[Hikanoo-Ariyama] More than friends... a family

Apr 10, 2013 13:05

Titolo: More than friends… a family
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Inoo Kei, Yaotome Hikaru, Arioka Daiki, Yamada Ryosuke
Pairing: Hikanoo; Ariyama
Rating/Genere: PG/ AU,romantico, fluff
Warning: slash
Wordcount 2.219 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la diecielode per la tabella 12 Storie - Ricorrenze con il prompt ‘Capodanno’ e per la 500themes_ita con il prompt ‘Una scintilla nella notte’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: 12 Storie - Ricorrenze
Tabella: 500themes_ita

“Yama-chan, muoviti!”
Kei, già sulla soglia della porta di casa, spronava l’amico a sbrigarsi.
“Arrivo! Arrivo! Guarda che la festa non scappa!”
“Andiamo!” lo richiamò quando gli fu vicino, prendendolo per un gomito.
“Hai preso le chiavi?” domandò il più piccolo, ma ormai Kei aveva già chiuso la porta e Yamada si strinse nelle spalle.
“Male che vada dormiremo da Dai-chan!” commentò, mentre scendeva insieme all’amico a casa del fidanzato.
“Hikka! Daiki!” li chiamò Kei bussando alla porta, come se in quel modo potessero arrivare ad aprirgli più velocemente.
Yamada rise, divertito dall’impazienza di Inoo che sembrava un bambino tanto era felice per il programma della serata che avevano organizzato insieme ai fidanzati. Si sporse a dargli un bacio sulla guancia e in quel momento la porta si aprì e Daiki fissò i due ospiti, sbattendo le palpebre.
“Oh, finalmente!” sbuffò Kei vedendo i due fratelli già pronti con i rispettivi kimono, pronti a uscire.
“Ciao tesoro, vedo che sei impaziente!” Hikaru prese in giro il fidanzato, dandogli un bacio sulle labbra, mentre Daiki ancora fissava il proprio e poi abbassava lo sguardo guardando le mani dei due amici intrecciate tra loro.
Hikaru si accorse della sua perplessità e rise.
“Fratellino, guarda che Ryo-chan non te lo ruba nessuno” precisò, prendendo la mano del proprio ragazzo e unendo insieme quelle di Yamada e Daiki.
Ryosuke sorrise al proprio ragazzo, baciandolo sulle labbra e guardandolo con un sorriso gentile al quale Daiki non poté che rispondere allo stesso modo.
“Ciao, Ryo” gli disse Daiki e il più piccolo piegò di lato la testa.
“Come sto?” gli chiese, facendo un giro su se stesso, mostrando all’altro la fantasia del proprio kimono, allargando le braccia.
“Benissimo! Sei proprio carino!” si complimentò il più grande, prendendogli di nuovo la mano e iniziando a scendere per le scale, lasciando che fosse Hikaru a chiudere casa.
“Ma guardali! Prima nessuno si muoveva e adesso sono primi. Hikka, muoviti!” lo incitò Kei a fare presto e Hikaru sorrise, scuotendo il capo: il suo fidanzato era sempre così impaziente quando organizzavano qualcosa, specie se questo comprendeva nei programmi visitare qualche fiera.
“Allora ho preparato una tabella di marcia!” esordì Kei, mentre camminavano, prendendo un foglio da dentro la manica larga del proprio kimono. “Dobbiamo spedire le cartoline di auguri! Ryo hai preso le nostre?”
“Sì, Kei, me l’hai ripetuto dieci volte prima di uscire.”
“Non si è mai troppo scrupolosi. Poi dobbiamo andare a pregare al tempio e mi piacerebbe vedere l’aurora!” spiegò. “I kimono li abbiamo indossati e Ryo-chan ci farà mangiare per cui direi che siamo apposto!”
“Ehi!” si lamentò il più piccolo, voltandosi verso l’amico, camminando al contrario.
“Chibi…” lo ammonì Daiki divertito, facendolo tornare composto, attirandolo per le spalle.
“Ma non è vero che io penso solo a mangiare! È che mi piace godere delle piccole cose e il cibo è uno dei pochi piaceri!” spiegò, mettendo su un piccolo broncio che intenerì Daiki.
“Hai ragione, amore” lo assecondò.
“Uffa!” sbuffò il più piccolo, facendo ridere gli amici.
Quando arrivarono nella piazza centrale dove erano state allestite un’infinità di bancarelle e decorazioni, con tanto di lanterne colorate, le due coppie si stupirono della folla di persone in visita come loro.
“Eppure credevo ci sarebbe stata meno affluenza!” commentò Kei mentre salivano le scale di pietra.
“Perché?” gli chiese Hikaru.
“Non lo so, pensavo sarebbero usciti tutti allo scadere della mezzanotte” spiegò il più grande, stringendo la mano del fidanzato.
“Vediamo di non perderci allora!” suggerì Daiki, abbracciando il proprio fidanzato, facendo in modo che camminasse davanti a lui.
Yamada si crogiolò in quella stretta, voltando il viso per baciare Daiki sulle labbra e sorridergli.
“Da dove vogliamo iniziare?” chiese Hikaru e quando vide il fidanzato prendere di nuovo la propria lista, gli tolse di mano il foglio, appallottolando.
“Kei-chan, rilassati, facciamo quello che ci viene voglia di fare al momento, per esempio, Ryo-chan, cosa vuoi fare?”
“Ma lui vorrà mangiare!” sbuffò Kei.
“Non è vero! Volevo fare il gioco dei pesci, Dai-chan mi prendi un pesciolino?” domandò al fidanzato il quale annuì, poi guardò gli altri due per vedere se anche loro fossero d’accordo con quell’idea e ricevendo il loro assenso si misero alla ricerca della bancarella giusta.
“Eccola!” esclamò Yamada a voce alta, indicando lo stand e fermandosi poi d’improvviso nel vedere la lunga fila.
“Yama-chan, mi sa che conviene tornare…? Yuya!” Hikaru si interruppe, riconoscendo tra i tanti partecipanti a quella pesca fortunata l’amico.
Takaki sollevò lo sguardo sentendosi chiamare e perse in quel modo il pesciolino che era riuscito quasi a vincere.
“Ah, Yuuyan!” un verso di disappunto rimproverò Yuya.
“Oh, scusa Yuri!” si rammaricò il più grande e il fidanzato sbuffò. “Mi sono confuso!” ammise Yuya.
“Lascia stare. Non lo voglio più il pesciolino!” si arrese Yuri che al terzo fallimentare tentativo da parte di Yuya di vincere per lui il pesce rosso, si era dovuto arrendere all’evidenza che il proprio ragazzo non ci sapesse proprio fare.
Hikaru li osservò sorridendo, avvicinandosi ai due per salutarli.
“Mi spiace, Yuri, è colpa mia che l’ho deconcentrato!” si scusò a sua volta e Chinen si strinse nelle spalle.
“Ciao Daiki!” Yuya salutò il fratello minore di Hikaru, accennando con il capo agli altri due ragazzi rimasti in silenzio e Hikaru li presentò ai due amici.
“Ah, già, voi non vi conoscete, Yuya, Yuri, Kei e Ryosuke. Ryo-chan è il fidanzato di Daiki!” precisò, guardando poi Kei con la coda dell’occhio e ridendo quando questi, indispettito per non essere stato presentato ufficialmente gli colpì la spalla.
“Io sono il fidanzato di Hikaru, ma sto pensando di lasciarlo per scegliere di abbordare qualcuno qui alla fiera!” disse, guardando di traverso il ragazzo, il quale gli circondò la schiena con un braccio.
“È un po’ geloso, ma è molto divertente!”
“Lo troverai proprio poco divertente quando ti avrò lasciato!”
“Sì, sì, Kei-chan!” Hikaru non gli credé neanche per un secondo, baciandogli una tempia.
“Dai-chan, Dai-chan, il pesciolino!” Ryosuke interruppe il loro discutere e Daiki guardò il fidanzato, annuendo e pagando per tre retini, riuscendo a prendere il pesciolino al primo tentativo, consegnando poi la ciotola con l’acqua a Yamada che osservò la vincita entusiasta.
“Ooh, sei bravo!” Chinen si chinò accanto ai due e Ryosuke lo guardò curioso.
“Dai-chan è bravissimo! Ne vuoi uno anche tu?” offrì al nuovo amico il quale lo guardò e poi annuì.
“Me lo puoi prendere uno?” chiese a Daiki.
“Nessun problema!” poi il più grande si volse a guardare Yuya e sorrise vittorioso. “Non ti offendi, vero Yuuyan?” lo prese in giro, mentre Ryosuke gli tendeva di nuovo il contenitore e Daiki, dopo alcuni secondi di concentrazione mise dentro un altro pesciolino.
“Bravo, Dai-chan!” si congratulò con lui Yamada, orgoglioso dello sguardo che vide negli occhi di Chinen che ammirava il proprio ragazzo.
“Dai-chan, Dai-chan! Lo prendi uno anche a me?” chiese Kei, chinandosi dietro di lui.
“Kei, te lo prendo io!” si intromise Hikaru, ma Inoo lo ignorò.
“No, secondo me sei come quello là” fece un gesto vago indicando Yuya e Chinen annuì, concordando con lui.
“Non è vero! Sono bravo!”
“Hikka” lo fermò Yuya, posandogli una mano sulla spalla. “Devo dargliene atto, non sei molto bravo!” fu costretto ad ammettere a sua volta, mentre Daiki eseguiva un tre su tre perfetto, consegnando poi al negoziante la vincita e chiedendogli di dividere i pescetti in tre sacchetti diversi.
“Mi spiace, Oniichan” si diede un tono Daiki, guardando il fratello e Yuya dall’alto in basso, scoppiando poi a ridere.
“Il mio fidanzato è il migliore di tutti!” disse fiero di sé Ryosuke, stringendo il più grande, vedendo Kei sollevare gli occhi al cielo e Yuri stringersi nelle spalle, tornando vicino a Yuya, prendendogli la mano.
“Andiamo?” gli chiese e Takaki annuì.
“Noi continuiamo il nostro giro. Ah, ci sono i fuochi d’artificio più tardi, magari ci si rivede!” si augurò Yuya, salutando i quattro e dopo aver ringraziato ancora una volta Daiki per il pesciolino, Yuri e Yuya si allontanarono disperdendosi tra la folla.
“Allora! Adesso andiamo a mangiare i mochi?” chiese Yamada speranzoso.
“Lo sapevo io che non aspettavi altro!” lo prese in giro Kei, facendogli il solletico a un fianco.
“Ma è tipico!” si impuntò Yamada. “Tu sei quello che ha preparato una lista di cose da fare assolutamente!” ci tenne a precisare Ryosuke.
“Voi due smettetela di punzecchiarvi!” li riportò all’ordine Hikaru. “Sembrate due bambini!” li prese in giro, scompigliando a entrambi i capelli e riprendendo a camminare tra le bancarelle, fermandosi di tanto in tanto quando vedevano qualche stand di loro interesse e partecipando ai vari giochi dove Hikaru poteva dimostrare al fidanzato di essere a sua volta capace di vincere qualche premio per lui.
“Grazie, Hikka!” Kei con le braccia piena di pupazzi e un palloncino verde legato al polso, guardava grato il fidanzato.
“Sì, ora sono soddisfatto!” annuì Hikaru che aveva così salvato la faccia e la propria reputazione davanti al proprio ragazzo, prendendogli di mano la busta con il pesce rosso per riuscire a intrecciare le dita con le sue e camminare insieme.
“Qui! Qui!” Yamada tirò Daiki per la manica del kimono, spalancando gli occhi davanti a una bancarella stracolma di dolciumi. “Quante cose buone!” commento, spostandosi da una parte all’altra e scegliendo un quantitativo spropositato di dolci, lasciando che poi fosse Daiki a pagare il conto.
“Non sono tutti per me, Dai-chan, ce ne sono anche per te!” ci tenne a precisare e Daiki gli sorrise.
“Oh, grazie, è stato un pensiero davvero gentile da parte tua, chibi!”
Yamada annuì e scartò il primo dolce, offrendo poi qualcosa anche ai due amici.
“È quasi mezzanotte, tra poco ci saranno i fuochi, ci avviamo?” domandò Kei, prima che la fiumana di gente si spostasse a sua volta e non trovassero un posto adatto.
Quando arrivarono nella grande piazza, Yamada e Kei corsero per raggiungere un basso muretto e Ryosuke ci si sette sopra, richiamando il fidanzato, facendo in modo che si sistemasse davanti a lui tra le due gambe: Daiki lo guardò da sotto in su con un sorriso, passandogli le mani sulle gambe, carezzando la stoffa del kimono.
“Non hai freddo, Ryo? Stai bene?” si preoccupò e il più piccolo annuì.
“Sto bene, ma potrei stare meglio se mi abbracciassi” gli chiese e Daiki lo esaudì subito, stringendosi a lui, vedendo subito dopo una scintilla nella notte e poco dopo il botto del primo fuoco d’artificio.
“Che bello!” si stupì Kei, con lo sguardo rivolto verso l’alto, mentre uno dopo l’altro gli spari aumentavano e il cielo si accendeva di colori diversi e forme più svariate che decoravano la volta lasciando gli spettatori affascinati a osservare con il naso per aria quello spettacolo d’artificio che faceva da contro coro ai cent’otto rintocchi delle campane.
“Oh no, ma sono già finiti?”
Ryosuke ci rimase male quando i botti finirono e guardò Daiki, passandogli le mani tra i capelli.
“Eh sì, chibi” si rammaricò per lui l’altro, aiutandolo a scendere e guardando poi Kei e il fratello accanto a loro.
“Andiamo a fare la prima preghiera dell’anno?” propose Kei speranzoso e non vi furono obbiezioni di alcun tipo. Si diressero ordinatamente, seguendo la fila di persone che come loro avevano avuto la stessa idea, attendendo il loro turno disponendosi uno accanto all’altro, lanciando una moneta di buon auspicio, facendo risuonare la campana e congiungendo le mani, ognuno esprimendo il proprio silenzioso e segreto desiderio.
“Siamo stati proprio bravi!” commentò Yamada quando si allontanarono dal tempio. “Abbiamo rispettato molti step della tradizione! Sono stanco, ma stato proprio bene!”
Hikaru annuì, concordando con lui.
“Kei, che c’è?” Daiki guardò l’amico che era stato particolarmente silenzioso e anche Hikaru e Yamada si avvicinarono al più grande.
“Mh, niente…” sminuì Inoo, cercando di sorridere, ma Hikaru comprese cosa turbasse il fidanzato e gli prese le mani.
“Vuoi vedere l’aurora, Kei-chan?”
Inoo sollevò lo sguardo sul fidanzato e poi annuì piano.
“Ma non è importante, abbiamo già fatto tante cose e siamo tutti molto stanchi quindi possiamo…”
“Ma io non sono stanco!” lo interruppe Yamada. “Mi dispiace, non volevo dire che voglio tornare a casa. Sono stanco ma non ho sonno, cioè… e poi era nella lista, no?” gli sorrise, incoraggiante.
“Ma non dobbiamo per forza seguirla… era solo un’idea e…”
“Kei, tu ci tieni a vedere l’aurora?” lo interruppe Hikaru e Inoo annuì.
“Sì… penso che sia una cosa romantica, ma non è importante, davvero” assicurò.
I tre amici però non gli credettero e si guardarono l’un l’altro, prima di sorridere.
“Andiamo, Kei-chan!”
“Eh?”
“Hikka, se te la senti di guidare, possiamo andare alla spiaggia dove siamo stati quest’estate!” propose Daiki.
“Sì, quando abbiamo fatto il barbecue! Lì era bello! E io volevo vedere sorgere il sole, ma mi sono addormentato!” ricordò Yamada.
“Noi l’abbiamo vista!” lo informò Hikaru.
“E perché non mi hai svegliato?”
“Beh… sai, ero impegnato!”
“E a fare cosa?”
Hikaru sorrise dispettoso: “A fare le coccole al mio fidanzato!”
“Ah… Beh, allora io la voglio vedere adesso. Dai-chan, se mi dovessi addormentare svegliami!” chiese poi al fidanzato, dubbioso sulla propria forza di volontà per rimanere alzato fino al sorgere del sole.
Kei li guardò e ascoltò i discorsi dei suoi amici con un sorriso, grato e sentendosi incredibilmente fortunato di avere al suo fianco delle persone così meravigliose.
Quelle stesse persone che erano ormai per lui come una vera famiglia e alle quali erano andate le sue preghiere in quel primo giorno dell’anno.

comm: 500themes_ita, genere: oneshot, hey! say! jump: inoo kei, pairing: ariyama, comm: diecielode, hey! say! jump: takaki yuya, hey! say! jump: arioka daiki, hey! say! jump: chinen yuri, hey! say! jump: yamada ryosuke, hey! say! jump: yaotome hikaru, series au: hikanoo-ariyama, genere: romantico, tabella: 12storie - ricorrenze, pairing: takachii, fanfiction: hey! say! jump, genere: fluff, pairing: hikanoo, tabella: 500themes, rpf, genere: au, warning: slash

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