Pairing: Bradley/Colin;
Fandom: RPS Merlin Cast;
Rating: NC17;
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico;
Warning: Bondage lieve, PWP, Scene di sesso descrittivo;
Beta:
Nykyo;
Summary: Bradley e Colin, durante le riprese di “Merlin”, s’imboscano nei sotterranei del castello. (Scritta per la
Criticombola di
Criticoni.)
DISCLAIMER: Disgraziatamente Bradley James e Colin Morgan non mi appartengono, e niente di quanto raccontato nella mia storia è realmente accaduto... o almeno credo. Scritta per la
Criticombola di
Criticoni. Prompt 48 - Sotterranei.
Ringrazio di cuore
Nykyo, che in via eccezionale ha betato questa storia e ha avuto anche la pazienza ti stare a sentire ogni mio dubbio. Cara, hai fatto un lavoro stupendo! Ti adoro. ♥
Secret Break
Ovunque guardi adesso
sono circondato dal tuo abbraccio
tesoro riesco a vedere la tua aura
sai che sei la mia unica buona qualità
sei tutto quello di cui ho bisogno e di più
è scritto su tutto il tuo viso
tesoro riesco a sentire la tua aura
prego che non svanisca mai.*
I vostri ansiti spezzati risuonano nell’aria umida dei sotterranei, i vostri fiati s’intrecciano, condensandosi in nuvolette nella penombra gelida.
Gemi lievemente, ed attiri il suo corpo ancora più vicino, mentre Bradley fa qualcosa d’indescrivibile al tuo collo.
«Non lasciarmi segni» bisbigli, e subito la sua bocca torna sulla tua, vorace ed impertinente proprio come lui.
Il suo sapore ed il suo profumo ti stordiscono, hai atteso tutto il giorno per poterli finalmente ritrovare. Durante le riprese non hai fatto altro che desiderare di toccarlo e cercare una scusa qualsiasi per avvicinarti a lui.
Le sue mani grandi e vigorose s’intrufolano sotto il tessuto sottile del costume di scena, cercando la tua pelle candida. Avventurose, scivolano oltre la cintura dei pantaloni, sfiorando la tua erezione.
Non dovreste essere lì, dovete ancora girare l’ultima ripresa, ma quando Bradley ti ha trascinato con sé in quell’angolo delle segrete del castello, approfittando di un momento in cui Anthony e Richard stavano girando una scena, non sei riuscito ad opporre resistenza.
«Ci staranno cercando…» tenti debolmente di fermarlo «se… se qualcuno ci scopre…» soffi, mentre le tue braccia, vili traditrici, si aggrappano alle sue spalle, contraddicendo le tue parole.
«Non ci troverà nessuno qui» ti rassicura lui, catturando nuovamente le tue labbra.
«Ma…ma se…» tenti ancora, però Bradley ti interrompe di nuovo.
«Colin, sta zitto. Se apri di nuovo la bocca, voglio che sia esclusivamente per gemere il mio nome o per dedicarti a pratiche più interessanti» insinua malizioso e le tue guance prendono istantaneamente colore. Lo sai che ci prova gusto a farti arrossire, il maledetto.
«Delizioso» mormora infatti, prima di sfregare uno zigomo contro il tuo per sentirne il calore.
Inclini appena il volto, baciandolo sulla mascella in un tacito assenso. In fondo lui è tutto ciò che vuoi, che senso ha opporre resistenza quando in realtà sei esattamente dove vorresti essere? Tra le sue braccia.
Doverti costantemente trattenere è una tortura e non puoi negare che ti roda il fegato ogni volta che “Artù” gira una scena con “Gwen”, anche se sei ben cosciente che è solo finzione. Quando succede vorresti portare via Bradley e lavare via con i tuoi baci il tocco di Angel.
Le tue dita slacciano, rapide e agili, i suoi pantaloni, esperte proprio come quelle di “Merlino” a spogliare il suo - il tuo, il vostro? - “Principe”.
Lui si affretta a fare altrettanto e l’aria gelida dei sotterranei che sfiora il tuo sesso nudo ti causa un sussulto, per fortuna, però, ci pensa il palmo caldo e calloso di Bradley a ripararti dal freddo.
La sua bocca inghiotte i tuoi singhiozzi come fossero miele, prima di calare di nuovo sulla tua gola e poi più in basso, a morderti un capezzolo già inturgidito attraverso la stoffa sottile della maglia.
Intrecci le dita tra i suoi capelli biondi e Bradley si lascia cadere in ginocchio, a leccare il tuo bassoventre, per poi impugnare con forza la tua erezione prima di portarsela alle labbra.
Istintivamente ti mordi un indice per soffocare i tuoi stessi gemiti e lui, non appena lo nota, si stacca da te, con un sorriso malizioso. Proprio il sorriso un po’ idiota ed arrogante che ti ha conquistato fin dal vostro primo incontro. Ti attira a sé con uno strattone e la tua schiena scivola lentamente lungo il muro di pietra, sino a che non ti ritrovi sul pavimento.
Bradley ti sfila il fazzoletto che porti al collo e ti sussurra all’orecchio: «Non farti male Morgan, non vogliamo che restino segni, vero? Apri la bocca…» ti incita con dolcezza e tu percepisci un rivolo di paura ed eccitazione scivolarti lungo la schiena mentre comprendi cosa intende fare.
Bradley, che forse ha letto un filo d’incertezza nel tuo sguardo, ti accarezza piano un fianco e cattura avido le tue labbra, in attesa di una tua qualsiasi mossa. Alla fine tu annuisci piano, gli permetti di usare quel fazzoletto come un bavaglio e che te lo infili tra i denti, per poi legartelo dietro alla nuca.
Gli occhi di Bradley non nascondono nulla della sua lussuria e, con una gioia feroce e possessiva, ti dici che sei l’unico a poterlo vedere così, a sentirsi spogliare e quasi violare da quelle iridi turchesi, affamate di te… solo di te.
Gli circondi il collo con le braccia e ti stringi a lui, vuoi sentirtelo ancora più addosso, lo vuoi dentro di te, ora, subito, non sei più capace di aspettare. Cerchi di comunicarglielo con il linguaggio del corpo, avvinghiando le gambe alla sua vita e schiacciandoti ancora più contro di lui. L’ansito che gli sfugge dalle labbra, così come le sue braccia che ti cingono quasi con violenza, ti danno la certezza che il desiderio è reciproco e totalitario.
Bradley tuffa il viso nel tuo collo, nel tentativo di regolarizzare il respiro e di ritrovare un attimo di lucidità.
Questo non è il momento ne’ il luogo adatto per arrivare fino in fondo. Vi siete imboscati qui per stare un po’ da soli e vi siete lasciati trasportare fin troppo.
Il fatto è che, semplicemente, tu non sei capace di resistergli.
Ogni sorriso, ogni sguardo, ogni battutina sciocca, ogni smorfia sembrano fatti appositamente per ammaliarti, e tu non puoi fare a meno desiderare che siano soltanto tuoi, che lui ti appartenga.
Con gentilezza scioglie la presa delle tue gambe sui propri fianchi e ti fa mettere in ginocchio, con il viso rivolto verso il muro. Svelto ti abbassa il più possibile i calzoni, scoprendoti le natiche, che accarezza con avidità, prima di chinarsi a morderle piano, facendoti sussultare.
Quando Bradley comincia a leccare tutto intorno all’anello contratto dei tuoi muscoli, in un modo che ti fa impazzire, tu artigli la superficie scabra della parete, nel tentativo affannoso di trovare un appiglio. E, quando finalmente la sua lingua ti affonda dentro, tu puoi solo stringere tra i denti la stoffa che ti chiude la bocca per provare a soffocare le tue stesse grida.
Intossicanti. Non c’è altro modo per descrivere le sensazioni che ogni suo tocco e ogni suo gesto sanno scatenarti. Il tuo corpo è squassato da brividi bollenti che, anziché acquietarlo lo infiammano ulteriormente e, se il tuo compagno non ti avesse imbavagliato, sei certo che ora staresti supplicando senza alcuna remora o pudore.
A quell’umida tortura si aggiungono, poi, le sue dita e la tua vista si offusca, mentre comincia a girarti la testa per il desiderio. Senza nemmeno rendertene conto, ti spingi contro le sue falangi e solo dopo qualche istante ti accorgi che Bradley è ormai immobile e che stai facendo praticamente tutto da solo.
«Mio Dio, Colin…» all’improvviso percepisci il suo fiato sul collo e la sua bocca cala rapace sulla tua nuca, in quel punto dannatamente sensibile che ti rende le ginocchia molli e cedevoli. Ti accasci ancora di più contro il muro, posando una guancia contro la pietra fredda, per cercarvi refrigerio.
«Sai perché ti fanno sempre portare quello stupido fazzoletto?» sussurra Bradley tra i tuoi capelli, e tu chiudi gli occhi rabbrividendo. Le vibrazioni roche della sua voce sembrano riverberare sulla tua pelle e convogliarsi nel tuo sesso dolorante. «Perché se il tuo collo fosse sempre scoperto, io non riuscirei mai a concentrarmi» sentenzia, succhiando le prime vertebre sporgenti.
Un mugolio pietoso, che ricorda vagamente il suo nome, ti sfugge dalla gola e Bradley lo interpreta correttamente, e sfila via le dita, per sostituirle con qualcosa di decisamente più consistente.
Quando lui comincia insinuarsi dentro di te, tu cerchi di rilassarti il più possibile, perché sei cosciente che l’attrito sarà più fastidioso del solito, almeno all’inizio, ma non ti importa. Tutto ciò vuoi è qui con te, e non aspetta altro che essere preso.
«Tutto bene?» mormora Bradley con un filo di voce, non appena affonda del tutto dentro di te, accarezzandoti con gentilezza i fianchi per aiutarti a rilassarti un po’ di più.
Tu annuisci appena, roteando il bacino per incitarlo a muoversi, e lui non si fa pregare ulteriormente e prende un ritmo languido e cauto. Le sue spinte sono lente e profonde, e tu riesci a percepire distintamente ogni delizioso centimetro del suo uccello che sta stimolando ogni tua terminazione nervosa.
Hai l’impressione che la presa salda delle sue mani sulle tue anche sia tutto ciò che ti tiene ancorato alla realtà, e ti senti malleabile come burro, spalmato come sei tra il suo corpo tonico e il muro ruvido davanti a te.
Il torace di Bradley si addossa alla tua schiena, mentre lui ti circonda con le braccia e raccoglie la tua erezione nel palmo chiuso, prima di prendere un ritmo più deciso. Quel calore, che ti conforta eppure ti sconvolge, ti intrappola come una pupa rinchiusa nel bozzolo in attesa di diventare una farfalla, e il piacere ti scorre in ogni vena. Alla fine si concentra nel tuo bassoventre, simile a un fuoco d’artificio pronto a esplodere e fiorire come un lampo di luce nelle tenebre delle tu palpebre chiuse.
Vieni poco prima di lui e, mentre riprendete fiato, hai l’impressione che per un attimo quell’estasi vi abbia spedito in cielo, per poi lasciarvi precipitare di nuovo ed all’improvviso sulla terra. Riprendi coscienza della consistenza materiale del pavimento su cui poggiano dolorosamente le tue ginocchia e torni consapevole del muro contro il quale, anche a causa del leggiadro peso di Bradley, sei ancora schiacciato. Ci pensa proprio quest’ultimo ad aiutarti a ritrovare una posizione più comoda. Scioglie il bavaglio, poi si scosta da te, si siede sul pavimento e, subito dopo, ti attira tra le braccia, prima di avvolgere entrambi nel mantello rosso del suo costume di scena. La tua testa trova il suo naturale rifugio nella curva del suo collo ed aspiri avido il suo profumo, che dopo aver fatto l’amore è ancora più pungente e sa di voi due.
«Secondo te anche Artù trascina Merlino negli angolini bui, ogni volta che può?» domandi sornione, mentre Bradley ti esamina il viso per assicurarsi che il fazzoletto non abbia lasciato segni sulla tua pelle fin troppo delicata.
«Ne sono certo, Ginevra deve essere solo una copertura, una tresca con una serva sarebbe abbastanza clamorosa da allontanare altri sospetti. D’altronde, come potrebbe Artù interessarsi ad una donna, quando ha un servo così delizioso ed impertinente che gli ronza sempre attorno?» sorride in quel modo storto e sensuale che ti fa impazzire e tu capisci che, a modo suo, ti sta rassicurando.
«Non sarà che, da bravo esibizionista, l’Asino Reale s’imbosca con Merlino nei sotterranei sperando che qualcuno li colga in flagrante? Sai quanta gente si godrebbe lo spettacolo?- insinui suadente e Bradley alza gli occhi al cielo.
«Sei un idiota, Morgan» ti apostrofa, con un tono che è tanto da “Principe di Camelot” da far ridere entrambi.
FINE.
*La frase d’introduzione è tratta da “Halo” di Beyonce.
Potete trovarla anche su:
EFP;
Fire&Blade;