lo guardò con occhi grati e riconoscenti, sporgendosi ad abbracciarlo, per mormorargli all’orecchio un imbarazzato: “Grazie, Yuuyan.”

genere: oneshot, fanfiction: hey! say! jump, pairing: takachii, comm: maridichallenge, hey! say! jump: takaki yuya, challenge: badwrong weeks, genere: erotico, hey! say! jump: chinen yuri, rpf, warning: slash, comm: mmom_italia

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