Titolo: Tada tonari de hohoen de kurereba sore dake de ii kara sa (Being next to you smiling is myo only wosh) [My sweet baby - One Ok Rock-]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Pairing: Takachii
Rating/Genere: PG/ fluff, romantico
Warning: slash
Wordcount 1.552
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per
l’X-fandom indetto da
maridichallenge, ispirata a questo verso “Voglio farti un regalo di quelli che apri e poi piangi che sei contenta e non fingi” (Il regalo più grande - Tiziano Ferro-) e per la
500themes_ita con il prompt ‘chiudi gli occhi’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:
500themes_ita “Sorpresa!”
Non appena Chinen mise piede nel garage venne invaso da una pioggia di stelle filanti e coriandoli, insieme ai fischi e le risate dei suoi amici.
“Eh?” il più piccolo si guardò attorno, notando come il box auto a casa del suo ragazzo era stato sistemato con striscioni colorati e addobbato a festa, voltandosi verso Yuya che lo guardò con un sorriso, chinandosi a parlargli all’orecchio, cingendogli da dietro la vita con le mani.
“Sorpresa, piccolo” mormorò, scostandosi subito da lui quando vide Yamada e Yuto correre verso Chinen che li osservava sempre più perplesso.
“Ma cosa avete combinato?” domandò Yuri cercando di apparire distaccato nonostante la cosa interiormente gli facesse piacere e avesse bene inteso le intenzioni del gruppo di amici che doveva aver chiesto a Yuya aiuto per organizzare il tutto.
“Buon compleanno, Yuri!” gli augurò Yamada, abbracciandolo e scostandosi poi indietreggiando di un passo per unirsi agli altri che si erano avvicinati accerchiando Yuri.
“Buon compleanno, Chii-chan!” gli augurò Yabu, a nome di tutti, porgendogli una confezione regalo. “Questo è da parte nostra, speriamo ti piaccia!” gli disse.
“Ma non dovevate, ragazzi, davvero!” disse loro il festeggiato, sorridendo a ciascuno, guardandoli in viso e poi annuendo. “Grazie! Lo posso aprire?” chiese, posando la scatola per terra e chinandosi cercando di aprire la confezione.
“Strappa tutto, Yuri!” gli consigliò Yamada, abbassandosi a sua volta davanti all’amico. “Porta bene!” affermò e Yuri fece come gli era stato detto, spalancando gli occhi sorpreso quando vide cosa gli avevano regalato.
“Grazie!” disse leggermente imbarazzato cercando di non darlo a vedere. “Non dovevate!” esclamò, togliendo dalla scatola una borsa da viaggio a tracolla di una delle più importanti firme straniere.
“E non è finita qui, aprila!” lo esortò Yuto, sorridendogli e quando il festeggiato lo fece ne tirò fuori un completo d’abbigliamento sportivo anch’esso di importante fattura, guardandoli sorpreso.
“State scherzando? Avrete speso un sacco!” disse loro.
“Sapevamo che ti piaceva e poi noi eravamo tanti!” disse Daiki, poggiando il mento sulla spalla di Yamada, abbracciando il più piccolo in vita.
“Sì, esatto!” concordò con lui Ryosuke. “L’idea è stata mia!” ci tenne a precisare. “Nessuno aveva idee e non volevamo chiedere a Yuya per cui mi sono ricordato di quando siamo usciti a fare shopping e hai detto che ci avresti fatto un pensierino. Speravo non l’acquistassi!” ammise.
“Io… davvero, grazie. Siete stati molto gentili, anche se non dovevate disturbarvi. Grazie!” continuò a dire loro, inchinandosi e stringendo tra le braccia l’indumento e la tracolla della borsa, vedendo gli amici sorridere.
“Yuuyan cosa ti ha regalato?” volle sapere ancora Yamada.
“Ryo!” lo riprese Daiki. “Non sono domande da fare, fatti i fatti tuoi!”
“Eh, e perché?” domandò il più piccolo guardando Arioka, il quale scosse la testa.
“Anche io lo voglio sapere!” si intromise Inoo.
“Kei-chan!” fu ora il turno di Kota di riprendere il più piccolo, guardandolo con rimprovero.
“Veramente Yuuyan non mi ha regalato proprio nulla” disse loro Chinen, rispondendo a quella comune curiosità.
“Ah, ma io ce l’ho un regalo per te! Non volevo partecipare con loro, ma ti ho preso qualcosa pure io!” si difese il più grande, conosceva quello sguardo e sapeva che Chinen non aveva alcuna fiducia in lui per quelle cose. “Ecco, tieni!” Takaki prese dalla tasca interna del giubbino di jeans una confezione regalo discretamente piccola porgendola a Chinen.
“Aprila, Yuri!” lo esortò Yamada fin troppo invadente e a nulla valsero le strette discrete di Daiki sui suoi fianchi che vennero da Ryosuke ignorate.
Chinen guardò il proprio fidanzato e strappò la carta argentata estraendo la custodia di un dvd, sbattendo perplesso le palpebre, guardando il più grande, cercando di trattenersi dal reagire come avrebbe voluto per via dei loro amici presenti e perché leggeva nello sguardo di Yuya il suo entusiasmo per quel dono e, nonostante non se lo meritasse per niente, non voleva fargli fare brutta figura.
“Gra… grazie, Yuu” gli disse, cercando di apparire normale, rigirandosi la custodia, fingendo di scorrere con lo sguardo la trama del film.
“Yuuyan!” intervenne per lui Kei. “Chinen non è un cinefilo…” appuntò, ben consapevole che il più piccolo non fosse amante di quel genere di cose, non per lo meno quanto lo era Yuya e quello non era di certo un regalo appropriato.
“Lo so!” spiegò Yuya guardando il fidanzato. “Chii, ricordi? Questo è il primo film che abbiamo visto insieme, è il mio preferito e ho pensato che potesse essere carino che lo avessi così, anche se lo userai solo per tenerlo nella libreria, ti sarebbe venuto in mente quel nostro appuntamento ogni volta che ne avessi letto il titolo. È una cosa romantica, no?” cercò di incentivare il più piccolo a cogliere ogni sfumatura insita in quel gesto, guardandolo fiducioso.
“S-sì, Yuuyan… hai ragione. Grazie!” gli disse il più piccolo, cercando di apparire convincente, lasciando però che poi un imbarazzante silenzio calasse tra tutti e fu solo grazie all’intervento di Yamada che propose di assaggiare il buffet che Yuri poté tirare un sospiro di sollievo.
“Sì, mangiamo…” concordò con lui Yuri, spostandosi insieme agli amici al tavolo e in quel momento Chinen non poté fare altro che ringraziare Yamada perché darsi al cibo era sicuramente una scelta migliore di quella di lanciare in testa a Yuya il suo stupido dvd.
*
“Yuri?”
“Mh?”
“Piccolo, tutto apposto?” domandò Yuya al fidanzato una volta fermata l’auto davanti casa di Chinen.
“Sì, tutto bene! Grazie per la festa. Sono stato molto bene. E grazie per avermi accompagnato a casa, ci sentiamo domani!” gli disse, slacciandosi la cintura e sporgendosi a sfiorargli le labbra con un bacio con già la mano sulla maniglia della portiera, pronto a uscire.
“Aspetta!” lo fermò Yuya, trattenendolo per un braccio e slacciandosi a sua volta la cintura di sicurezza. “Sei arrabbiato con me, Yu, dimmi la verità!”
“No, sul serio, va tutto bene. Solo è tardi e non voglio farti fare ancora più tardi…” gli disse, sfuggendo il suo sguardo.
“Io veramente pensavo che trattandosi del giorno del tuo compleanno saremmo stati insieme stanotte…” Takaki buttò lì quella proposta e per quanto anche Chinen inizialmente avesse pensato che quella sarebbe stata la degna conclusione per quella giornata adesso non ne era più tanto sicuro.
C’era rimasto davvero male per il fatto che Yuya gli avesse fatto un regalo che lasciava intuire quanto il più grande così poco lo conoscesse: era vero quello che Yuya aveva detto, era vero che come pensiero in sé era carino, ma per quanto Yuri non si fosse aspettato nulla, per quanto non avesse alcuna aspettativa particolare, quel gesto l’aveva reso di cattivo umore. E si era sforzato già abbastanza alla festa, non voleva dover continuare a fingere e trattenersi, sapeva che, se l’avesse fatto, poi avrebbe litigato con Yuya e non voleva.
“Piccolo” lo chiamò ancora Takaki, accarezzandogli una guancia e prendendogli le mani nelle sue. “Chiudi gli occhi” gli disse, parlando piano.
“Yuya, davvero, io…” Chinen cercò di fargli capire che non aveva intenzione di fare quanto gli chiedeva, che qualsiasi cosa avesse potuto fare adesso non gli avrebbe fatto cambiare umore, ma Yuya gli sorrise, chiedendo di nuovo. “Chiudi gli occhi” mormorò e Yuri sospirò, abbassando le palpebre.
Takaki sorrise, lasciandogli andare una mano e dopo essersi accertato che non riuscisse a vedere, cercò qualcosa nella tasca del giubbotto e gli prese di nuovo le mani, chinandosi sul suo viso, poggiando le labbra sulle sue, mentre separava due dita dalle altre e poi le stringeva tra le proprie.
Yuri sobbalzò a quel suo gesto e interruppe il bacio, guardando Yuya con occhi grandi, abbassando il capo sulla propria mano sinistra dove all’anulare brillava un cerchietto d’argento con un minuscolo brillante.
“Yuya, cosa…” riuscì a mormorare con voce roca, sentendo gli occhi improvvisamente lucidi.
“Buon compleanno, Yuri…” gli augurò Yuya, stringendogli la mano. “Mi dispiace averti fatto pensare tanto stasera, quella del dvd era solo una scusa. Non volevo darti il mio regalo, questo regalo davanti agli altri, volevo che fossimo da soli e volevo creare l’occasione giusta” gli disse.
Yuri mosse le dita, osservando la propria mano tremare e mandò giù il magone che aveva in gola, non riuscendo a resistere ancora a lungo, sentendo lacrime di gioia scivolargli sulle guance, emozionato: il cuore che gli batteva rapidissimo nel petto.
“Ehi, piccolo, non piangere” lo prese leggermente in giro il più grande, felice però di quella sua reazione, sentendosi a sua volta emozionato. “Ti amo” gli confessò, accarezzandogli una guancia con la mano e passandogli il pollice sullo zigomo.
“Yuu” Yuri tossì, schiarendosi un istante la gola e prendendogli un polso, osservandosi ancora una volta l’anulare, prendendo fiato. “Io… mi dispiace vorrei smettere ma non ci riesco, io sono troppo felice Yu e… grazie questo è il regalo più bello che potessi farmi e…” parlò rapidamente come non era solito fare, ma non riusciva a frenare le parole, le sentiva scorrergli dalle labbra veloci, così come veloce correva il suo cuore, fino a che Yuya non lo fermò posandogli un dito sulle labbra.
“Amore mio” lo chiamò. “Ti amo” gli disse, prendendogli la mano, piegandogli le dita e baciandogli il dorso in modo molto galante.
Yuri si morse le labbra, portando indietro tra i denti quello inferiore e si asciugò la guancia con la mano.
“Ti amo, Yuya” confessò, sollevando un braccio per cingergli il collo, baciandolo a lungo sulla bocca.