Characters: Yuurei (sciamano); Arya (amazzone); Hailie (sentinella) Pairing: YuureixArya (Yuurya) Rating: Nc-15 | Yellow Warning: het (non explicit) Genre: Slice of Life; Comic; Words: 2030 Prompt: Tema Libero - max 1 a testa Note: secondo capitolo della fic (si può chiamare così?) pensata per essere una one-shot e divenuta magicamente una long perché primo, a quanto pare mi piace particolarmente scrivere scemenze, e secondo, quei due sono troppo belli assieme. Peccato che loro non lo sappiano. Disclaimers: i personaggi di Arya & Yuurei appartengono a caith_vision e iceddust e sono nati dal test del WRPG 2014 di maridichallenge Scritta per la terza settimana del COWT-5 di maridichallenge
Nelle puntate precedenti, Arya, Yuurei e Hailie, nel tentativo di raggiungere il loro prossimo dungeon, si erano lanciati nell'impresa di attraversare la desolata foresta di Ziligut, nota per essere abitata da una temibile sciamana con terribili poteri e ancor più terribili gusti per vestire. Dopo essere stati sorpresi da Kalona e aver tentato la fuga, il trio riesce a seminarla, ma senza uscirne incolume; una curiosa fattura ha investito in pieno lo sciamano e di striscio l'amazzone, trasformando il primo in una temibile creatura e la seconda in una bizzarra umana/tigre.
« Hailie. Calma. Mantieni la calma e tutto andrà bene. »
Si ripeteva la sentinella, come fosse un mantra, mentre faceva saltare lo sguardo dal lanuginoso cagnetto alla sexy tigrotta e viceversa, lanciando rapide e frenetiche occhiate anche fuori dalla caverna, come se stuoli di nemici stessero aspettando solo quel momento di debolezza per lanciarsi sul trio.
« non possiamo restare qui. Se Kalona ci sorprende siamo fregati. E se ci fossero dei banditi? E se cercassero di rubarci di tutti i nostri averi? e se dopo averci derubato cercassero di violentarci? E se dopo averci violentato decidessero di rapirci e venderci come schiave? Tu diventeresti un fenomeno da baraccone e io dovrei vendere il mio prezioso arco per pagarmi da mangiare e oh dei. »
No. Hailie non ce la stava facendo. Il suo discorso, sputato fuori al doppio della velocità umana a causa dell’ansia, stava prendendo pieghe sempre più macabre e assurde. Pieghe che Yuurei e Arya non ebbero il “piacere” di conoscere, il primo perché aveva prontamente ridotto ogni parola a dei “blablabla” inutili nel momento preciso in cui Hailie aveva parlato di averi perché davvero, quali averi? e la seconda perché era troppo impegnata a pensare a come rendere vantaggiose le loro trasformazioni e magari guadagnarci pure qualche soldo. E in ogni caso, non sembrava particolarmente preoccupata all’idea che Yuurei potesse restare così per sempre. Anche perché, oggettivamente, così era più carino.
« prendete le vostre cose. Camminando alla velocità di 15 kilometri orari forse potremmo tornare alla cittadina che ci siamo lasciati dietro in 10 ore. »
A quel punto le mani di Arya, rapide, artigliarono le spalle della sentinella per poi scuoterla con decisione.
« Hailie. Taci. Un’altra parola e ti mangio. » la voce dell’amazzone si fece largo a fatica nella gola, sporcando le parole con un suono gutturale che l’umana riconobbe essere un ringhio e che la fece trasalire dalla paura. « Partiamo domani. » concluse, e sancì la fine della frase mollandole le spalle di colpo e ritraendo gli artigli, per poi ghignare soddisfatta tra sé e sé nel vedere come riusciva a far intimorire la gente.
Sei diabolica! abbaiò Yuurei, ma quello che doveva essere un sonoro rimprovero fu più buffo che minaccioso. « oh, è così carino quando si arrabbia! » cantarono in coro, sognanti, dimenticando d’improvviso tutto il resto. Il cane roteò gli occhi, esasperato. ah, la mia reputazione. Sbuffò in un latrato poco convinto.
« Yuurei, basta cazzate. » sentenziò Arya nella sua direzione, e a quelle parole sia Hailie che la palla di pelo sgranarono gli occhi dalla sorpresa, ammutoliti.
« ma… capisci quello che dice? » domandò Hailie titubante, sconvolta ma anche speranzosa.
« no, ma conoscendolo avrà sicuramente detto qualcosa di stupido. »
... Ma l’importante era capirsi.
*********E finalmente venne la notte, col suo manto nero ricolmo di stelle, e dopo un’ora passata a organizzare i turni di guardia e a brontolare perché “Yuurei, dovresti restare così per sempre, avevamo proprio bisogno di un cane da guardia! ” e “ ma non può restare sveglio tutta la notte! “ e di conseguenza un’ altra ora passata a litigare su chi avrebbe dormito per prima abbracciata all’adorabile batuffolo - che tutti sembravano essersi dimenticati fosse stato umano fino a un paio di ore prima - il trio era riuscito finalmente a trovare un modo maturo e civile per risolvere la propria disputa. Tempo andato drasticamente perso, perché dopo il “ Ehi Fido, allora. Fai il primo turno di guardia, e poi decidi tu da chi andare per primo. “ di Arya, Yuurei si era offeso e, coda ritta e muso all’insù, aveva girato i tacchi ed era andato a fare le feste ad Hailie, solo per fare un dispetto all’amazzone.
Ma alla fine non dovette nemmeno decidere; dopo il proprio turno di guardia, passato acciambellato fuori dalla caverna e ritrovando la pace e la pazienza nella contemplazione della foresta e del cielo notturno, fu Hailie a proporsi di fare il turno successivo, essendo troppo in ansia per dormire. Inizialmente titubante, si convinse poi che se la reputazione lo avrebbe fatto dormire per terra al freddo, allora poteva andarsene al diavolo; il corpo di Arya, bagnato debolmente dal chiaro di luna e riverso sul lato accentuando le forme prosperose, sembra troppo morbido e invitante per resistervi. Si avvicinò a lei con passo felpato, raccogliendosi a osservare i tratti graziosi del viso, così familiari eppure così in contrasto con i suoi consueti modi di fare, che ogni volta lasciava che lo ingannassero, e qualsiasi astio nei suoi confronti spariva.
Con un gesto sorprendentemente delicato per lui, spinse il braccio quel tanto che bastava per intrufolarsi e rannicchiarsi tra esso e il petto come fosse un rifugio, vicino al seno. La tentazione di affondarvi il muso lo solleticò, ma poi si ricordò di tutte le volte che Arya aveva insinuato che fosse un maniaco come il proprio maestro. “non posso darle questa soddisfazione!” Pensò stizzito, rendendosi conto poi che doveva essere davvero messo male se litigava con lei persino col pensiero. Fu così che, fingendo di non esserne affatto dispiaciuto ma in realtà maledicendosi tra sé e sé, diede retta al proprio sconfinato orgoglio e stette ad una rispettosa distanza.
Ma nel sentire quell’intrusione Arya, non si sa quanto più o meno consapevolmente, lo fece più vicino a sé, gustandosi la morbidezza del pelo albino sulla pelle e il battere - divenuto d’improvviso molto più rapido - del piccolo cuoricino contro il proprio. Dischiuse le labbra e sussurrò qualcosa, che le sensibili orecchie del cane riuscirono tuttavia a cogliere.
« Yu… »
Yuurei si bloccò, trattenendo il respiro. “sta… sta sognando di me?” A quel pensiero una parte di sé gongolò estasiata. Il motivo era, ovviamente, perché stava pregustando il momento in cui glielo avrebbe rinfacciato e sarebbe forse riuscito a strappare una vittoria a quella disgraziata. Mica perché lo stava sognando …. No?
« mmmh … »
Lo sciamano si ritrovò di nuovo a trattenere il respiro, ed era sicuro che stavolta non era stato solo per sentirla meglio. Se avesse avuto delle guancie, nel sentire quei sospiri a dir poco ambigui era sicuro che sarebbero già andate a fuoco da un pezzo.
« mmmh …. Yulius »
no. NO. Quella... quella…
« SGUALDRINA! » abbaiò, senza riuscire a trattenersi. Arya trasalì un attimo, e con un occhio aperto e uno chiuso guardò male lo stupido sciamano che l’aveva assordata e ancora peggio, svegliata.
« se devi abbiare ai gatti, fallo fuori di qui. » esordì irritata, ma ancora con un piede nel mondo dei sogni, richiudendo subito gli occhi nel tentativo di riprendere da dove era stata interrotta. « Dov’ero rimasta … ah, si …. Mmmmh …. »
E lui stupido che per un attimo ci aveva creduto.
********L’alba arrivò più presto del previsto, investendo la caverna di luce prima timidamente, poi con sempre più vigore, costringendo il trio pian piano a svegliarsi per affrontare la loro giornata di cammino e di ricerca di una soluzione per far tornare Arya e Yuurei normali. Ma Arya non voleva aprire gli occhi. Era così piacevole il proprio giaciglio, sebbene fosse stato improvvisato da foglie secche e qualche indumento, e così morbido che sembrava lo stesse letteralmente abbracciando. si raggomitolò più vicina alla fonte di calore, avvicinandola a sé con le mani, e quando la sentì emettere un mugugno sommesso e rilassato si lasciò scappare un sorriso e lasciò che le proprie dita le pettinassero distrattamente … i capelli?
« Hailie, ti ho già detto che sono etero, potresti evitare di … » sbuffò Arya irritata, aprendo un occhio, ma quando al posto delle forme delicate di Hailie il proprio sguardo si scontrò contro forme ben più mascoline, che le cingevano la vita, Arya emise un urlò di sorpresa. « YUUREI! SEI UMANO! »
Lo sciamano si svegliò di soprassalto, scattando a sedere così velocemente da nemmeno rendersi conto di dove si stesse trovando il proprio viso pochi secondi prima. Si fece cautamente indietro, e in quel momento venne investito da un lampo di consapevolezza. Anzi, due. Il primo era che era tornato umano, e si prese un attimo per godersi la sensazione di avere delle mani, rigirandole con soddisfazione sotto i propri occhi, apprezzandone la sensibilità e l’elasticità dei muscoli.
Il Secondo fu meno piacevole.
« mi addormento un attimo e subito attenti alla mia purezza, che sciamano sei?! Altro che astinenza! Mi sento violata! » e si portò le braccia al petto in un gesto esageratamente teatrale.
« Ma quale purezza! Hai fatto versi strani per tutta la notte! Sgualdrina pure quando dormi! » umano da due minuti, e non solo sembrava non importare a nessuno, ma quell’arpia di donna era già riuscito ad irritarlo. Sconcertante.
Arya sbuffò, senza negare, ma optando per evitare elegantemente il discorso. « …. E intanto chi tra noi è quello nudo? Eh? »
Lo punzecchiò sulla coscia con un dito e lasciò scivolare lo sguardo su ogni centimetro di pelle nuda che riusciva a raggiungere, prima di andare a gustarsi il rossore imbarazzato che colorò le guancie del ragazzo non appena si era reso conto dello stato in cui era. Era davvero completamente nudo. Il tutto sotto lo sguardo malizioso e spudorato di Arya.
Fu così che fece la cosa che gli riusciva meglio.
« beh? Non ho nulla da nascondere, insomma, mi hai visto? »
ovvero vantarsi senza motivo.
Ma al contempo stava persino accennando un sorriso, ritrovandosi incredibilmente sollevato nel aver abbandonato ogni aspetto animale. Anche se non si poteva dire lo stesso della compagna.
« tu sei ancora mezza animale. Non capisco. » borbottò confuso, cercando di focalizzare lo sguardo unicamente sulle orecchie e la coda perché dannazione, Arya era sempre stata così attraente? O c’entrava sempre il maleficio della sciamana? « e io sono ancora nudo. dove sono i miei vestiti? » perché no, non era il caso di compromettersi e dare all’amazzone un altro motivo per punzecchiarlo.
« la cosa non mi dispiace. Potrei quasi prenderci gusto. » chiocciò soddisfatta e volutamente ambigua, con la lunga coda felina che ciondolava sinuosamente alle sue spalle, lasciandosi scappare quelle che sembravano proprio delle fusa. Perché insomma, Yuurei non si poteva proprio definire l’uomo dei suoi sogni - che per inciso sarebbe dovuto essere alto il doppio e magari più forzuto di lei - ma dire che non stava apprezzando quello che aveva sotto gli occhi sarebbe stato mentire.
« puoi smettere di fare la sgualdrina per un minuto?! non riesco a pensare! » sbottò irritato, fallendo al contempo nel suo tentativo di ritrovare con lo sguardo il proprio mantello da sciamano e iniziando a perdere la pazienza e il contegno.
« non ora che la mia skill seduzione ha fatto il level up! » esclamò estasiata. « e poi ammettilo, ti piaccio di più ora che sono mezza animale, razza di sciamano feticista. » dichiarò convinta, senza alcuna intenzione di fare un passo indietro in quella conversazione.
La verità di quella realizzazione colpì il ragazzo come uno schiaffo e si ritrovò senza parole. Boccheggiò qualcosa, e quando il suo sguardo passò dalla coda ondeggiante a seguire l’indice di Arya, che con voluta provocazione stava facendo scivolare sullo scollo della propria armatura, gli si mozzò visibilmente il respiro. Alla ragazza non servivano altre prove. « Non ci posso credere! Sei davvero un feticista! » e se lo annotò mentalmente nella lista di argomentazioni che riutilizzava tatticamente ogni qualvolta sorgeva un battibecco e voleva avere l’ultima parola.
Yuurei stava per controbattere a sua volta, ma le parole gli morirono in bocca, letteralmente. La figura umana del ragazzo venne risucchiata dalla luce, e la frase fu completata da un latrato concitato e rabbioso. L’intera scena era stata così rapida che Hailie aveva fatto appena in tempo a mettere piede nella caverna, assieme a Bubbolo, che era tornato da qualche spedizione con le guance ricolme di cibo, e assistere attonita allo spettacolo della sagoma di Yuurei che veniva inghiottita nel nulla e spariva.
« No! Yuu! Avremmo dovuto approfittarne finché eri umano! Chissà quando sarà la prossima volta! » esclamò contrariata l’amazzone.