"Tutto quello che so è che alle 13000h ho messo una Coppa di Budino Hunt nel frigo residenti, come mi è stato detto di fare e bla-bla-bla, e alle 1430h scendo bello pronto per il budino che ho pagato con i miei soldi e il budino non c'è e arriva Mc Dade tutto preoccupato e si offre di aiutarmi a cercarlo e bla-bla-bla, e tutto bene solo che questo
(
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io e DFW abbiamo un contenzioso in atto, per cui non mi posso pronunciare.
Comunque, negli USA è uscito il suo nuovo libro. Magari, ho pensato, ti andava di saperne di più (forse ne sai già e quindi io linko a vuoto):
www.boston.com/news/globe/ideas/articles/2003/10/26/approaching_infinity/
(intervista a DFW)
http://newyorker.com/critics/books/?031103crbo_books
(rece al libro, “Everything and More: A Compact History of 8”)
mi sono prodigato eh...mi sono prodigato
:)
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grazie della segnalazia!
(che ti ha fatto wallace?)
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Oh non mi ha fatto nulla. Soltanto che lo considero uno scrittore di grande talento e un uomo di notevole intelligenza (per quanto sembri un reduce dal Vietnam ancora in avamposto in qualche stato improbabile tipo Delaware e tenga i soldi dentro delle All Star Chuck Taylor semi disintegrate) il quale però dispiega questo talento in costruzioni virtuosistiche che in sostanza non m'insegnano nulla più di quanto già non sappia sul mondo.
Il motore parodistico e cospiratorio di certa narrativa americana postmoderna, mi dà l'impressione di una complessità immotivata, o quantomeno di una complessità "altra" rispetto a quella che mi pare governi il mondo (nella sua oligarchia segreta)
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