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meme:
Making Off
Breathless chiesto da
leliwen :
Solitamente io non ho grandi problemi con la scelta dei titoli, in genere le mie fic vengono alla luce già con il proprio nome, oppure lo decido durante la stesura. Questa storia in particolare è nata a partire dal titolo e tutta la trama ruota attorno ad esso.
Io non conosco bene l’inglese e nemmeno lo amo più di tanto - voi direte giustamente: il solito parere dell’ignorante - fatto sta che sono italiana e scrivo in italiano per un pubblico italiano; ragion per cui non vedo un ragionevole motivo per utilizzarlo e, solitamente, lo evito come la peste, a prescindere che si tratti di titoli, nomi originali o perfino testi di canzoni - se devo citare la strofa di un brano inglese, la cito tradotta. Quindi, capita molto raramente che io usi l’inglese e questa è una delle poche eccezioni.
Dopo tutta questa solfa, voi vi starete chiedendo: perché? Ebbene, il motivo è che amo la parola “Breathless”; per qualche motivo la trovo deliziosa, forse per il suo significato - senza fiato - oppure perché trovo adorabile che una sola parola possa contenere un concetto simile, così ampio ed evocativo.
Fatto sta che stavo ascoltando l’
omonima canzone dei The Coors ed all’improvviso ho visto - vivida come se ce l’avessi davanti - la Sala Comune di Grifondoro fumosa, gremita di gente ed illuminata da luci impazzite, e Sirius Black in tutto il suo splendore scendere le scale dei Dormitori.
Da quella scena comincia la fic.
Sapevo che il coprotagonista sarebbe stato Regulus, ne ero certa perché, nessuno più di lui, potrebbe rimanere senza fiato di fronte a Felpato. Inoltre ho scelto il suo punto di vista, e non un narratore esterno o lo stesso Sirius, perché sapevo che Reg avrebbe dato un taglio particolare alla storia; introspettivo, brumoso, spaesato ed avido… avido di Sirius, avido di ossigeno.
Potrei stare delle ora ad annoiarvi sulla scelta del pairing, vi dirò solo che adoro questi due personaggio, insieme ancor più che separati e c’è qualcosa di elettrico nel loro rapporto, che ho cercato di rendere per tutta la fic. Qualcosa di così strappato e compromesso che può essere rimesso insieme solo dal contatto fisico, ed ho cercato di tenermi sempre sul filo del rasoio per cogliere proprio quell’elettricità.
Infatti credo che, in tal senso, la scena più significativa sia quella in cui, mentre ballano, Sirius copre gli occhi di Regulus con una mano, come se avesse paura del suo sguardo, come se temesse che possa cogliere qualcosa di troppo, ed il più piccolo sente il suo fiato sfiorargli la bocca, tanto sono vicini.
Inoltre sono entrambi sempre affamati d’affetto e questa e la cosa che, nonostante il loro caratteri opposti e complementari, li accomuna.
Ho scelto come ambientazione una festa per due motivi: volevo dedicare la fic a
cuorefreddo per il suo compleanno - quindi ho deciso che sarebbe stato il compleanno di Regulus - e volevo farli ballare. Il ballo perché è un contatto fisico intenso, passionale, sanguigno, eppure incontestabilmente innocente. L’unico modo in cui - come si dice nella storia stessa - due fratelli possono stare appiccicati senza creare sospetti.
Sirius è la chiave di lettura: invita suo fratello, facendogli arrivare un biglietto incantato ed ammaliandolo con un sorriso che non accetta un “no” come risposta; gli va subito incontro quando arriva alla festa e con un “Balla Regulus” se lo tiene solo per sé, scacciando chiunque si avvicini a loro. Infine lo riaccompagna alla sua Sala Comune sotto “un Mantello dell’Invisibilità preso chissà dove” e lì gli da il suo regalo, rivelando così - e solo allora - che la festa era organizzata in suo onore.
Gli dona un ciondolo di filigrana a forma di corona, per ricordargli che, anche se si allontana da lui, Sirius non si dimentica del suo Piccolo Re - il significato del nome Regulus. Perché non è Sirius che ha abbandonato la famiglia, sono i suoi genitori che lo hanno messo da parte e hanno obbligato il suo fratellino ad ignorarlo; lui, quando la situazione s’è fatta insostenibile, se n’è semplicemente andato.
Gli occhi di Regulus ci mostrano il vero Sirius: bellissimo, arrogante, sfrontato, focoso, ruvido, intelligente. E l’ultimo sguardo che Felpato gli dedica, ricorda al suo fratellino qualcosa di preciso inerente alla loro infanzia, una frase che l’altro gli sussurrava quando combinavano qualcosa di nascosto: “Sarà il nostro piccolo segreto”, come a dirgli che solo loro sanno cosa è accaduto quella notte, come e perché.
Bene, credo di aver detto tutto e mi auguro di aver soddisfatto la vostra curiosità!