[Takachii] All by myself

May 17, 2013 12:31

Titolo: All by myself
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Takaki Yuya Chinen Yuri
Pairing: Takachii
Rating/Genere: R/romantico, erotico
Warning: slash
Wordcount 955 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la quarta edizione del mmom indetta da mmom_italia per il set Showtime con il prompt ‘Colto sul fatto’, per la diecielode per la tabella 12 Storie - Canzoni B con il prompt ‘All by myself’ e per la 500themes_ita con il prompt ‘un’ombra curva’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: 500themes_ita
Tabella: 12 Storie - Canzoni B
Tabella: Set Showtime

Yuya rientrò in casa facendo attenzione a non fare troppo rumore: era davvero molto tardi, era uscito con Hikaru, Yabu e Kei quella sera e non si era accorto del tempo che passava. Era raro che lui e Yuri trascorressero delle serate l’uno lontano dall’altro, con il poco tempo che avevano da passare insieme a causa degli impegni di lavoro, cercavano sempre di approfittarne per stare insieme il più possibile, ma a volte, come quella sera, capitava che avessero differenti programmi.
Yuri gli aveva detto che avrebbe invitato a casa Ryosuke e avrebbero guardato un film insieme o, conoscendo Yamada, un cartone animato, e avrebbero passato una tranquilla serata seduti sul divano davanti alla televisione.
L’ultimo messaggio che aveva ricevuto dal più piccolo era stato verso mezzanotte, in cui lo informava che stava andando a letto e si raccomandava di comportarsi bene e non divertirsi troppo senza di lui.
‘Io non mi diverto mai, senza di te, piccolo’ gli aveva risposto Takaki, lasciandosi andare a un sorriso, augurandogli poi la buonanotte, assicurando che non avrebbe fatto tardi.
Ma, ovviamente così non era stato, dal momento che con gli altri avevano deciso di fare tappa in ogni bar che incontravano lungo il tragitto verso casa, fermandosi poi troppo a lungo nell’ultimo, dove avevano trovato la serata karaoke e Kei aveva insistito affinché continuassero a divertirsi tutti insieme.
E Yuya non si era accorto dello scorrere del tempo, fino a quando il gestore del locale non li aveva dovuti quasi cacciare per poter chiudere.
Si tolse le scarpe, camminando poi in punta di piedi fino alla camera da letto, dove Yuri aveva lasciato la porta socchiusa, fermandosi quando vide un’ombra curva allungarsi sul pavimento, insospettendosi.
Sbatté le palpebre diverse volte, per cercare di capire cosa fosse quella sagoma e sperando non fossero gli effetti dell’alcool di quella sera a giocargli brutti scherzi, perché l’ultima cosa che voleva era disturbare il sonno di Yuri e stare poi male.
Si accostò all’uscio, poggiando una mano sulla porta e spalancando gli occhi, lasciandosi andare a un sorrisino quando capì che l’ombra che aveva visto non apparteneva ad altri che al suo ragazzo: cosa ci facesse Yuri ancora sveglio a quell’ora restava un mistero. Anzi, dati i sospiri pesanti e gli ansimi che il più piccolo non riusciva a trattenere la risposta era abbastanza chiara, quello che non capiva era il perché.
Si avvicinò ancora di più alla porta spingendola ed entrando senza fare rumore, restando a osservare nella penombra della stanza, illuminata solo dalla debole luce dei lampioni che filtrava dalle persiane, le mosse di Yuri: il fidanzato era disteso sul letto, le lenzuola attorcigliate attorno alle gambe a scoprirlo quasi completamente, dando a Yuya la perfetta visuale della mano del più piccolo che si stringeva attorno alla propria erezione.
Takaki non riusciva a staccargli gli occhi di dosso: il movimento delle dita di Yuri sul proprio sesso era qualcosa di quasi ipnotico per Yuya, il quale sapeva bene quanto caldo fosse il tocco di quelle mani, quanto fosse sensuale la stretta di quelle dita e sentì aumentare anche la propria eccitazione insieme a quella del più piccolo.
Si ritrovò vicino al letto senza quasi essersi reso conto di aver camminato, quando vide Yuri incontrare i propri occhi e sobbalzare, fermandosi.
“Yuu” lo chiamò il più piccolo con voce affannata e roca.
Takaki si sedette sul bordo del letto, scoprendo completamente le gambe di Yuri, concentrandosi sulla sua mano che ancora stringeva il proprio sesso.
“Yuya, io… Tu non tornavi e io ero qui da solo e ho iniziato a pensarti, avevo voglia di fare l’amore con te, ma…”
“Sssth” lo zittì l’altro, sorridendogli, portandosi un dito alle labbra, guardandolo con occhi pieni di desiderio: “Continua…” gli disse, chinandosi su di lui, posando le labbra sulle sue e lasciando scivolare lo sguardo sul suo corpo coperto in parte dal pigiama.
Chinen deglutì a vuoto, riprendendo a muovere la mano su di sé, ondeggiando con il bacino incontro ai suoi stessi movimenti, muovendo le dita sul proprio sesso, spostandosi sulla punta, scendendo di nuovo verso il basso, mordendosi le labbra, allargando le gambe e rabbrividendo di piacere quando sentì la mano di Yuya unirsi alla sua e aiutarlo in quella stimolazione, prima di spostarsi e cercare la sua apertura.
Yuri trattenne il fiato, sollevando appena il bacino dal materasso, permettendo al più grande di lasciare che le dita scivolassero in lui, mentre continuava a stringere il proprio sesso, aumentando la velocità del polso, muovendosi sempre più veloce, a mano a mano che il piacere aumentava in lui, chiamando il nome del compagno.
“Yuya!” gridò, muovendosi contro di lui verso le sue dita e Takaki sorrise, spostandosi sul letto, raggiungendo il suo viso, parlando a bassa voce: “Vieni così…” gli ordinò sensualmente, senza perdersi un solo cambiamento di espressione su quel volto, continuando a muovere le dita dentro di lui, a spingerle sempre più a fondo, allargandolo, giocando con il suo corpo, sentendolo sciogliersi presto, incapace di staccare gli occhi da quel corpo che si inarcava e dal volto di Yuri distorto dal piacere, quando venne nella propria stretta.
Chinen ricadde con un sospiro appagato sul materasso, diminuendo la stretta sul proprio sesso, lasciando penzolare il braccio fuori dal letto, riprendendo fiato a labbra socchiuse.
Yuya sfilò le dita da lui e gli tese un fazzoletto per ripulirsi le dita, mentre a sua volta gliene passava uno pulito sul corpo, rivestendolo con il pigiama, spogliandosi poi a sua volta per potersi stendere accanto a lui.
Allungò le braccia, stringendo il più piccolo e attirandolo contro di sé, aspettando che schiudesse gli occhi e lo guardasse.
Gli baciò le labbra e mormorò piano: “Tadaima!”
“Okaeri…” gli rispose Yuri, raggomitolandosi contro di lui e stringendolo a sua volta.

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