[Ariyama] Am I wandering in a dream and what’s beyond it

Apr 12, 2014 11:51

Titolo: Am I wandering in a dream and what’s beyond it [Black Pearl - EXO-]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Arioka Daiki, Yamada Ryosuke, Chinen Yuri
Pairing: Ariyama; Yamachii-friendship
Rating/Genere: R/romantico, fluff
Warning: slash
Wordcount 2.249 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la 500themes_ita con il prompt ‘Cosa c’è dietro l’infinito?’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: 500themes_ita

Daiki si sedette sul letto, sollevando una gamba per infilarsi la calza, prima una poi l’altra, sentendo un peso aderire alla sua schiena e sbilanciarlo appena in avanti. Si volse e vide Yamada che gli sorrideva dolcemente: piegò le dita, stringendogli con le nocche la punta del naso, prima di voltarsi meglio per sfiorargli le labbra con le sue.
Ryosuke gli allacciò le braccia al collo, passandogli le mani tra i capelli, continuando a fissarlo.
Arioka rise, prendendo l’altro per la vita, alzandosi dal letto e abbracciandolo quando il più piccolo si sollevò meglio per restare stretto contro di lui.
“Che c’è? Perché mi fissi in questo modo? Ho qualcosa in faccia?” domandò, passandosi una mano sul viso.
Yamada scosse la testa: “Nulla che non vada nel tuo viso o in te, Dai-chan!” assicurò. “Sei sicuro che vuoi tornare a casa?” domandò di nuovo il più piccolo, scendendo dal letto e accompagnando il suo ospite alla porta.
“Sì, ho alcune cose da fare, ma dovrei riuscire a liberarmi nel pomeriggio, se vuoi posso tornare a trovarti!” gli disse, mettendosi le scarpe e voltandosi di nuovo a guardarlo.
Yamada gli si gettò tra le braccia annuendo con la testa, baciandolo sulle labbra.
“Sì, torna! Anzi, potremo andare fuori a mangiare, che ne dici?” propose.
“Perché no? Mi pare un’ottima idea!” concordò con lui Arioka, stringendolo e sollevandolo appena tra le braccia, baciandolo di nuovo. “Allora ci vediamo dopo!” gli disse quando si separarono, abbassando la maniglia.
“A dopo Daiki!” lo salutò Yamada, facendo un cenno di saluto con la mano, accompagnando la porta, dando un giro di chiave.
Quando fu solo e sentì i passi allontanarsi dal corridoio non resistette più e iniziò a saltellare per la casa, scoppiando a ridere, correndo da una parte all’altra dell’appartamento e finendo nuovamente in camera da letto, dove si lanciò sul materasso, affondando il viso sul cuscino, urlando tutta la sua felicità.
Quando tornò in sé, riacquistando un minimo di lucidità, più calmo, riprese a respirare normalmente, ma il sorriso non ne voleva sapere di scomparire dal suo volto: era troppo contento, troppo entusiasta, troppo eccitato e, soprattutto, aveva bisogno di sfogarsi, di raccontare a qualcuno il motivo di tanta gioia e l’adrenalina non avrebbe smesso di circolare nel suo corpo fino a che non avrebbe condiviso la sua contentezza con qualcuno.
Prese il cellulare, che aveva abbandonato sul comodino, e lo accese, trovandolo incredibilmente lento nella sua funzione di attivazione, componendo celermente un messaggio di testo e inviandolo a Yuri, andando a farsi una doccia in attesa di ricevere una risposta.
Quando uscì dal bagno, mentre si vestiva, sentì il classico suono di ricezione di nuova notifica e si sedette sul letto aprendo la risposta.
“No!” recitava solo il testo, ma Yamada non si lasciò scoraggiare e rispose, sempre con il sorriso sulle labbra.
“Sarò da te tra mezz’ora!” assicurò, impostando la modalità silenziosa del dispositivo e finendo di prepararsi.

*

“Secondo te quando una persona ti intima di non presentarti a casa sua in realtà ti sta invitando cordialmente a fargli visita?” domandò Yuri aprendo la porta di casa e trovandosi davanti il volto sorridente del più grande.
“Yuri! Buongiorno!” esclamò Ryosuke, entrando in casa del migliore amico, spostandosi direttamente in camera da letto senza tanti complimenti.
“Ryosuke!” lo richiamò l’altro, seguendolo e indicandogli con un cenno stizzito del braccio la sedia della scrivania.
“Qui staremo più comodi!” reinterpretò nuovamente a conto suo Yamada, battendo una mano sul materasso, facendo cenno al più piccolo di sedersi accanto a lui.
“Io non voglio stare più comodo e non voglio sapere niente di quello che mi vuoi dire. Non mi interessa!” rimarcò il concetto che aveva ampiamente espresso via mail ma che, ovviamente, Yamada aveva arbitrariamente ignorato.
“Oh, Yuri, ti scongiuro, io devo parlarne con qualcuno!” lo supplicò di ascoltarlo.
“E chi ti dice che io voglia essere quel qualcuno?” gli chiese Chinen con fare antipatico, sperando che l’altro desistesse, ma Ryosuke non se ne curò minimamente, anzi, fu più forte nelle sue argomentazioni.
“Tu sei il mio migliore amico!” continuò.
“Anche Yuto lo è, anzi, sono certo che lui sia interessato all’argomento, a lui piace farsi i fatti tuoi. O e sai anche a chi piace da matti impicciarsi?” gli disse con fare retorico. “Kei! Kei è la persona che fa al caso tuo!”
“No, Kei lo direbbe subito a Kota e Yuto andrebbe a dirlo a Hikaru, ne sono certo, per divertirsi insieme a mettermi in imbarazzo. Tu invece lo terresti per te, ti prego!” gli chiese ancora, unendo le mani sopra la testa, usando l’espressione più supplice che riuscì a fare.
Chinen sospirò, sollevando gli occhi al cielo, non voleva cedere, ma Yamada sapeva che l’avrebbe fatto se avesse insistito ancora un po’.
“E cosa credi che dica Daiki a riguardo? Io non credo a lui farebbe piacere!” giocò quella carta il più piccolo.
“Ma appunto, data la tua discrezione, Daiki non lo saprà mai e poi…” tergiversò, abbassando il capo, guardandolo da sotto in su. “Non sei felice per me?” gli chiese Ryosuke con tono di voce basso.
“Ti prego non farlo!” lo ammonì Yuri, portandosi una mano sulla fronte. “Va bene, ok, hai vinto, ti ascolto, ma non provare a impietosirmi e non farmi passare per l’amico menefreghista e antipatico!” appuntò.
Yamada ritrovò il sorriso, soddisfatto per quella vittoria e gli portò le braccia al collo, stringendolo: “Grazie, Yuri, Grazie!” gli disse, scostandosi di nuovo, sedendosi meglio sul materasso e incrociando le gambe. “Allora!” esordì il più grande, guardando l’amico, il quale si mise comodo in ascolto di quel suo racconto, sperando che, per quanto intimo potesse essere, Ryosuke non decidesse di raccontargli ogni dettaglio di quella sera passata con il fidanzato. “Come sai è da tre mesi ormai che io e Daiki stiamo insieme, ma è come se lo fossimo sa sempre!”
Yuri annuì, assecondandolo, decidendo però di non interromperlo affinché non si perdesse in troppe inutili chiacchiere.
“E io, davvero, non so come ho fatto a stare tutto questo tempo lontano da lui” riprese Ryosuke, tornando al suo racconto. “Siamo usciti fuori, come spesso abbiamo fatto in questi mesi, ma ieri è stato speciale. Abbiamo mangiato in un ristorante carino, non di quelli sfarzosi, ma neanche una di quelle bancarelle che trovi in città, un vero e proprio ristorante, Yuri!” lo appellò per richiamare la sua attenzione e questi gli fece cenno con la mano di essere conciso e chiaro.
“Ok, hai ragione!” si avvide Yamada, muovendosi sul letto, facendo ondeggiare il materasso, fino a che Yuri non fu costretto a posargli le mani sulle spalle, guardandolo storto.
“Fermo!” ordinò. “Se non vuoi terminare qui il tuo racconto o seguirmi al bagno!” lo riprese, lasciandogli intendere il seguito, cosa di cui Yamada ben poco si preoccupò.
“Se posso comunque raccontarti per me…”
“Ryosuke!” lo riprese Chinen e Yamada sorrise. “Scusa. Vado vanti!”
“Prego!”
“Dunque, Dai-chan mi ha accompagnato a casa e io l’ho invitato a salire da me, non era molto tardi e sinceramente non mi andava tanto di stare da solo, volevo ancora passare del tempo con lui. Mi sentivo felice, Yuri e mi sentivo strano” cercò di spiegare quell’insieme di sensazioni che l’aveva colto la sera precedente, e che sempre gli erano compagne ogni volta che stava con Daiki, ma che il giorno prima si erano come accentuate e moltiplicate. “Siamo saliti in casa e, lo sai, il posto è piccolo e l’ho portato in camera, non era la prima volta che passavamo del tempo da me, quindi non c’era alcun tipo di imbarazzo tra noi” chiarì, affinché Yuri potesse meglio comprendere. “Ci siamo seduti sul letto e abbiamo iniziato a baciarci, io sentivo la testa leggerissima, Yuri, ero inebriato dal suo profumo, ma non era, come ti posso spiegare, ecco, non sentivo il profumo del dopobarba o quello del doccia schiuma” spiegò. “Era… era il profumo della sua pelle, lo baciavo e il mio respiro era il suo, avevo addosso il suo odore. Sapevo… sapevo di Daiki” esplicò, arrossendo al ricordo della sensazione provata solo scambiando con Arioka qualche bacio.
Yuri lo ascoltava attento, stupito del modo in cui l’altro gli si confidava senza vergogna e nonostante il leggero imbarazzo che stava provando per quel genere di confidenze, non era però qualcosa che li faceva sentire a disagio: in quel momento Yuri si sentì onorato e fortunato per il fatto che Ryosuke avesse deciso tra tutti di confidarsi proprio con lui.
“E desideravo di più, ho desiderato poter davvero essere parte di lui, volevo di più e volevo dargli di più” continuò Yamada che d’un tratto poi gli prese una mano, portandosela al cuore, avvicinandosi a lui: “Lo senti?” chiese, sorridendo.
“Ryosuke” si lasciò sfuggire Yuri, guardandolo in volto, sorpreso.
“Anche ieri faceva così, anzi, forse batteva ancora più veloce, ma non fa male, Yuri, anzi mi sentivo bene. Anzi no, benissimo!” ammise, riprendendo a raccontare. “Non ho avuto bisogno di parlare, non ho dovuto chiedere niente a Daiki, né lui ha chiesto nulla a me. Ci siamo fermati e ci siamo guardati, ho guardato i suoi occhi e ho capito che desideravamo entrambi la stessa cosa, Yuri. E mi sono sentito ancora più felice. Per la prima volta in tutta la mia vita ho sentito che per qualcuno ero importante, la persona più importante su tutte e, Yuri, sono certo di non sbagliarmi se ti dico che ho sentito tutto l’amore che Daiki prova per me!” confessò.
Yuri non disse nulla, annuendo semplicemente, lasciandolo andare avanti in quel suo ricordo, abbassando il braccio, ma tenendo comunque due dita intrecciate a quelle di Yamada.
“Ci siamo stesi insieme sul letto e le nostre mani si sono intrecciate, i nostri corpi si sono sfiorati e scoperti piano, non ti so dire quanto sia durato, mi ha baciato talmente tante di quelle volte, io l’ho baciato infinite altre e quando ho sentito la sua pelle contro la mia, Yuri…” Yamada si fermò, chiudendo gli occhi e tornando a sorridere, lasciando andare la mano del più piccolo, portandosela al cuore e Chinen notò appena un leggero fremito nelle sue dita. “È stato bellissimo, Yuri, Daiki è stato gentile eppure passionale e ho provato tantissimo piacere, mai in vita mia mi sono sentito così, il mio corpo era come se non mi appartenesse e allo stesso tempo era come se ne avessi preso meglio coscienza, del mio corpo e di quello di Daiki sul mio, dentro di me” parlò senza quasi prendere fiato. “Non lo so cosa ho provato esattamente, non ti so dire se era come mi aspettavo che fosse, se fosse come l’avevo sempre immaginato o forse anche meglio, mi sono sentito come… non lo so, è stato come andare oltre l’infinito” cercò di spiegare concretamente, ma non ritenendo di esserci riuscito.
Yuri a quel punto attese, attese che l’altro continuasse a parlare, ma quando lo vide restare in silenzio, chiese con voce bassa.
“E cosa c’è dietro l’infinito?” volle sapere.
Ryosuke lo guardò e sorrise, stringendosi nelle spalle: “C’è tutto un mondo altro ancora, Yuri, fatto di sensazioni, fatto di luce e di amore. È un mondo dove tutto quello di cui hai bisogno è aprire gli occhi e guardare la persona che ami e respirare il suo respiro. È un abbraccio forte. È un bacio che ti toglie il fiato, è tutto questo distintamente e in un unico intreccio. E non vorresti più tornare indietro” disse, fermandosi a guardarlo, per capire i suoi pensieri.
E quando lo vide sorridere, Ryosuke ricambiò, ridendo appena.
“Troppo romanzato, vero? Non sembra reale…” provò a spiegargli, ma Yuri scosse il capo.
“No, va bene così Ryosuke, sul serio. E dopo?” gli chiese poi, volendo che finisse il racconto.
“Dopo devi fare ritorno, ma sei ugualmente felice, anche se mi sentivo come privato di ogni forza, ho aperto gli occhi e Daiki era lì, accanto a me e mi ha baciato, mi ha accarezzato ancora e io ho fatto lo stesso con lui, mi sono specchiato nei suoi occhi e ho sentito di amarlo più di quanto abbia mai provato per qualcuno” affermò.
“E gli e l’hai detto?” domandò Yuri, curioso, vedendolo arrossire un po’ di più, come se quel ricordo fosse più prezioso e più intimo di quello che aveva appena condiviso con lui fino a quel momento.
“Sì” mormorò piano Ryosuke. “Io ho dovuto dirglielo, Yuri, la mia voce è uscita da sola e Daiki…” sorrise, ripensando alla dolcezza con la quale anche l’altro gli aveva confessato i propri sentimenti. “Daiki mi ha baciato e ha detto di amarmi e il mio cuore credo che si sia fermato per qualche secondo e poi abbia ripreso a battere, più veloce di prima” spiegò.
Yuri annuì, guardandolo e avvicinandosi a lui gli circondò le spalle con un braccio, battendogli una mano sul braccio.
“Sono contento per te, Ryosuke” gli disse, sinceramente felice per l’amico.
“Grazie!” mormorò in risposta Yamada, sbilanciandosi verso di lui, facendo ballare di nuovo il materasso. “Sai una cosa, Yuri? C’è ancora il suo profumo sulle lenzuola” gli disse guardandolo e poi scoppiando a ridere quando Chinen si allontanò da lui, alzandosi.
“Ehi, adesso però non iniziare a comportarti come una femminuccia!” lo prese in giro.
Yamada rise, alzandosi a sua volta e seguendolo in cucina.
“Yuri, un’altra cosa, non ho fatto colazione, cosa mi offri?” gli chiese, sfacciato, sedendosi su una sedia, passando a tutt’altri argomenti con naturalezza, senza particolari artifici o imbarazzo, e lasciando che quel momento che avevano appena condiviso restasse lì, in quella camera, come unico e importante.

comm: 500themes_ita, genere: oneshot, hey! say! jump: yamada ryosuke, genere: romantico, fanfiction: hey! say! jump, pairing: ariyama, rating: r, genere: fluff, hey! say! jump: arioka daiki, tabella: 500themes, rpf, hey! say! jump: chinen yuri, warning: slash

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