Siccome non ho una mazza da fare, riprendo a postare un pò di vecchie fic XD
Fandom: Harry Potter;
Pairing: Seamus/Severus;
Rating: NC17;
Genere: Erotico, Romantico;
Warning: Post 5°libro, Sesso descrittivo, Slash (“Uso improprio di birra” è un avvertimento? XD);
Beta:
Narcissa63;
Summary: La birreria si trovava a Diagon Alley, quasi all’incrocio con Nocturne Alley ed era frequentato da gente di ogni tipo…gente magica, ovviamente. Maghi rispettati - chi più, chi meno - ragazzi in età da Hogwarts, folletti, goblin…In poco tempo si era fatta la fama di miglior Birreria della Londra Magica ed il nome, sull’insegna in legno, scritto in vivaci lettere scarlatte, rispecchiava ciò che quel posto rappresentava, per tutte le persone che vi entravano: Il Rifugio.
Note: Ok, ok, lo so, il pairing è delirante, ma ha il suo perché. Chi mi segue, o ha già letto qualche mia fic, sa che io ADORO le coppie poco convenzionali e, dopo aver scritto una Remus/Severus, la mia geniale beta e carissima amica Narcissa63 ha deciso di mettermi alla prova e propormi, via e-mail, qualche paring “particolare”....questo era di certo il più assurdo! Roba che quando l'ho visto scritto avevo gli occhi come due piattini e mi chiedevo come le fosse venuta in mente una cosa simile! Nella mia povera testolina continuava a ripetersi la domanda “Come picchio si può scrivere una storia su questi due, insieme??!” e, mentre la domanda vorticava peggio dei ricordi in un pensatoio...la trama è venuta fuori da se! Spero che risulti originale, piacevole da leggere e non vi facciate spaventare dal paring inconsueto ^^
Ringrazio tantissimo Cissy per il betaggio spettacolare e la pazienza che ha nel correggere i miei ORRORI...e le mie due carissime socie melancholia e Fanny80 per tutto il sostegno morale! Grazie infinite, vi voglio bene! >___<
Nonostante questo pairing sia stato proposto da Cissy, ho una dedica molto importante da fare ad una persona a me carissima…A lei che è sempre la prima a leggere i miei vaneggiamenti, quando ancora non sono altro che carta e graffite, lei che ha una fissa per le relazioni alunno-professore, lei che è la prima persona con cui sono entrata in un pub e mi ha fatto bere alcolici, lei che mi ha fatto conoscere la bellissima canzone che fa da introduzione a questa fic. Lei che sarebbe la degna nipotina di Voldemort ed è la dea di tutti i bambini. Lei che, se io fossi James Potter, sarebbe Sirius Black. Lei che, in “materia alcolici”, potrebbe fare concorrenza a Seamus Finnigan e, acida come un limone, sarebbe capace di far scappare via, in lacrime, Pansy Parkinson. Lei che grida ‘Serpeverde’ da un chilometro di distanza e - fatta di ossidiana, castagno e ambra - sembra dipinta con i colori della nostra terra. Lei che stava per picchiare una ragazzina che ci ha scambiate per una coppia e mi tira sul lato interno della strada quando qualche cretino mi suona il clacson e ci prova con me. Lei che durante i temporali si nasconde sotto le coperte ed è una delle persone più coraggiose che io conosca. Lei che è più di un’amica, di una sorella e, in casa mia, è considerata quasi una cugina acquisita. Lei che, in 7anni, è cresciuta con me, davanti ai miei occhi e non si rende conto di quanto è diventata bella. Lei che semplicemente c’è…sempre e comunque. Lei che è una persona molto migliore di me, il genere di donna che vorrei essere, di cui ci sarebbero mille cose da dire e su NA è registrata come gattoNero.
SPOILER: Non tiene conto del 7°libro e, solo in parte, del 6°.
Il Rifugio.
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano.*
Gli affari del locale andavano bene. Seamus l’aveva aperto due anni prima, in società con il suo più caro amico, Dean Thomas, l' arredatore più richiesto di tutto il Mondo Magico.
La birreria si trovava a Diagon Alley, quasi all’incrocio con Nocturne Alley ed era frequentato da gente di ogni tipo…gente magica, ovviamente. Maghi rispettati - chi più, chi meno - ragazzi in età da Hogwarts, folletti, goblin…In poco tempo si era fatta la fama di miglior Birreria della Londra Magica ed il nome, sull’insegna in legno, scritto in vivaci lettere scarlatte, rispecchiava ciò che quel posto rappresentava, per tutte le persone che vi entravano: Il Rifugio.
Un luogo dove svagarsi, rilassarsi e dimenticare, almeno per un po’, l’amarezza della vita.
Il locale aveva l’aspetto del classico Pub inglese: pavimento in parquet, massicci tavoli rettangolari in legno scuro e, qua e là, alcuni tondi che,in realtà, erano solo grosse botti lucidate attorniate da alti sgabelli. I muri, in gesso bianco, erano coperti sino a metà da mattoni di cotto mentre, sulla parte superiore, erano appese maioliche con stemmi di birre, qualche foto, striscioni Grifondoro, coi classici colori rosso-oro o gagliardetti irlandesi, come il proprietario. In mezzo a tutta questa baraonda cromatica campeggiava, debitamente incorniciato, il Diploma di Magia intestato a Seamus Jack Finnigan. In fondo alla birreria si trovavano anche un paio di tavoli da biliardo, un luminoso e moderno juke-box, che suonava musica sia magica che babbana e persino un angolo per il tiro a freccette.
A poco più di vent’anni Seam era un bel ragazzo che serviva allegramente alcolici e simpatiche chiacchierate, sul lucido bancone di noce del SUO Rifugio. Sì, si sentiva davvero felice e soddisfatto del proprio lavoro!
La guerra gli aveva fatto mettere un po’ la testa a posto, facendolo diventare più responsabile e meno avventato però, il suo carattere, era rimasto il solito: gioviale ed alla mano, l’ideale per gestire un Pub.
Un uomo si sedette su uno degli alti sgabelli di fronte al bancone ed il Grifondoro, concentrato a lucidare un bicchiere, chiese automaticamente: -Cosa ti do, amico?- Ammutolendo perche' trafitto da due occhi d’ossidiana, una volta che ebbe alzato lo sguardo.
Quando era stato?
All’inizio del suo sesto anno ad Hogwarts, forse, che Seamus aveva scoperto quell’insana passione.
Una notte stava gironzolando per il Castello, coperto da un Incantesimo di Disillusione. Ad un tratto, nel silenzio, aveva avvertito un fruscio e si era bloccato a metà di un passo, appiattendosi contro il muro, riconoscendo subito il familiare svolazzare da pipistrello del mantello nero del Professor Piton. Curioso come era sempre stato, lo aveva seguito.
L’uomo si era fermato di fronte ad una statua di Paracelso e, dopo aver sussurrato qualcosa, la scultura si era spostata, rivelando un accesso. Il ragazzo era riuscito ad infilarsi nel varco, prima che si chiudesse, immaginando di trovare, al di la, chissà cosa…un laboratorio segreto, un' alcova, persino le prove (tutte ipotetiche) dell' appartenenza di Piton al Lato Oscuro…invece c'era, molto più semplicemente, un bagno. Più bello e splendente del Bagno dei Prefetti - in cui Seamus si era 'infrattato' alcune volte con Annah Abbott, la Prefetto Tassorosso - era il bagno riservato ai Professori.
Quella stanza era davvero uno spettacolo: interamente piastrellata di marmi rosa antico e con la vasca - quasi il doppio di quella del Bagno dei Prefetti - incassata nel pavimento e riempita di acqua profumata proveniente da anfore in porcellana dorata. Queste erano sorrette dalle braccia di alcune statue in marmo bianco, dalle fattezze di splendide dee semi-vestite da veli. Le sensuali sculture erano poste agli angoli ed al centro della vasta piscina.
I muri erano rivestiti di specchi, che andavano dal pavimento al soffitto e, su quest'ultimo, era impresso lo stesso incantesimo di quello della Sala Grande, quindi, rifletteva il cielo esterno.
I vapori dell’acqua creavano una piacevole nebbiolina profumata…perso ad osservare quell'incredibile scenario, il ragazzo non vide il Professore liberarsi dei vestiti ed immergersi nell'ampia vasca.
La sua attenzione, però, venne catturata nuovamente da questi quando riemerse dal liquido schiumoso, mostrando il petto bagnato e ben tornito e portandosi indietro i capelli corvini con le mani affusolate.
Al giovane quasi sfuggì un gemito. Merlino, quello non poteva essere Severus Piton! Non era possibile che l’uomo nascondesse un corpo simile, sotto l’angusta toga da Mago!
Il docente si voltò di spalle, mostrandogli una schiena grande e forte, con i muscoli delineati, che guizzarono intorno alle scapole quando diede alcune bracciate. Lo vide Appellare una boccetta dai propri vestiti con un Incantesimo silenzioso e poi passarsi, tra i lunghi capelli, un liquido ambrato che, dal profumo, il Grifondoro identificò come olio di mandorle.
Oddio, quindi Piton non aveva i capelli unticci di sua natura! Semplicemente esagerava col dosaggio!
Seamus c’era quasi rimasto secco, sentendo una familiare contrazione al basso ventre ed i pantaloni farsi sempre più stretti. Con attenzione, il ragazzo aveva lasciato il bagno, fuggendo verso il proprio dormitorio.
Godric benedetto, si era eccitato! Per un uomo…per Piton!!
Aveva avuto bisogno di una lunga sessione di autoerotismo per darsi pace ed era quasi andato in autocombustione spontanea quando, il pomeriggio seguente, aveva rivisto il Capocasa Serpeverde a lezione di Difesa ed aveva immaginato di essere preso dall'Insegnante, proprio lì, sulla cattedra, davanti a tutta la classe.
Da allora il Professore era apparso sempre più spesso nei suoi sogni, la notte, e nelle sue fantasie, il giorno, regalandogli gli orgasmi più violenti, ma anche meno appaganti, della sua giovane vita.
Seamus guardò, completamente spiazzato, la materializzazione di tutti i propri sogni erotici arrivata nel suo locale, poco prima dell’orario di chiusura, sulle sensualissime note di ‘Hold me, Trell me, Kiss me, Kill me’ dei suoi amati U2.
-Buonasera, signor Finnigan- Lo risvegliò l’uomo, con la sua solita voce piatta e controllata.
-Buonasera, Professore! E’ un piacere rivederla, come sta?- Chiese, con voce un po’ tremolante.
Osservando l’aspetto del Docente, il ragazzo si domandò se non fosse davvero uno dei suoi sogni. Infatti, dato il caldo periodo delle notti d'agosto, sotto il leggero mantello nero, al posto dell'austera veste da Mago, l'uomo indossava una semplice maglia a dolce vita verde cupo e pantaloni dal taglio classico, grigio piombo, che valorizzavano la sua figura elegante.
-Come sempre…- Rispose Severus in modo incolore, osservando il suo ex-allievo, vestito di una sgargiante camicia rosso sangue ed aderenti pantaloni di pelle neri, che fasciavano le gambe snelle e il sedere sodo come una seconda pelle -La sua esuberanza non è cambiata di una virgola, vedo- Aggiunse.
-Su via, Signore, mi dia del tu! Non siamo più alunno e docente ed io non sono più un ragazzino…- La voce gli era venuta fuori bassa e sensuale, come un riflesso condizionato.
-Allora hai intenzione di fare il tuo lavoro o stiamo qui a parlare tutta la notte?- Chiese Piton, acido.
Ma l'irlandese notò che, nonostante tutto, gli aveva dato del ‘Tu’ come richiesto.
-L’uno e l’altro, se vuole! Cosa posso servirle?-
-E’ il tuo locale, Finnigan. Cosa mi consigli?- Replicò il moro.
-Per un Serpeverde come lei?! Ho quello che ci vuole!- Affermò il giovane, con un occhiolino molto sexy.
Da sotto al bancone prese un piccolo calice di cristallo e dalle mensole alle sue spalle una bottiglia di vetro colma per tre quarti di un brillante liquido color smeraldo. Versò una piccola dose del distillato, poi posò sopra al calice un cucchiaio forato e su di esso una zolletta di zucchero. Dal frigo lì accanto prese dell’acqua ghiacciata e con essa allungò il distillato, facendo sciogliere la zolletta e, infine, mescolò il tutto, creando un drink spumoso e leggermente opaco, dal forte odore di erbe.
-Una Fata Verde per il signor Piton- Annunciò con un brillio malizioso negli occhi, posando il calice su di un sottobicchiere in terracotta smaltata.
L’uomo ispirò il profumo del distillato distinguendo, grazie alla sua esperienza, l’odore delle varie erbe: -Anice, artemisia, veronica, issopo…vuole ubriacarmi con l’Assenzio?- Domandò, con l’ombra di un ghigno sulle labbra sottili.
-Ammetterà che le si addice, spero- Replicò il ragazzo, posando i gomiti sul bancone e sporgendosi verso di lui.
Il corvino si limitò a rivolgergli un' occhiata meno dura, assaporando un sorso del drink ed il gusto, perfettamente bilanciato,dei vari ingredienti.
Un uomo sulla trentina si accomodò ad uno sgabello di distanza da Severus esclamando un allegro: -Ehi, ragazzaccio!- All’indirizzo del bel barista.
-Jim, vecchio lupo di mare!- Rispose questi, stringendogli calorosamente la mano -Ti fai rivedere, finalmente!-
-Bello, lo sai che viaggio spesso, per lavoro. Ma oggi si festeggia, tra due mesi mi sposo!- Giubilò il nuovo venuto.
Sev storse la bocca a quel fare chiassoso.
-Ti sei fatto incastrare, alla fine!- Rise il bruno, servendo al compare un enorme calice di Burrobirra fumante -Ti organizzerò l’addio al celibato!- Ammiccò, per poi dirigersi da un altro cliente pronto a saldare il conto.
-Allora, com’è il drink?- Chiese poco dopo Finnigan, tornando dal proprio ex-Professore.
-Non male- Minimizzò questi bevendolo lentamente, in modo che l’alto tasso alcolico non gli desse alla testa.
Il ragazzo osservò affascinato i movimenti fluidi e misurati dell’uomo più grande: -Cosa la porta qui?-
-Niente di particolare- Rispose l’interpellato e con sua sorpresa l’altro ghignò.
-Tutti vengono qui per qualcosa, Signore, non ho scelto a caso il nome del mio locale- Spiegò quietamente.
-Dovevo sbrigare degli affari a Nocturn Alley e mi è venuta sete-
Il Grifondoro sorrise di nuovo...neanche questa era una vera risposta, ma non gli mise fretta: -Come stanno Harry e Draco? E’ da un po’ che non li vedo…- Cambiò discorso.
Il Serpeverde sbuffò: -Il mio esuberante figlioccio ed il suo ‘ragazzo’…sono in vacanza ai Caraibi- Il suo viso era contorto in una smorfia sprezzante, ma Seamus riuscì a leggere l’affetto nel suo sguardo color ossidiana.
-Beati loro!- Commentò.
-Niente fidanzata, Finnigan?- Buttò lì il Professore.
-Non una fissa, cerco ancora la persona giusta- Replicò questi, felice di quell’interessamento -E lei?- Si azzardò a chiedere.
L’uomo arcuò un sopracciglio: -Per caso, vedi qualcuno di interessato, alle mie spalle?-
-No, non alle sue spalle…- Ma di fronte si! Completò fra se -Mi scusi un attimo…- Aggiunse, allontanandosi per stilare il conto agli ultimi clienti.
Era ormai molto tardi ed il locale andava svuotandosi velocemente.
L'irlandese si concesse finalmente una pausa, sedendosi accanto al proprio sogno proibito.
-Se non va di fretta, le andrebbe una partita a biliardo?- Lo invitò.
Severus lo osservò per qualche secondo stupito dal fatto che il ragazzo cercasse in quel modo la sua compagnia e, dato che non aveva di meglio da fare, annuì con un gesto secco.
-Non vorrai star seduto accanto a me senza bere, spero- Disse il Docente.
-Ha ragione- Convenne il Grifone, osservando l’ultimo cliente lasciare il locale.
Con un colpo di bacchetta sigillò la porta d’ingresso e voltò il cartello ‘aperto-chiuso’ agganciato alla maniglia. Dopo di che Appellò una bottiglia di Burrobirra da sotto il bancone e la stappò.
-A me un super alcolico e per te niente o quasi?- Domandò l’uomo quietamente.
-Sono irlandese, cosa c’è di meglio di una Burrobirra?- Esclamò il bruno con finto tono indignato.
L'Insegnante scosse il capo con falsa disapprovazione e l’ombra di un sorriso aleggiò sulle sue labbra . Doveva ammettere che la compagnia di quel ragazzo non fosse affatto sgradevole.
-Allora cosa mi dice di lei, Professore?- Chiese Seam.
-Cosa dovrei dirti di me?- Sev inarcò un sopracciglio.
-Beh…per esempio: come va il lavoro? Cosa fa ora, d’estate?-
-Il lavoro è sempre il solito: pieno di marmocchi petulanti e privi della ben che minima voglia di studiare…a parte pochi eletti. Ed ora che la scuola e' chiusa per le vacanze, finalmente posso godermi il meritato riposo a casa mia- Raccontò, con fare distaccato.
Il Grifondoro sorrise come se avesse appena carpito all'altro un segreto essenziale.
-Mi pare che gli affari ti vadano bene- Osservò Piton.
-Si, non mi lamento- Affermò Finnigan con l'espressione appagata di chi ama il proprio lavoro -Il Pub e' aperto sino a notte tarda, conosco gente interessante, scopro un immensa quantità di pettegolezzi e dormo tutta la mattina nell’appartamento qui sopra. Ho anche alcune stanze che affitto saltuariamente- Raccontò a sua volta, giulivo.
-Decisamente la vita che fa per te- Convenne Severus.
Si, era proprio vero, si disse Seamus. Occuparsi del locale per quasi tutta la notte, gli faceva persino dimenticare che non c’era nessuno a casa ad aspettarlo ed, oltretutto, aveva la scusa del ‘lavoro come amante fisso’ quando i suoi amici, tutti felicemente accasati, gli chiedevano se uscisse con qualcuno.
-Allora questa partita?- Domandò, infine, rimettendosi in piedi e liberandosi del mezzo grembiule che gli copriva la vita.
Gironzolando intorno al tavolo da biliardo, recuperò tutte le palle e sistemò il triangolo.
Lo sguardo del Docente venne catturato dalle sue gambe e dal sedere sodo, che i pantaloni di pelle facevano risaltare.
Che diavolo stai facendo, Severus?! Si rimproverò mentalmente. E’ un ragazzino! Un tuo ex alunno per di più! Tentò di dissuadersi.
Ma Seamus non era più un adolescente già da un bel pezzo, come testimoniavano i suoi vestiti indecentemente attillati.
Non osservare le curve delle sue natiche, così gentilmente messe in mostra quando spaccò, fu impossibile. Severus diede fondo a tutto il suo proverbiale autocontrollo ed al suo talento di spia, per fingere indifferenza e giocare con attenzione.
Man a mano che Seam girava attorno al tavolo cercando la giusta angolazione di tiro, sfiorandolo sempre molto casualmente ed accarezzando distrattamente la stecca dall’alto al basso e viceversa, Piton sentiva la propria temperatura corporea aumentare gradualmente, complice anche la Fatina Verde e le birre che il giovane barista continuava ad Appellare per entrambi.
Il ragazzo lo stuzzicò sino all’esasperazione.
-Fa proprio caldo stanotte…- Ansimò Finnigan, slacciandosi due o tre bottoni della camicia e scoprendo, così, buona parte del petto glabro. Si portò nuovamente la bottiglia ghiacciata alle labbra carnose ed una gocciolina di liquido ambrato sfuggì al suo controllo scendendo, birichina, a solcargli il mento, il collo e le clavicole.
Il Professore ne seguì sfacciatamente il percorso con lo sguardo e l'altro, notandolo, raccolse la goccia con l’indice e tracciò il percorso inverso, sino a portare il dito alla propria bocca.,
L’uomo deglutì celando, con abilità, la propria inquietudine…ma i Grifondoro sono famosi per la loro temerarietà e Seamus, certamente, non faceva eccezione!
Il ragazzo slacciò gli ultimi bottoni, esponendosi così completamente allo sguardo color ebano, avanzò di qualche passo e, fingendo di barcollare, finì addosso al Pozionista premendo la propria bollente erezione sul suo fianco. Recitando egregiamente, ridacchiò al suo orecchio e vi soffiò il proprio fiato caldo: -Temo di essere un po’ brillo…- Poi sfregò impudentemente le labbra sul suo collo, aspirando il profumo dei suoi capelli e risalì la mascella sino a catturarne le labbra.
-Sei proprio ubriaco, Finnigan- Lo corresse Piton tentando di respingerlo, in modo neanche troppo convincente.
-E’ da quando ti sei seduto davanti a me, al banco, che ce l’ho più duro di un sasso. Ti desidero da ANNI…- Sibilò l' irlandese, premendo con prepotenza la sua bocca su quella dell'altro.
Severus mugolò, suo malgrado, rispondendo con passione all’assalto.
Era da molto che non si sentiva attratto da qualcuno in quel modo. Poggiò le mani sulla sporgenza delle sue anche risalendone, quindi, i fianchi sino al petto dove stimolò i capezzoli già turgidi con i pollici.
Seam ansimò, scosso da brividi simili a scariche elettriche: -Scopami…- Supplicò, prima di reclinare indietro il collo, cedendo al vortice di sensazioni devastanti.
Il Pozionista scese a leccargli la giugulare, rimarcando la scia di quella goccia istigatrice, sino a prendere un capezzolo del giovane tra le labbra e passare le mani dietro alle sue cosce, palpando poi il sedere sodo e strappandogli un gemito. A quel punto lo spinse contro la sponda del tavolo, facendolo accomodare su di esso.
Il ragazzo lo afferrò per la nuca richiamando la sua bocca con esigenza e scalciò via le scarpe mentre, le abili mani del Docente, attaccavano la sua cintura facendolo sospirare di sollievo. Praticamente gli strappò i pantaloni di dosso, preso da una frenesia quasi selvaggia ed il compagno gli restituì il favore, eliminando la sua maglia prima di posargli la bocca sul collo e succhiare avidamente, smanioso di assaggiarlo.
Il Grifone si sentiva ubriaco, ma non di alcool, bensì del sapore…dell'odore dell'altro…quasi gli girava la testa. Il respiro già affannato, il cuore in gola, le mani tremanti…ogni parte del suo corpo era divenuta ipersensibile agli stimoli, di qualsiasi genere essi fossero.
L’aveva desiderato talmente tanto che ora gli pareva un sogno, ma mai, MAI una sua fantasia era stata tanto intensa!
Gemette senza nessun motivo apparente quando l’amante, semplicemente, prima lo baciò su uno zigomo e poi lo guardò intensamente negli occhi.
-Tutto bene?- Chiese Sev, sollecito, vedendolo così sconvolto.
Era accaldato, scosso dai brividi, persino il petto si stava arrossando…ed avevano appena cominciato!
Seam tentò di parlare, ma la sua gola sembrava incapace di articolare altro che gemiti. Annuì e, dopo aver deglutito a fatica, mormorò: -E’... è solo che…io…ti desidero così tanto…non credo di resistere ancora a lungo- Ammise imbarazzato.
L'Insegnante rimase momentaneamente basito. Non aveva dato credito alle parole del suo ex allievo, poco prima...si dicono tante idiozie durante il sesso! Però, una plateale reazione fisica, come quella dimostrata da quel sensuale giovane, non si poteva fingere…nessuno lo aveva mai desiderato così prima d’ora…fu colpito da una piacevole sensazione di calore allo stomaco, come un’esplosione di fuochi d’artificio.
Si perse in una carezza dolce tra i soffici capelli castani e si concesse un ghignetto, prima di asserire: -Allora...sarà il caso di soddisfarti subito e poi...fare con calma-.
Scese con una scia di baci dalla sua tempia sinistra alla mascella, al collo, al petto, all’addome…ogni bacio, asciutto e soffice, scatenava una nuova scossa al corpo del bel barista ed il Professore se ne scoprì deliziato. Puntò gli occhi d'opale in quelli indaco del compagno mentre sfilava, con esasperante lentezza, i suoi boxer aderenti. Subito dopo si chinò a baciarne il basso ventre e, quindi, la piega delicata dove l’interno coscia si congiungeva all’inguine, per poi morderlo piano e leccarlo con piccoli e veloci colpi di lingua, alternati a lunghe e lente lappate.
-Hai…intenzione di…farmi venire così?- S’informò il suo giovane amante, con voce spezzata.
-Potrei riuscirci?- Domandò lui di rimando, con fare interessato.
-E’ possibile…- Confessò l' irlandese emettendo un gemito bisognoso quando, improvvisamente, l’altro prese in bocca il suo membro, risucchiandolo quasi tutto.
Totalmente rapito da quest'ultimo assalto erotico, a Seam bastò poco, davvero poco, per venire, travolto dall'orgasmo più forte ed appagante mai avuto prima. L’urlo selvaggio che emise risultò sconcertante persino alle proprie orecchie…neanche fosse al suo primo pompino! Si sentì quasi patetico quando, sconvolto ed ansimante, si appoggiò al corpo dell’uomo più grande che lo abbracciò, accarezzandogli i capelli e lasciando che si riprendesse.
Seamus cercò le sue labbra dopo qualche secondo. Il bacio, che sarebbe dovuto essere bramoso ed eccitante, risultò invece sensuale e lascivo. Le lingue si intrecciarono senza fretta, languide e stuzzicanti, mentre si aggrappava alle spalle forti del suo esperto amante, immergendo le mani tra quei folti capelli corvini, donandoglisi completamente ed emettendo, in modo accattivante, dei soffici ed incoscienti miagolii.
Severus lo fece scendere dal tavolo e lo fece piegare su di esso, a novanta gradi. Con un movimento fluido si inginocchiò dietro di lui, gli sollevò la camicia, che ancora copriva le sue spalle e ne baciò il punto incurvato in cui la schiena si congiungeva al sedere.
Il ragazzo tremò di anticipazione, quasi non osasse sperare tanto e sussultò quando le mani del compagno gli separarono i glutei, scendendo a baciare e leccare il solco tra di essi.
All'improvviso il Professore pose le labbra dischiuse sulla sua apertura e la succhiò, per poi stuzzicarla con la lingua. Il Grifone, involontariamente, contrasse i muscoli per il desiderio mentre l’eccitazione già tornava a montare e, di rimando, il corvino affondò leggermente in lui la punta guizzante, forzando quell’accesso invitante e godendo dei gemiti acuti che ottenne in risposta, continuando a mangiarselo vivo.
Le braccia incrociate, su cui il ragazzo posava la testa, si allungarono e le unghie graffiarono il sottile tappeto verde che ricopriva il piano del tavolo da biliardo mentre alcune palle, involontariamente spostate, rotolarono sino a finire in buca. Sopraffatto dal piacere, le sue gambe cominciarono a tremare e si ritrovò a supplicarlo senza sosta, tra un ansito e l’altro, gratificando immensamente l’ego dell’uomo più grande.
Finnigan si voltò a guardare l'amante, con gli occhi lucidi dal piacere: -Severus…ah…ti prego!-
-Cosa vuoi che faccia?- Chiese bastardamente il Serpeverde, come se l’altro non l’avesse già supplicato, più che a sufficienza, di scoparlo.
-Qua…qualunque cosa…però ADESSO…oh…ti prego!!- Smozzicò, tra un gemito e l’altro.
Il Docente si rialzò soddisfatto e l’aiutò a risalire sul tavolo, stendendolo su di esso, con il bacino sulla sponda alta e le gambe divaricate, a penzoloni.
Il Grifondoro portò indietro le braccia ancorandosi alla sponda opposta ed osservò, fremente, l’amante slacciarsi i pantaloni ed abbassarli insieme ai boxer, esponendosi al suo avido sguardo azzurro.
Gemette, incredulo, quando lo vide afferrare rapidamente la bottiglia di birra, ormai calda, per utilizzarla come lubrificante sul proprio membro; di fronte a quel gesto, altamente erotico, il suo sesso ebbe uno scatto e stillò copiose gocce di pre-orgasmo, palesando, così, tutta la sua approvazione.
L'inebriante odore di cera che saliva dalla superficie in legno accentuava ogni altro profumo, avvolgendo i suoi sensi come una droga.
Severus portò due dita alla sua apertura, già rilassata dal trattamento di poco prima, per prepararlo ancor di più ma l'altro si divincolò con forza, scuotendo la testa negativamente: -Adesso!- Quasi ringhiò, esasperato.
Il Pozionista ravviandosi le ciocche corvine che gli erano scivolate sugli occhi, colpì con una mano la lampada sopra le loro teste, facendola ondeggiare e creando un eccitante gioco di luci e ombre. Quindi, chinandosi nuovamente su di lui, accontentò la sua disperata richiesta affondando nel suo calore soffocante. Il suo ansito d’appagamento si rispecchiò in quello del compagno, che incrociò le gambe dietro la sua schiena attirandolo a se, incurante del dolore. Sotto suo stesso incitamento, cominciò a scoparlo a ritmo sostenuto, sbatacchiando il suo corpo come un panno steso, con colpi secchi e quasi brutali, pienamente approvati dal ragazzo che, se non fosse stato per quel leggero dolore, avrebbe perso ogni contatto con la realtà, andando completamente alla deriva.
Piton neanche sapeva da quanto non desiderava tanto intensamente una persona. Vedere quel giovane donarsi a lui interamente e con un tale impeto, lo aveva stroncato, abbattendo le sue barriere. Sentirsi così bramato lo aveva fatto sentire bene, in qualche modo ‘giusto’, gratificato di ogni sacrificio, perdonato di ogni colpa.
-Ti…piaccio davvero…così tanto?- Si ritrovò a chiedere conferma, travolto dall’intensità del momento.
Finnigan urlò perché, con l’ultima, profonda spinta, l'altro aveva centrato in pieno il suo punto più sensibile: -Non hai idea di quanto…e…DA quanto!- Esclamò, inarcandosi all'affondo seguente mentre la luce sopra di loro, danzando sul suo corpo, ne sottolineava ogni muscolo teso.
-Mi stai…anf…togliendo ogni freno…vuoi farmi impazzire?!- Ansimò Sev aumentando il ritmo.
-Oh cazzo, si!- Gridò Seamus, quasi senza riuscire a distaccare le parole -Fa di me…AH…ciò che vuoi!-
Non aveva che da chiedere! Pensò il Professore
L'irlandese valutò la probabilità che il giorno dopo non sarebbe riuscito neanche a sedersi, ma…Merlino, se ne valeva la pena per sentirsi così!! Il suo corpo pareva essersi trasformato in un unico, intenso e liquefatto ammasso di piacere.
Quando poi, l’amante, prese il suo membro in mano accarezzandolo con decisione, all’unisono con le spinte, il ragazzo perse coscienza di ogni cosa all’infuori delle sensazioni sconvolgenti che si susseguivano in ogni sua fibra, scoppiando in lui come granate. Era talmente stravolto da non riuscire neppure più ad avvertire la sensazione bruciante creata dallo sfregamento della sua pelle nuda, contro il tappeto ruvido che ricopriva il tavolo da gioco. Anche i suoni della notte estiva, simili a musica e risate, che provenivano dall'esterno del locale, non erano che un ricordo lontano. L’orgasmo esplose senza preavviso ed il Grifondoro venne copiosamente, riversandosi nella mano del compagno, mentre gridava il nome del proprio sogno non-più-così-proibito.
Percepì a malapena il calore del seme di Severus riempirlo poco dopo e quasi non registrò il gemito roco che l'altro emise. Sentì chiaramente, però, il peso del suo corpo divino accasciarsi su di lui quando Piton si rilassò, posando la testa sul suo stomaco.
Il tempo parve dilatarsi, scandito solo dai loro ansiti e dai battiti accelerati dei loro cuori. La musica del juke-box si era interrotta, in un momento non ben precisato. Tutte le luci del locale erano spente, tranne la lampada sopra di loro, ormai immobile e quelle più piccole affisse tra gli scaffali, dietro al bancone.
Il giovane intrecciò le dita tra i capelli corvini del compagno, ravviandoli con delicatezza: -Resta qui con me- Propose.
-Il tavolo è così comodo?!- Chiese beffardamente il Pozionista.
L'altro ridacchiò con leggerezza: -Non tanto, a dire il vero. Ma il mio letto, di sopra, si- Rispose tra il serio ed il faceto -Non hai nessuno ad attenderti, no?- In questo erano esattamente uguali.
-Per stanotte?- Domandò il Professore, capendo la tacita implicazione.
-E per ogni altra notte della tua vita- Rispose dolcemente il suo ex-alunno.
FINE.
*La frase d’introduzione è tratta da ‘A te’ di Jovanotti.
Potete trovarla anche su:
EFP;
Nocturne Alley;