Titolo: Fumo e cenere
Fandom: Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yabu Kota, Inoo Kei
Pairing: Inoobu
Rating: NC-17
Genere: pwp
Conteggio parole: 559 (
fiumidiparole wordcount)
Note: storia scritta per la Coppa delle Lande indetta da
maridichallenge, avente come prompt ‘guilty pleasure’ e come range dalle 400 alle 600 parole.
Disclaimer: Gli HSJ non mi appartengono, non li conosco personalmente e quanto di seguito raccontato è frutto della mia fantasia, non vuole avere fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
La stanza era avvolta nella penombra, una nuvola grigia impregnava l’aria, insieme all’odore acre del fumo; Kei ansimava in modo pesante, cercando di trattenere i gemiti, mentre sentiva il corpo fremere dal piacere, sotto le sensuali torture delle mani del fidanzato che lo accarezzavano senza sosta. Le unghie di Yabu graffiavano la pelle chiara, lasciando inconfondibili segni scuri; i denti mordevano la carne, la lingua leniva quelle sensuali ferite costringendolo a inarcarsi.
Inoo inspirò a fondo, la gola secca bruciava, l’odore del fumo lo stordiva facendogli provare le medesime sensazioni di quando aveva fumato con Yabu per la prima volta. Kei non lo faceva spesso, ma adorava osservare Kota farlo: amava il profumo che impregnava gli abiti del fidanzato, come fosse una particolare essenza che apparteneva solo a lui; l’odore del tabacco sulle sue mani, tra i capelli, sulla sua pelle e quel sapore particolare e proibito che avevano le sue labbra ogni volta che lo baciava.
Quando aveva visto per la prima volta Yabu fumare ne era rimasto affascinato; sapeva che non poteva farlo, sapeva che se qualcuno l’avesse visto, il più grande avrebbe potuto passare dei guai, avrebbe voluto avvisarlo di fare attenzione, ma quando si era avvicinato a lui per parlargli, ogni sua facoltà di pensiero era stata completamente azzerata da quella scena, dal modo in cui aveva portato alla bocca il filtro e, a occhi socchiusi, con una pigrizia quasi esasperante, aveva aspirato la prima boccata, rilasciandola lentamente.
Kei ricordava ancora il modo in cui Yabu l’aveva guardato, una volta accortosi della sua presenza e, solo allora, era tornato con i piedi per terra; si era mosso per andare via, ma Yabu l’aveva fermato, trattenendolo per un polso e, senza dargli tempo di pensare a niente, l’aveva attirato contro di sé per baciarlo.
Quello era stato il suo primo bacio: sapeva di nicotina e sapeva di Kota.
“Kei-chan” la voce roca e sensuale di Yabu risvegliò il più piccolo dai propri pensieri. Inoo guardò il fidanzato, affannando appena, allungando le braccia per stringerlo, mentre sentiva il sesso di Yabu spingere lentamente dentro di sé, facendosi spazio nel suo corpo.
“Ko” lo chiamò in un mormorio.
Yabu gli prese un braccio, osservando rapito quella pelle bianca e morbida, passandoci sopra le labbra, leccando le piccole cicatrici tonde che ne decoravano la parte interna e più sensibile.
Kei rabbrividì: sapeva cosa l’aspettava, cercò di rilassarsi, piegando un braccio sopra la testa e l’altro accanto al viso, sorridendo con malizia. Yabu ricambiò compiaciuto, prima di sporgersi verso il posacenere e prendere tra due dita la sigaretta che aveva fumato per metà, la strinse tra pollice e indice e, con cautela, iniziò a marchiare con piccoli cerchi rossi la pelle di Kei.
Inoo si inarcò, cercando di lottare contro il dolore, sentendo la propria eccitazione crescere a dismisura: Yabu fece forza sulle braccia, stringendogli il polso contro le lenzuola, spostandosi a bruciargli la pelle del petto, il fianco, lo stomaco, ignorando i piccoli fiocchi di cenere che si posavano sul suo corpo, spingendo con sempre maggiore rudezza, beandosi della voce roca di Kei nel momento in cui raggiunse l’orgasmo.
Si portò la sigaretta alle labbra, inspirando l’ultima boccata, prima di chinarsi su di lui e raccogliere con la lingua tracce di sperma dal suo petto giungendo infine sulle sue labbra, rubandogli un intimo bacio, venendo a sua volta dentro di lui.